Big XII Weekend roundup: Week 9.

Baylor (7-0) BCS #6. I ragazzi di Art Briles continuano ad impressionare l’intera nazione per la portata del loro attacco, finora decisamente il più produttivo con una media di 417 yards conquistate a partita; ancora imbattuti, si giocheranno una buona porzione del loro prossimo futuro nell’anticipo di questa notte, contro Oklahoma, in un match che si preannuncia combattutissimo che deciderà anche chi comanderà la Big XII.

Oklahoma (7-1) BCS #10. In pausa anche i Sooners, che hanno potuto prepararsi al meglio per la sfida del giovedì notte contro Baylor, utile per capire quale delle due compagini è più attrezzata per aggiudicarsi la Conference; da non perdere, sicuramente, il missmatch tra le valide secondarie di Oklahoma e gli ottimi wide receiver avversari, considerati tra i migliori della nazione. Fondamentale, sarà l’apporto che garantirà Blake Bell, parso in crescita nelle ultime uscite e già decisivo nella vittoria di week 8 contro Texas Tech.

Clint Chelf
Clint Chelf

Oklahoma State (7-1) BCS #14. Crescono i Cowboys, che si candidano come contender per la conquista della Conference dopo la grande prova offerta a Lubbock sabato, nella quale hanno mostrato progressi sia in fase difensiva che offensiva, dove sono stati trascinati dal quarterback Clint Chelf e dal junior runningback Desmond Roland, incisivo e determinante con il suoi 3 touchdowns su corsa,con i quali ha annichilito Texas Tech, permettendo ad Okla-State di superarli nel ranking e lanciarsi verso un finale di stagione che promette scintille.

Texas Tech (7-2) BCS #25. Il tonfo c’è stato ed è pure pesante, con dieci posizioni perse nel ranking dopo una sconfitta che brucia tantissimo, contro Oklahoma State, dura da digerire sia per il risultato, 52-34, sia nei numeri, visto quanto hanno faticato i Red Raiders sul campo sabato; problema già riscontrato nella settimana precedente con i Sooners, con i quali avevano subito la prima sconfitta della stagione, e che evidenzia i limiti di una squadra che pecca d’esperienza sia nel roster che per quanto riguarda il coaching staff; Kliff Kingsbury ha indubbiamente fatto un buon lavoro finora, ma serve ancora qualche passo prima di poter assumere il ruolo di contender per la Big XII.

Texas (6-2). Sospesi tra il passato, Mack Brown, e il probabile futuro, Nick Saban, i Longhorns cercano ancora di rimediare ad una partenza disastrosa che gli ha estromessi subito dalle prime posizioni del ranking; la vittoria a Kansas, ottenuta lo scorso weekend, è solo un’altra tappa della loro rimonta, sempre sotto il segno di un’imprescindibile Malcom Brown, ancora una volta decisivo con 119 yards corse e, soprattutto, 4 touchdowns segnati. Per Texas, che ora è balzata in testa alla Conference, il momento della verità è finalmente giunto; questo fine settimana farà infatti visita a West Virginia, su un campo ostico, dove nelle precedenti week è capitolata un’avversaria illustre come Oklahoma State . Inutile dire che un’altra win aprirebbe, oltre che le porte della postseason, scenari interessantissimi.

Kansas State (4-4). Ormai fuori dai giochi, i Wildcats proveranno a cercare le vittorie necessarie per qualificarsi per una finale; impresa non impossibile visti i netti miglioramenti mostrati nelle ultime settimane, determinati dalla crescita dei due quarterback, Jake Waters e Daniel Sams, e dal ritorno delle due stelle offensive, i ricevitori Tyler Lockett e Tramaine Thompson, come sempre fondamentali per lo sviluppo del gioco offensivo di K-State. Cresciuti anche in fase difensiva, contro la sciagurata Iowa State, buona prova del runningback John Hubert, che ha chiuso con 105 yards e 1 TD.

