Week2: BENGALS 16 @ Steelers 24

Era per molti la partita più attesa della settimana e le chiacchiere degli ultimi nove mesi (ad essere onesti la faida si è accesa un paio di stagioni fa) non hanno fatto altro che alimentare la tensione per la sfida in campo.  Sotto un diluvio paragonabile a quello in corso durante il precedente incontro, al turno di wild-card dello scorso anno, abbiamo assistito ad una partita molto tesa, esteticamente poco bella, ma ad altissima intensità, come spesso succede in queste condizioni meteo in un match divisionale.

I Bengals potevano e dovevano giocare meglio, in grosse difficoltà nella prima parte di gara, sono arrivati molto vicini al pareggio, ma le speranze si sono infrante a causa del fumble di Tyler Boyd, a fine quarto quarto durante il drive del possibile pareggio.

Purtroppo, come sempre succede contro Pittsburgh, molti singoli episodi hanno influenzato l’incontro, per cui ho deciso di dividere l’articolo in due parti, nella prima parleremo della prestazione vera e propria, nella seconda analizzeremo gli episodi.

Il running game ha prodotto soltanto 39 yard, in 16 portata, 15 delle quali avvenute nella prima metà di gioco,per 30 misere yaarddi guadagno. Nel secondo tempo si è deciso di cambiare il gameplan, come peraltro era già successo con i Jets,  e affidarsi al braccio di Andy Dalton, con risultati migliori. Ovviamente in queste condizioni meteo, contro una squadra così forte, non tanto un copertura, ma in pass rush, costringere il proprio QB a 54 tentativi di passaggio non è il massimo, infatti solo 31 di questi vengono completati, 8 droppati e avremo un solo TD totale. Troppo poco per battere gli Steelers. La scarsa produzione via terra è stata una costante lo scorso anno e in queste due prime settimane sembra non aver fatto nessun progresso. I running back hanno raramente raggiunto il secondo livello, e penso che sia più un problema relativo ai blocchi che ai runner stessi. Saranno dolori se con i Broncos non si troverà una soluzione.

iloka-dirty

Figlia di questa situazione è stata la scelta, rivelatasi poi proficua, di utilizzare Giovani Bernard (e in minor modo anche Jeremy Hill) in ricezione; Gio partendo dal backfield ha guadagnato 100 yard e un TD in 9 ricezioni. Buona prestazione anche per Boyd (6 per 78), che ha ben sfruttato lo spazio concessogli dalla secondaria avversaria, impegnata a limitare AJ Green (2 per 38). I numeri di Dalton non sono stellari (31/54, 366 yard e 1 TD), ma il QB da TCU ha trascinato l’attacco in un’improbabile rimonta, rimasta incompiuta. Il dubbio maggiore alla vigilia della nuova stagione riguardava il parco ricevitori, ridimensionato in estate, a questo punto, invece lo stesso sembra essere l’unica garanzia, 9 target diversi colpiti da Dalton, nonostante la costante pressione. Bene la coppia di TE, Kroft e soprattutto Uzomah, autore di un TD annullato.

Diametralmente opposto il gameplan offensivo Steelers, che ha visto un Big Ben (19/37, 259, 3 TD e 2 INT) meno “aggressivo” del solito, grazie all’ottimo supporto del running game, senza dimenticare, ancora una volta, che le condizioni per lanciare non erano proprio le più adatte.

Per quanto riguarda la difesa, sembra di essere tornati ad un anno fa, quando Vontaze Burfict era fuori per infortunio, troppo spazio concesso sulle corse, al contrario degli avversari, i LB dei Bengals sono stati spesso troppo lenti a chiudere sul RB che riusciva a superare la linea concedendo quelle 2-3 yard di troppo. Aggiungiamo qualche tackle di troppo sbagliato (comunque da questo punto di vista molto meglio che contro i Jets) e molte difficoltà a coprire lo spazio dietro ai LB, anche questa volta TE e RB in uscita dal backfield hanno goduto di troppa libertà, complessivamente 11 ricezioni per 107 yard e 3 TD, concessi a giocatori sicuramente non stellari come Jesse James (ma non era stato ucciso?) e Xavier Grimble.

Un buon lavoro è stato fatto invece dai CB, un intercetto a testa per Adam Jones e Dre Kirkpatrick, ma soprattutto sono quasi riusciti ad azzerare il gioco verticale, arma letale di Big Ben. A onor del vero i due lanci lunghi completati sono stati responsabilità di Darqueze Dennard, al rientro dopo due mesi di stop lo slot titolare è sembrato lento e in ritardo, offrendo una prestazione ben peggiore rispetto al suo sostituto di settimana scorsa Josh Shaw. Ancora da perfezionare l’interazione tra le due safety, molto buona solo a tratti.

dre-pick

Viste le critiche di cui spesso è bersaglio, talvolta più che giustificate, bisogna almeno nominare il kicker Mike Nugent, perfetto questa colta, 10 punti a segno per lui.

Abbiamo visto qualche colpo leggermente in ritardo, qualche colpo che in una partita “normale” sarebbe stato meno intenso, ma nulla di pericoloso, per cui niente da segnalare da questo punto di vista. Una chicca, il nostro amico Mike Mitchell durante un placcaggio, stranamente pulito, colpito dal ginocchio di Boyd, si è rialzato a fatica, visibilmente scossa, il karma… nessuna concussion annunciata al momento.

