11 Giugno 1956: Joe Montana, il più grande di sempre?

Una domanda alla quale è difficile rispondere, ma quello che è certo è che Joseph Clifford Montana quando ha terminato la sua carriera in National Football League, il 18 Aprile 1995, indossava ben 4 anelli, ovvero quelli vinti alla guida dei 49ers nel 1981, 1984, 1988 e 1989.

Selezionato nel corso del terzo round del Draft 1979 da San Francisco, il prodotto di Notre Dame, dopo una stagione e mezza passata ad imparare i segreti del football professionistico alle spalle di Steve DeBerg, ha assunto la guida dei Niners a metà del torneo 1980, diventando subito una colonna portante della squadra che condurrà alla conquista del Super Bowl XVI al termine della season successiva.

Primo per percentuale di passaggi completati in NFL sia nel 1980 che nel 1981, Montana fu protagonista della indimenticabile “The Catch“, la ricezione che decise il Championship NFC contro i Cowboys e aprì la strada al trionfo della franchigia californiana, che si fermò alla finale di Conference due anni dopo, uscendo di scena con i Washington Redskins.

Il ritorno al Grande Ballo era solo rimandato di 12 mesi, il tempo necessario al numero 16 per prendere nuovamente per mano i suoi Niners e condurli fino alla vittoria del secondo Vince Lombardi Trophy nel giro di 4 anni, prima di un triennio davvero difficile per il QB originario di New Eagle, in Pennsylvania, durante il quale ha dovuto combattere con un bruttissimo infortunio alla schiena, che lo ha costretto ad operarsi d’urgenza, e con l’ascesa, prorompente, di Steve Young, acquisito da Bill Walsh durante l’offseason 1987.

Nonostante la concorrenza e il dualismo crescente, Montana riuscì comunque a mantenere intatta la sua leadership, e riportare San Francisco sul tetto della NFL, andando a centrare un back-to-back divenuto storico, con le vittorie del Super Bowl XXIII nel 1988 e del Super Bowl XXIV nel 1989.

Affermazioni che portarono lui e i 49ers ad un passo dall’impresa di vincere tre titoli consecutivi, fermandosi al Championship NFC, perso contro i New York Giants, la stagione successiva, una sorta di canto del cigno per l’ex alfiere dei Fighting Irish, che dopo altri due anni difficili, saltò l’intero 1991 e buona parte del 1992 a causa di un infortunio rimediato proprio contro i blue newyorkesi, lasciò la baia per accasarsi ai Chiefs.

A Kansas City cambiò numero di maglia, declinando l’offerta di Lee Dawson di indossare la numero 16 ritirata in suo onore per vestire la 19, ma non lo stile di gioco e la voglia, irrefrenabile, di vincere, tanto che nonostante nuovi problemi fisici che lo costrinsero a saltare la prima parte della stagione 1993, riuscì comunque a guidare la squadra fino ai playoffs.

Traguardo che il team del Missouri tagliò anche nel 1994, l’ultimo campionato NFL giocato da Joe, che nell’offseason successiva annunciò il suo ritiro, rinunciando all’ultimo anno di contratto con i Chiefs.

Passato alla storia del football come un quarterback in grado di ribaltare qualsiasi risultato, Montana ha confezionato 31 rimonte vincenti in carriera, compresa quella divenuta famosa come “The Drive“, con la quale permise ai Niners di aggiudicarsi il Super Bowl del 1988 contro i Bengals, grazie ad una serie di passaggi che gli consentirono di salire rapidamente il campo e colmare le 92 yards che separavano la sua squadra dall’endzone avversaria.

Impresa che, unita alle altre portate a termine da professionista, gli valsero il nickname di “Comeback kid“, altro soprannome con cui era conosciuto “Joe Cool”, il ragazzo dai nervi d’acciaio che riusciva sempre a mantere la calma, e la concentrazone, nei momenti topici e decisivi delle partite.

Inserito nella Hall of Fame nel 2000, Montana ha chiuso la sua avventura in NFL con 3,409 passaggi completati per 40,551 yards, 273 TD pass e 139 intercetti, a cui vanno aggiunte le 1,676 yds conquistate e i 20 touchdowns realizzati su corsa; numeri che gli hanno permesso di riempire la sua bacheca di trofei, a partire dai due titoli da MVP della lega vinti nel 1989 e nel 1990.

Convocato per otto volte al Pro Bowl, nominato in 3 occasioni miglior giocatore del Super Bowl, è stato TD passing leader al termine di due stagioni, 1982 e 1989, e ha vinto il premio come Offensive Player of the Year nel 1989, riconoscimento ricevuto da quella stessa NFL che lo ha celebrato inserendolo anche nel 75th Anniversary Team e nel 1980s All-Decade Team.JoeMontana