Michigan State Spartans: quick preview 2015

mich-state-10-Football Study Hall Ranking: n. 9

Head Coach: Mark Dantonio (9th year, 75-21)

Record 2014: 11-2

Match da non perdere: at Michigan (Oct. 17), at Ohio State (Nov. 21)

Shilique Calhoun
Shilique Calhoun

Punto di forza: la difesa, anche dopo l’addio di Pat Narduzzi, può continuare a fare da traino per gli Spartans, che ripartiranno dalla coppia di defensive coordinator composta da Harlon Barnett e Mike Tressel; l’obiettivo, è quello di chiudere nuovamente nella top ten della nazione, facendo leva su una linea, guidata dal veterano Shilique Calhoun, 12.5 tackles for loss, 7.0 sacks, che ha consentito a MSU di fare il bello e il cattivo tempo sulle corse. Ottimo pass rusher, in grado di tenere sotto costante pressione il backfield avversario, sarà affiancato dall’altro end Lawrence Thomas, 3.0 sacks, e dai due DT Malik McDowell e Joel Heath, 5.0 tackles for loss.

Punto debole: sempre nel reparto arretrato c’è un po’ di preoccupazione per quanto riguarda le secondarie, e soprattutto le sideline, che hanno si prodotto due talenti da first round NFL nelle ultime due stagioni, Darqueze Dennard e Trae Waynes, ma ora si trovano a dover ricostruire quasi da zero; candidati a ricoprire il ruolo di starter, gli junior Demetrius Cox e Darian Hicks, che dai camp primaverili sono usciti in vantaggio rispetto a Vayant Copeland e Arjen Colquhoun.

First look offense: l’intero reparto ricevitori è davvero ben assortito, e nonostante abbiano lasciato East Lansing tutti i titolari della passata stagione, c’è materiale per fare bene anche quest’anno e mantenere la passing offense ad un livello medio-alto; il senior Aaron Bubridge, 378 yards, 1 TD, dovrebbe essere il go-to-guy, seguito da Monty Madaris e R.J. Shelton, 173 yds, 2 touchdowns, gli altri papabili starter, ai quali vanno aggiunti i validi rincalzi quali A.J. Troup e DeAnthony Arnett e un duo di tight end da tenere d’occhio, Jamal Lyles e Josiah Price, tra i target più affidabili del team in endzone, come dimostrano i 6 TD realizzati nel corso della sua sophomore season.
Rinnovato, ma comunque in grado di fornire un buon contributo alla causa, il backfield, in cui dovrebbe trovare parecchio spazio l’esordiente Madre London, true freshman messosi in ottima luce durante lo spring game, che sarà, molto probabilmente, la prima opzione di un reparto che può contare su Gerald Hodges, T.J. Harrell, e un’altra matricola L.J. Scott, interessantissimo talento locale; esperta, solida, e completa la linea offensiva, che inserisce un solo volto nuovo, il LG Brian Allen, e continuerà ad affidarsi ad un gruppo affiatato, composto da Jack Allen, C, Donavon Clark, RG, Kodi Kieler, e dal veterano left tackle Jack Conklin.

First look defense: in mediana sarà il junior Riley Bullough, 29 tackles, 3.0 sacks, 2 INT, a raccogliere l’eredità di Taiwan Jones, andandosi a posizionare al centro di un terzetto completato dai senior Darien Harris, 48 placcaggi, e Ed Davis, 58 stops, 12.0 tackles for loss e 7.0 sacks; sul profondo, le safety Montae Nicholson, che da freshman ha messo a segno 31 placcaggi, e il senior R.J. Williamson, 59 tackles, 3 INT, completeranno un reparto che ha chiuso lo scorso torneo all’ottavo posto della nazione, primo per la rushing defense, per yards concesse a partita.

Connor Cook
Connor Cook

NFL Prospect to watch: il quarterback Connor Cook, 3,215 yards, 24 TD pass, 8 INT, ha rinunciato ad entrare in NFL per tornare a Michigan State e disputare il suo ultimo anno universitario, con l’obiettivo, nemmeno troppo mascherato, di puntare a tre traguardi, una nuova partecipazione ad uno dei cosidetti New Year’s Bowl, il trofeo Heisman, e una top ten pick al prossimo Draft; mete che sembrano essere ampiamente alla sua portata, dopo una crescita continua ed esponenziale che lo ha spinto tra i migliori passer della nazione e gli ha permesso di mostrare tutto il suo talento. Dotato di un braccio potente e in grado di esplorare il profondo del campo, il senior deve solo cercare di migliorare un po’ la precisione del suo lancio, visto che difetta ancora sulla percentuale di completi, soprattutto quando deve affidarsi al tocco anziché alla potenza.