Curly e George

Dopo l’arrivo della ferrovia e l’apertura del porto ai commerci internazionali, grazie all’industria della carta, soprattutto, alla bocca del Fox River, il paesello di Green Bay, Wisconsin, aveva iniziato ad avere crescite demografiche vertiginose, specialmente tra il 1890 ed il 1900, quando un paesello di novemila anime era diventato una cittadina di 24.000 abitanti.

Tra i tanti ragazzi nati nell’ultima decade dell’ottocento, c’era anche “Curly”, un ragazzone che alla East High School praticamente eccelleva in qualsiasi sport facesse, ivi compreso il football, disciplina violenta che in quegli anni stava cercando di trasformarsi da “scusa per zuffe” in sport praticato con disciplina e serietà, dato che solo pochi anni prima il suo ingresso in scuola superiore, era stata creata dal governo centrale la NCAA per regolare il football collegiale.

Nel 1917, dopo essere stato capitano della locale squadra di football, si iscrisse a Notre Dame, dove fece inizialmente parte della squadra di football diretta da Knute Rockne.

Tuttavia una grave tonsillite lo costrinse a tornare a casa, smettere di andare all’università e cercarsi un lavoro. La Indian Packing Company aveva aperto uno stabilimento anche a Green Bay, e Lambeau andò a lavorarci, pur non mettendosi alle spalle quel pallino per il football che aveva ancora.

Non si sa bene come avvenne l’incontro tra Curly ed il pronipote di Daniel Whitney, fondatore della città. George Whitney Calhoun era a quell’epoca redattore alla Press-Gazette, presso Cherry Street. Parlando di football, nacque l’idea di una squadra “professionistica”… diciamo che il significato della parola si è evoluto, col tempo: all’epoca “professionista” era chiunque giocasse non gratis. Così le cose si fecero serie, fino all’undici agosto, quando i due si rividero con un progetto più serio, un foglio con dei nominativi di giocatori, e 500 dollari che Curly era riuscito a scucire alla Indian Packing per comprare venti uniformi complete e mandare in campo questa nuova squadra, oltre alla promessa dell’azienda di dare in uso un lotto di terreno incolto affianco ai capannoni, per tre allenamenti a settimana. Nella edizione del 13 agosto del giornale, venne ufficializzata la nascita della squadra:

“It will be the strongest aggregation of pigskin chasers that has ever been gathered together in this city”

Tre giorni dopo, sempre alla Press-Gazette, circa venticinque ragazzi elessero Curly a capitano e Calhoun direttore della squadra, soprannominata Indians. Ed il 14 settembre si iniziò, all’Hagemeister Park, un pezzo di terra di proprietà della birreria Hagemeister alla fine settentrionale di Washington Park, adiacente all’East River. Il campo di gioco non aveva recinzioni, non aveva ingressi, non aveva tribune. Calhoun passò con un cappello tra gli spettatori per le donazioni “a vostro buon cuore”. Alla fine del primo tempo con il North End A.C., le squadre se ne andarono nelle rispettive endzone a discutere le tattiche per il secondo tempo, attorniate da un anello di spettatori curiosi, pronti a partecipare alle discussioni strategiche, anche non autorizzati. I locali vinsero 53-0.

Erano nati i Green Bay Packers.