Citrus Bowl 2015: preview

Cammini molto simili per le due squadre che si affronteranno questa sera al Citrus Bowl di Orlando, dove si contenderanno il Buffalo Wild Wings Bowl Florida e Michigan, team guidati da due dei migliori coach del College Football, Jim McElwain e Jim Harbaugh, ambedue al primo anno alla guida dei loro rispettivi team, ed entrambi capaci di rilanciare nell’immediato i programmi di football di Gators e Wolverines, tornati ai vertici dopo alcune deludenti stagioni che li avevano visti ricoprire il ruolo dei comprimari nella Southeastern Conference e nella Big Ten.

Jabrill Peppers
Jabrill Peppers

Match che si preannuncia combattuto e lottato come pochi altro, vista la qualità dei reparti difensivi che scenderanno in campo, poco propensi a regalare yards agl’attacchi avversari e sempre pronti a mettere in difficoltà i quarterback che si trovano di fronte, soprattutto grazie a delle secondarie di altissimo livello, a cominciare da quelle dell’università di Ann Arbor, che possono contare su una coppia di cornerback tra le migliori della NCAA, composta da Jourdan Lewis, 49 tackles, 2 intercetti, che ha già annunciato di voler rinunciare alla NFL per disputare il suo ultimo anno in NCAA la prossima stagione, e Jabrill Peppers, sophomore che sta confermando di possedere l’enorme talento già mostrato a livello di high school diventando sempre più determinante per i Wolverines, che lo hanno impiegato, con successo, su entrambi i lati della palla e negli special team.

Playmaker eccezionale in grado di ricoprire tutte le posizioni nelle secondarie, ha concluso con 45 placcaggi e 10 pass defended la sua seconda season nel College Football, dando maggiore sicurezza ad una defense che ha costruito buona parte delle sue fortune sui due inside linebacker Joe Bolden, leading tackler con 76 placcaggi, e Desmond Morgan, 67 stops, e sui migliori cacciatori di quarterback del team, il DE Willie Henry, 10.0 tkl for loss, 6.5 sacks, e il DT Chris Wormley, 12.0 tackles for loss e 5.5 sacks; sempre pronta a spezzare le trame avversarie sul terreno di gioco, la D ha appreso velocemente gli insegnamenti di Harbaugh, che invece ha dovuto lavorare con maggior cura e attenzione sull’attacco, affidato durante l’estate, come già anticipato nelle nostre preview prestagionali, all’ex QB di Iowa Jake Rudock, che nonostante qualche alto e basso ha chiuso il torneo 2015 con 2,739 yards, 17 TD pass e 9 INT.

Priva di giocatori in grado di cambiare il corso della partita con una giocata, la offense di Michigan ha trovato i suoi migliori interpreti nel runningack De’Veon Smith, 644  yds e 6 touchdowns, nel tight end Jake Butt, 620 yards e 3 TD, e nei due wide receiver Jehu Chessom, miglior realizzatore del team con 10 segnature, per 801 yds totali, all’attivo, e Amara Darboh, il target preferito di Rudock, che l’ha servito in 56 occasioni, consentendogli di totalizzare 703 yards e 5 TD; giunti entrambi alla fine della loro terza stagione in NCAA, questa sera affonteranno uno dei migliori reparti defensive back della nazione, e sarà fondamentale, per loro stessi e per il loro team, creare separazione il più velocemente possibile con i rispettivi marcatori per agevolare il lavoro del proprio QB, che, allo stesso tempo, avrà bisogno di un supporto adeguato da parte della linea offensiva, guidata dal senior center Graham Glasgow.

Vernon Hargreaves III
Vernon Hargreaves III

Sul lato opposto del campo, a cercare di indurlo in errore ci sarà soprattutto Vernon Hargreaves III, 31 tackles, 4 intercetti, 4 pass defended, che prima di puntare ad una top ten pick del prossimo Draft NFL ha voglia di chiudere in bellezza la sua carriera universitaria, sfoderando l’ennesima prestazione da fenomeno contro i Wolverines, che dovranno altresì guardarsi dal suo collega Jalen Tabor, 4 INT, sophomore cresciuto tantissimo durante la regular season arrivato a completare delle secondarie già ottime, composte dal nickelback Brian Poole e dalla coppia di safeties formata da Marcus Maye, 68 placcaggi e 2 INT, e Keanu Neal, 75 stops; veloci, reattivi, sempre attenti a intervenire sui palloni messi in aria dai QB avversari, hanno reso quasi impermeabile la passing defense dei Gators, diventando una minaccia concreta per tutti gli attacchi della SEC.

Jarrad Davis e Antonio Morrison, linebacker che hanno messo a segno 90 placcaggi e 11.0 tackles for loss  a testa durante la regular season, sono invece i giocatori che si sono occupati di limitare i runner affrontati da Florida, che ha ottenuto un importante contributo in fase di pass rushing dall’esperto defensive end Jonathan Bullard, autore di 18.0 tackles for loss e 6.5 sacks in stagione; esperienza che è venuta invece meno sulla linea offensiva, soprattutto dopo l’uscita di scena, causa sospensione, dello starting quarterback Will Grier, che oltre ad aprire una discreta voragine dietro il centro, ha mostrato tutti i limiti di un quintetto che McElwain sta cercando di ricostruire quasi da zero, composto da due sophomore e un freshman sul lato sinistro, quello teoricamente più delicato.

A renderli più “visibili” ci ha pensato altresì Treon Harris, QB al secondo anno che spesso ha impiegato davvero troppo tempo per individuare il ricevitore cui affidare l’ovale e che ha chiuso la sua prima stagione da titolare in NCAA con 1,530 yards lanciate, 9 TD pass e 5 INT; aiutato dal TE Jake McGee, 381 yds, 4 touchdowns, e dai WR Demarcus Robinson, 503 yards, 2 TD, Brandon Powell, che dovrebbe essere comunque della partita nonostante un problema al piede, e Antonio Callaway, matricola che ha accumulato 603 yds e 4 touchdowns nella season d’esordio nel college football, ha potuto contare sul preziosissimo Kelvin Taylor, runningback che gli ha tolto parecchie castagne dal fuoco correndo per 985 yards e 13 TD. Viste  le difficoltà presentate da Harris contro avversarie di alto livello e la forza della difesa sui passaggi di Michigan, potrebbe essere proprio lui a risolvere parecchi problemi all’ateneo di Gainesville nel match di questa sera.

Previsione: come già scritto, le difese giocheranno un ruolo importantissimo nel Citrus Bowl, e il fatto che di fronte, entrambe, non abbiano degl’attacchi in grado di mettere sul tabellone tanti punti, renderà le loro prestazioni ancora più determinanti per l’esito finale della sfida di Orlando; vista la maggiore esperienza di Harbaugh a preparare certe partite e, nel complesso, le migliori qualità di passer di Rudock, i Wolverines sembrano avere qualche asso nella manica in più rispetto ai Gators, e il talentuosissimo Peppers potrebbe anche decidere di mettere il suo primo, importante, sigillo in NCAA, magari trovando la giocata decisiva negli special team.