Draft Guide: Cincinnati Bengals

I Bengals hanno perso molti titolari in questa offseason, alcuni dei quali sono stati leader in campo, ma soprattutto punti di riferimento dello spogliatoio. Stiamo parlando ovviamente di Andrew Whitworth e Domata Peko, entrambi approdati in Ohio con il Draft 2006, dopo 11 anni di onorata carriera e in scadenza di contratto hanno vestito per l’ultima volta la maglia dei Bengals durante la deludente stagione 2016. Il primo, nonostante l’età è tuttora uno dei migliori OT in circolazione, il secondo ormai in parabola discendente da qualche anno, mancherà soprattutto come leader dello spogliatoio difensivo.

E’ paradossale che a fare le spese di questa stagione storta della franchigia siano stati loro e nessuno del coaching staff e, nonostante sia stata soltanto una casualità determinata dalla scadenza dei contratti, qualcosa a livello di spogliatoio cambierà radicalmente nella prossima stagione. A onor del vero ai due potremmo aggiungere Rey Maualuga, dopo 7 anni da titolare e quasi 600 tackle in maglia nero-arancio non tornerà in Ohio nel 2017 complice, come per Peko, un calo nelle prestazioni, discriminante per un buon giocatore che non ha un talento da All-star. In Free Agency è arrivato Kevin Minter da Arizona a prendere il suo posto come MLB. Anche Karlos Dansby, dopo un solo anno, lascerò il corpo dei LB, dando più spazio a Nick Vigil.

Tuttavia le due perdite maggiori in ottica futura (senza nulla togliere a Whitworth che comunque potrebbe ancora garantire un paio d’anni ad alto livello) sono Kevin Zeitler e Rex Burkhead, non rinnovati allo scadere del rookie contract. Zeitler è una delle migliori guardie della NFL e i Bengals andranno incontro ad un downgrade sostituendolo con Andre Smith, ritornato ai Bengals dopo un solo anno ai Vikings.

Le firme di Kirkpatrick e Gilberry sono la magra consolazione, il primo, grazie ad un miglioramento lento ma costante, sembra essere diventato un CB di tutto rispetto, il secondo invece può fornire un po’ di depth come DE e spostarsi a rushare all’interno sui terzi down. E’ stato preferito a Hunt, progetto fallito, in partenza per Indianapolis.

Non voglio fare troppe previsioni in ottica Draft, spesso i Bengals vanno di BPA (scelta discutibile visti i Draft scadenti degli ultimi 3 anni), non c’è nessun grosso buco a roster che lasci pensare ad una scelta obbligata al primo giro, tuttavia la qualità del roster è calata rispetto al 2015. La linea d’attacco ha sempre più punti interrogativi con i due migliori nel reparto in partenza, un centro traballante e due OT all’esordio da titolari. Il resto dell’attacco rimane invariato dallo scorso anno, ma Hill è in scadenza e, sebbene penso sia meglio aspettare il prossimo anno per trovare il sostituto nel caso non venisse rinnovato, la dirigenza potrebbe decidere di muoversi in anticipo, anticipando la chiamata di un RB dal terzo al secondo giorno. Situazione simile con Eifert, quasi in scadenza e martoriato dagli infortuni. Stabile ma non eccellente la situazione WR, per cui tra i mock sono usciti i nomi anche di Williams, Davis oltre a Fournette e OJ Howard.

In difesa i CB presentano un’ottima depth con William Jackson (primo giro 2016) che ancora deve mettere piedi in campo da professionista; le safety titolari sono fresche di contratto, mentre Burfict, Minter, Rey e Vigil saranno i volti più ricorrenti tra i LB. La partenza dei due veterani, i problemi fisici di Burfict e il contratto da un solo anno di Minter lasciano presuppore l’arrivo di almeno un LB al Draft, con una medio/bassa probabilità arrivi anche al primo giro: Foster e Reddick i nomi più chiacchierati. Ammesso che la salute di Andrew Billings tenga, non sarà necessario cercare il sostituto di Peko nei primi due giorni di Draft e il ritorno a disposizione di Hardison e Thompson fornisce sufficiente depth tra i DT, anche se non è escluso che un nome nuovo possa essere aggiunto vista la frequenza con cui i DT a roster finiscono tra gli infortunati. Il ruolo che con la probabilità più alta verrà rinforzato nel primo giro sarà quello di DE: Michael Johnson non sta più fornendo il supporto necessario sia contro le corse che contro i passaggi. I Bengals spesso rushano solo con la d-line per cui avere un DE poco efficiente espone eccessivamente la secondaria, lasciando troppo tempo al QB avversario, inoltre contro le corse il suo contributo è scarso. La partenza di Hunt e l’assenza di mosse considerevoli sul mercato lasciano presagire una mossa in tale direzione nei primi due giri di questo Draft. La classe è incredibilmente fornita quest’anno, per cui anche alla 41 potrebbe essere disponibile un giocatore con il talento “da primo giro” e, a parte Myles Garrett per cui sarebbe necessario fare trade-up, tutti gli altri potrebbero scivolare alla 9, anche se quasi sicuramente almeno uno tra Allen e Thomas sarà scelto prima, se non addirittura entrambi.

Ricapitolando, e sorvolando sulla quesitone BPA, i top need da colmare a mio parere sono in ordine:
– DE (EDGE)
– LB
– OT
– RB
– C
– WR
– TE
– QB
– DT