Central Florida Knights: quick preview 2017

Football Nation Ranking: n. 71

Head Coach: Scott Frost (2nd year, 6-7)

Record 2016: 6-7

Match da non perdere: vs. Connecticut (Civil Conflict, Nov. 11), vs. South Florida (Nov. 24)

Tre’Quan Smith

Punto di forza: coach Frost ha portato qualche miglioramento offensivo nei Golden Knights, che nonostante i tanti giovani inseriti sono sembrati piuttosto efficienti nel passing game, dove si è messo in mostra Tre’Quan Smith, AAC Rookie of the Year nel 2015 che ha guidato il team lo scorso anno con 57 ricezioni per 853 yards e 5 TD; Cam Stewart e Dredrick Snelson, 2 segnature da matricola, sono gli altri due terminali di un attacco aereo che può contare anche su altrettanti validi tight end, Jordan Franks e Jordan Akins., 347 yds e 2 touchdowns.

Punto debole: le secondarie hanno perso tutti gli starter della passata stagione oltre a Shaquille Griffin, che nella posizione di cornerback offriva ottime garanzie e un’esperienza decisamente maggiore rispetto al sophomore Brandon Moore e al freshman Ritchie Grant, talento emergente che può essere utilizzato anche come returner e che sembra aver superato la concorrenza di Rashard Causey; a completare un reparto giovanissimo le safeties al terzo anno Kyle Gibson e Tre Neal, 46 tackles fatti registrare in coppia come backup.

First look offense: salvo sorprese McKenzie Milton, 1,983 yards, 10 TD pass, 7 INT, dovrebbe partire titolare all’inizio della regular season, ma non è detto che il coaching staff opti per un cambio in corsa dopo le ottime prove fornite dal true freshman Darriel Mack Jr., che ha dimostrato di possedere un braccio più potente e preciso del collega durante le sedute primaverili; la domanda, nel caso di quest’ultimo, è quanto tempo sarà necessario prima che prenda confidenza con il sistema, raccogliendone sfumature e criticità, perché questo sembra essere davvero l’ostacolo più grande in vista del suo probabile esordio da starter già nella prima stagione universitaria.
Emozione toccata con mano da Jawon Hamilton, che dopo aver corso per 495 yds e 4 touchdowns è pronto a dividere il backfield con Adrian Killins, 325 yards, 3 TD, con il quale ha composto un interessantissimo 1-2 nel corso del passato torneo; ad aprire la strada a questo duo di runningback in grado di produrre con costanza, una linea che oltre ai due tackle, Aaron Evans e Wyatt Miller, recupera anche il versatile Jordan Johnson, sophomore che sarà spostato dallo spot di guardia a quello di centro.

First look defense: confermata in toto la linea difensiva che del reparto allenato da Erik Chinander, che nella sua 3-4 potrà nuovamente fare affidamento su elementi esperti nel front three, composto dagli end Tony Guerad, 10.0 tackles for loss, 3.5 sacks, e Trysten Hill, 5.0 placcaggi per perdita di terreno, e dal potente nose tackle Jamiyus Pittman, autore di 28 stops nel 2016.
L’esperienza e la coesione dei tre lineman fa da contraltare con i tanti volti nuovi che riempiono la depth chart del quartetto di linebacker, dove il veterano Shaquem Griffin dovrà fare da chioccia a diversi giovani, dal junior Pat Jasinski, 41 placcaggi, 4.5 tackles for loss messi a segno nelle occasioni in cui è stato spedito in campo, ai sophomore Nate Evans e Titus Davis, entrambi giunti con 12 tkl all’attivo al termine della loro prima season universitaria; c’è attesa, infine, per l’esordio con la divisa di Central Florida di Shawn Burgess-Becker, transfer da Alabama che può giocare sia nel backfield difensivo, sia nella deep.

Shaquem Griffin

NFL Prospect to watch: la sua storia ha già riempito le pagine dei siti web d’oltreoceano, ma ai grandi insegnamenti che ha saputo dare fuori dal campo Shaquem Griffin ha aggiunto delle prestazioni sul terreno di gioco che hanno attirato ulteriori attenzioni da parte degli scout NFL, letteralmente colpiti dalle sue abilità di placcatore nonostante gli sia stata amputata una mano, quella sinistra, all’età di 4 anni; fratello gemello di Shaquill, selezionato dai Seattle Seahawks nel terzo round dell’ultimo Draft, non ha mai permesso alla sua menomazione, causata dalla sindrome della banda amniotica, di incidere negativamente sulla sua vita, sia sociale che sportiva, diventando un esempio per molti giovani, soprattutto quelli affetti dalla stessa malattia.
Veloce, aggressivo, rapido ad attaccare il backfield avversario, è stato il secondo miglior colpitore degli Knights nella passata season, totalizzando 92 placcaggi, 20.0 tackles for loss e 11.5 sacks che gli sono valsi il titolo come AAC Defensive Player of the Year; undersized per giocare come outside linebacker in una 3-4, sopperisce alla mancanza di dimensioni adeguate con una vasta conoscenza del gioco ed una notevole abilità nel leggerne lo sviluppo che, unita ad una tecnica di base di alto livello, gli ha permesso di mettere a segno anche 1 intercetto, 7 broken pass, 2 forced fumbles e 2 fumble recuperati. Talento interessantissimo, da valutare in ottica professionistica un suo possibile utilizzo nel ruolo di strong safety, soprattutto nelle situazioni di corsa.