West Virginia (4-5). Se i Mountaineers potessero giocare tutte le loro partite a Morgantown la loro stagione sarebbe andata in maniera decisamente diversa, visto che tranne la sconfitta subita con Texas Tech, hanno ottenuto solo vittorie; viceversa, fuori dal West Virginia, non sono mai riusciti a fare nulla di buono, almeno fino a sabato, quando hanno conquistato la prima win in trasferta, espugnando il terreno di TCU, grazie ad un’altra prestazione da incorniciare di Charles Sims, che ha corso per 154 yards e 1 touchdown sfruttando l’ottimo lavoro della difesa, capace di recuperare 4 palloni in sessanta minuti di football. Affermazione che, tra le altre cose, riapre anche il discorso Bowl.

Texas Christian (3-6). Stagione da dimenticare per gli Horned Frogs, che in vantaggio a fine primo tempo su West Virginia ne combinano di cotte e di crude e si fanno rimontare e superare dai Mountaineers nei secondi trenta, dove tra penalità e turnovers cancellano quanto di buono fatto fino a quel momento; il ritorno di Casey Pachall, 394 yards, 3 touchdowns e 2 intercetti, aiuta, ma non basta a TCU, che ora dovrà fare i salti mortali per cercare di staccare un biglietto per le finali.

Kansas (2-6). Altra sconfitta per i Jayhawks di Charlie Weiss, che continuano a perdere partite dentro la propria conference, una vera e propria maledizione che li ha praticamente costretti a stazionare in coda alla Big XII; l’attacco, partito per fare faville sotto la guida dell’ex guru NFL, continua a dimostrarsi apatico e poco incisivo, tanto che naviga, perennemente, nei bassifondi della nazione. Stagione andata da tempo, a Kansas non resta che cercare di salvare la faccia e provare a chiudere con almeno una vittoria nelle ultime quattro.

Iowa State (1-7). Da quando si è fatto male il runningback Aaron Wimbley, i Cyclones non sono stati più gli stessi, e di sconfitta in sconfitta sono scesi fino all’ultimo posto della classifica nella Big XII, conference dove sperano di strappare almeno una vittoria prima della fine della regular season; già questo fine settimana, contro una TCU in crisi, non è detto che Iowa State riesca nell’impresa, anche se con un attacco che segna pochissimi punti a partita, è il novantasettesimo della nazione, non sarà affatto facile.

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Ryan Mueller
Ryan Mueller

Best Offensive Player of the Week. Se Oklahoma State è arrivata fin lassù buona parte del merito è del quarterback Clint Chelf, che ha inciso nella vittoria su Texas Tech con la sua corsa da touchdown da 67 yards, la più lunga per un pitcher dei Cowboys da quando Brent Blackman ne mise a segno una da 72 yds nel 1972; oltre alla run vincente, il senior ha completato per 211 yards, 2 touchdowns e 2 intercetti, conquistando anche la nomina come ESPN Big XII Player of the Week.

Best Defensive Player of the Week. Il defensive end di Kansas State Ryan Mueller, balzato in testa alla Conference dopo il sack messo a segno ai danni di Richardson, quarterback di Iowa State; lo junior attualmente guida la Big XII con 7.0 sacks in stagione, l’ultimo messo a segno in una partita nella quale si è rivelato uno dei migliori difensori dei Wildcats, chiudendo con 7 tackles all’attivo e 1 tackle for loss, con i quali ha contribuito a limitare a sole 249 yards la offense avversaria.

Best Special Team Player of the Week. Grande protagonista nella vittoria su Texas Christian il kicker di West Virginia Josh Lambert, decisivo con i suoi 3 field goal vincenti, l’ultimo realizzato a pochi minuti dalla fine del match; la matricola da Garland, TX, è andato a segno da 24, 42 e 34 yards, confermando la bontà degli specialisti della Big XII, che può contare su tre semifinalisti del prestigioso Lou Groza Award. Lista della quale lui non fa parte, a differenza di Michael Hunnicut, Oklahoma, Anthony Fera, Texas, e Ryan Bustin, Texas Tech.