San Diego State Aztecs: quick preview 2017

san-diego-state-13aFootball Nation Ranking: n. 55

Head Coach: Rocky Long (7th year, 54-26)

Record 2016: 11-3

Match da non perdere: vs. Stanford (Sep. 16), vs. Fresno State (Battle for the Oil Can, Oct. 21)

Ronley Lakalaka

Punto di forza: la difesa sulle corse ha fatto un ottimo lavoro lo scorso anno e buona parte del merito va al terzetto di linebacker che ha dimostrato di saper fare la differenza in diverse occasioni, guidato dal junior Ronley Lakalaka, secondo nel team con 72 placcaggi e 3.0 tackles for loss all’attivo e sempre attento anche in converage, situazione in cui ha messo a segno 2 intercetti; ad affiancarlo in mediana, oltre al veterano Ryan Dunn, 24 stops, l’ex DE Jay Henderson, tornato al suo ruolo originario dopo una stagione passata nel front three degli Aztecs.

Punto debole: la linea che ha consentito all’università californiana di correre per 3,860 yards l’anno passato e chiudere al settimo posto della nazione ha perso parecchi pezzi in offseason, e si trova a ripartire con un solo elemento esperto nel quintetto titolare, il RG Antonio Rosales, senior giunto all’ultima season negli Aztecs; intorno a lui il coaching staff costruirà il nuovo reparto, che oltre a qualche JUCO transfer come Ryan Pope e Derrick Achayo, darà spazio anche ad un paio di redshirt freshman, Tyler Roemer e Keith Ismael, giocatori chiamati a fornire subito un contributo importante per dare continuità alla squadra.

First look offense: non ha ancora messo su numeri da capogiro ma Christian Chapman si è confermato quel genere di quarterback che SDSU stava cercando, ovvero un ragazzo in grado dimettere il pallone per aria quando necessario e limitare al minimo gli errori, come dimostrano gli appena 6 intercetti lanciati a fronte dei 20 TD pass finalizzati e delle 1,994 yards conquistate durante la regular season; dotato di un braccio preciso, ha saputo sfruttare al meglio la presenza di un backfield profondo e ben attrezzato per togliersi la pressione di dosso e colpire le difese avversarie quando meno se lo aspettavano.
Una cosa che replicherà sicuramente anche nella stagione alle porte, lasciando ampio spazio ai vari runner, Rashaad Penny e Juwan Washington, 441 yds, 6 touchdowns, prima di coinvolgere i tanti ricevitori a sua disposizione, incominciando dai suoi due target principali, il WR Mikah Holder, 581 yards, 5 TD, e il TE David Wells, considerato uno dei migliori della conference dopo aver chiuso con 294 yds e 4 segnature la junior season; Quest Truston, Collin Andrews e Isiah Maklin gli altri giocatori che dovrebbero essere coinvolti in un passing game che sembra destinato a crescere e diventare un ulteriore punto di forza per gli Aztecs.

First look defense: la linea difensiva ha perso due starter ma spera di trovare altrettanti validi sostituti nei veterani Sergio Phillips, 42 placcaggi e 3.0 sacks subentrando come backup, e Dakota Turner, 5.0 tackles for loss, in procinto di rivelarsi il miglior pass rusher del team dopo una solida primavera che lo ha promosso titolare sul lato opposto a Noble Hall, 6.0 placcaggi per perdita di terreno, 3.0 sacks, passato in offseason dall’interno all’esterno della D-line.
Molto più solida e affiatata la deep, dove ai titolari della passata stagione, Trey Lomax, 33 stops, 4 pass defended, e Parker Baldwin, 65 placcaggi, 2 INT, 7 broken pass, si aggiunge il promettente Trenton Thompson, chiamato a ricoprire l’altra WAR position nello schieramento a 5 defensive back; sulle side l’ex backup Kameron Kelly affiancherà l’emergente sophomore Rob Smith, già protagonista da matricola con 3 intercetti all’attivo.

Rashaad Penny

NFL Prospect to watch: uscito di scena il collega Donnell Pumphrey toccherà a lui guidare la florida running offense degli Aztecs e c’è da scommettere che Rashaad Penny, da tempo uno dei migliori returner della nazione e già premiato con più riconoscimenti in merito dalla Mountain West, si farà trovare pronto, ancor più dopo aver già raggiunto la tripla cifra lo scorso anno, quando ha corso per 1,018 yards e 11 TD; rivelatosi ancora più produttivo rispetto all’ex titolare fuori dal backfield, dove ha ricevuto 15 palloni per 224 yds e 3 touchdowns mettendo in mostra tutta la sua velocità, si candida ad essere uno dei prospetti più intriganti del prossimo Draft, soprattutto per la duttilità che gli permette di ricoprire più ruoli all’interno di un roster.
Abile a rimanere nascosto dietro i propri bloccatori prima di esplodere in campo aperto, esplosivo, rapido ad effettuare cambi di direzione e tagli improvvisi, è ben costruito fisicamente ed ha confermato di trovarsi a suo agio anche quando deve condividere le portate con un altro giocatore di buon livello; ritornatore formidabile, non è detto che il suo primo approccio con il football professionistico possa passare proprio dagli special team.