Un commento finale. Non si può pensare di andare a vincere a Pittsburgh, in quelle condizioni ambientale (pioggia e tifosi) senza un minimo di gioco di corsa. Nonostante la vittoria nella battaglia dei turnover, spesso fondamentale in partite tra squadre a pari livello, la maggior capacità di chiudere i terzi down ha dato agli Steelers un grosso vantaggio. Molto positiva la quasi totale assenza di flag offensive, grosso problema dello scorso anno e figlie secondo me della  fantasia di Hue Jackson con tutte quelle jumbo formation che creavano più confusione che altro

E ora veniamo alla seconda parte, originariamente non volevo includerla, per cui mi limiterò a linkare i vari episodi, aggiungere qualche commento e sarete voi a giudicare. Facciamo una premessa, pare che questa crew arbitrale sia la migliore in circolazione e sia stata allertata riguardo la possibilità di “attività extracurricolari”, come se ce ne fosse stato bisogno, dopo l’ultima volta (siamo alle solite, polemica a fini pubblicitari stile NFL). Inoltre sono riusciti a vedere ben tre falli di Cincinnati durante un ritorno di punt.

Partiamo dalla fine, il fumble di Boyd già citato. Sul sito NFL non si vede (strano), ma nella terza e ultima inquadratura del video sotto è abbastanza evidente che il ginocchio è a terra. Gli arbitri tendenzialmente, e giustamente a mio parere, lasciano correre nel dubbio, onde evitare l’annullamento del ritorno, tanto poi i turnover vengono in ogni caso rivisti. Il problema è che, sempre a mio parere, visto che in nessun modo un arbitro a velocità reale può vedere meglio di una  commissione di arbitri che guarda un replay rallentato, bisognerebbe prendere un po’ di coraggio e cambiare una chiamata anche se le prove non sono evidenti in modo clamoroso; altrimenti se si lascia correre e poi non si inverte la chiamata se non c’è la sicurezza al 110%, si rischia di togliere la palla a chi non l’ha persa. Questo permetterebbe di togliere pressione sugli arbitri, che ovviamente sono umani e possono sbagliare, a maggior ragione dopo 3 ore di partita, inoltre la questione che “l’istinto” arbitrale sia meglio del replay è una grossa stupidaggine. Blandino protegge la sua crew, ma persino i commentatori erano convinti non fosse fumble.

Ah, a proposito del “tendenzialmente” di prima, un fumble forzato da Burkhead (Bengals) su un ritorno è stato abortito da un fischio prematuro… non ci sono video reperibili. In ogni caso, 3 chiamate controverse, tutte a sfavore, che sfortuna.

Ora passiamo al secondo episodio di quello che è stato definito il #kneegate. Uzomah segna un TD, ma viene dato incompleto. Marvin Lewis potrebbe chiamare il challenge, ma non c’è il replay sul maxi schermo, inoltre si trova molto lontano e perdere un timeout sarebbe un enorme rischio, essendo comunque nei pressi della goalline, inoltre l’arbitro era vicinissimo, per cui Lewis decide di “fidarsi”. Sbaglia. Qui si poteva chiamare TD e riguardare il replay, non ci sarebbe stato torto per nessuno.

uzomah-td-steelers

Ma tenetevi forte perché il meglio deve ancora venire, al seguente link ci sono 12 holding (dodici!), alcuni anche su due giocatori diversi nella stessa azione:

http://700wlw.iheart.com/onair/lance-mcalister-7818/vines-hold-on-a-second-15117710/

In totale è stato chiamato 1 holding, contro Cincinnati. Ah e ci sarebbe anche una false start del centro, chiamato encroachment a Cincinnati… la prossima volta dai.

Doppio holding su entrambi i DE:

http://www.nfl.com/gamecenter/2016091806/2016/REG2/bengals@steelers#menu=gameinfo%7CcontentId%3A0ap3000000704244&tab=videos

Qualche foto di repertorio:

hold-geno

Ah quasi dimenticavo:

Sui social i tifosi sono impazziti, il solito rosik tra tifosi, figlio più del trattamento riservato dai media, che altro, vi basti pensare che qualcuno si preoccupa ancora di quello che dice S. A. Smith (il Mr Potato di ESPN). Pazienza, alla fine è solo regular season, non sono mica i playoff, domenica ci sarà un altro test complicato contro Denver.

L’anno scorso iniziai in week 12 a dire che l’obiettivo era evitare Pittsburgh ai playoff, quest’anno inizio alla 2. E pazienza se Dave Dameshek dice che Bengals-Steelers non è una rivalità perché i Bengals non hanno mai vinto una partita importante, nonostante negli ultimi anni in regular il record sia sempre stato 1-1 e in due incontri ai playoff abbiamo giocato coi QB di riserva perché i titolari si sono rotti, indovinate con chi? Indovinato. A noi non interessa vincere contro gli Steelers, ci interessa vincere e basta e finalmente abbiamo la squadra per farlo.

Date retta a Villanueva, che è una persona intelligente, non come quelli che fanno i fenomeni su twitter.

The Italian Jungle