1 Luglio 1989: Benvenuta World League of American Football

Ventisei anni fa, gli owner della National Football League, riunitisi in uno dei loro periodici incontri, votarono all’unanimità la costituzione di una lega di sviluppo primaverile che si sarebbe chiamata World League of American Football, con l’intento di dare spazio a quei giocatori che non era stato possibile vedere in azione, e quindi valutare adeguatamente, durante la regular season con le loro franchigie NFL di appartenenza.

Quel 1 Luglio del 1989, di fatto, nacque la WLAF, che aveva ripreso un’idea degli anni settanta, quando l’imprenditore tedesco Adalbert Wetzel e il coach Bob Kap cercarono di far nascere la Intercontinental Football League, che secondo le intenzioni dei due avrebbe dovuto coinvolgere squadre dai quattro angoli del vecchio continente, Barcellona, Roma, Berlino, Monaco di Baviera, Vienna e Istanbul.

A causa di problemi economici e politici, allora si era in piena “guerra fredda”, il progetto non vide mai luce, ma nel ’89 il mondo stava definitivamente cambiando, e anche il football professionistico era pronto ad aprire le sue porte all’Europa, soprattutto dopo l’inatteso successo dell’American Bowl giocato in quel di Londra, al Wembley Stadium, tra il 1986 e il 1989.

Dieci le franchigie che si sarebbero giocate il titolo di campione nel World Bowl al termine della stagione inaugurale, sei statunitensi, Birmingham Fire, Sacramento Surge, San Antonio Riders, NY/NJ Knights, Orlando Thunder, Raleigh-Durham Skyhawks (sostituiti nel 1992 dagli Ohio Glory), una canadese, Montreal Machines, e tre europpe, Barcelona Dragons, Frankfurt Galaxy e London Monarchs, a loro volta suddivise in tre division, North American West, North American East e European.

A qualificarsi ai playoffs di una inaugural season che avrebbe avuto un riscontro incredibile di pubblico soprattutto negli stadi europei, le vincitrici dei tre raggruppamenti e la migliore seconda, che si sarebbe giocata l’accesso alla finale affrontando la squadra campione divisionale con il miglior record al termine delle dieci settimane di stagione regolare.

Una lega di sviluppo, la WLAF, che oltre ad offrire una concreta possibilità a molti talenti che non erano riusciti ad emergere nel professionismo statunitense, consentiva alla NFL, i cui owner avevano contribuito alla nascita della stessa con un versamento di 50 mila dollari ciascuno, di mettere alla prova alcune innovazioni regolamentari che intendeva introdurre in futuro, come, ad esempio la conversione da 2 punti.

Introdotta solo nel 1994 nella National Football League, l’alternativa all’extra point era stata testata nel biennio 1991-92 nella World League, che in sole due stagioni di vita contribuì alla crescita di diverse innovazioni tecniche, dalle telecamere montate sui caschi alle radio per le comunicazione tra l’head coach e il proprio quarterback.

Giunta al termine del suo secondo anno con diversi debiti, causati soprattutto da un inatteso calo di presenze negli stadi statunitensi, e la mancanza di volontà da parte degli owner NFL di reinvestire altri soldi per consentirne la sopravvivenza, la WLAF cessò ufficialmente le operazioni prima dell’inizio della stagione 1993, pochi mesi dopo che il commissioner della lega “madre”, Paul Tagliabue, aveva rivelato l’intenzione di creare, al più presto, un torneo formato da sole squadre europee.

La NFL Europe, poi Europa, nascerà tre anni più tardi, nel 1995, dalle ceneri della World League of American Football, recuperando i campioni e i vicecampioni della stagione 1991, London Monarchs e Barcelona Dragons, ed aggiungendo ai redivivi Frankfurt Galaxy altri tre nuovi team, Amsterdam Admirals, Rhein Fire e Scottish Claymores; con il nuovo nome e il nuovo logo, la lega vivrà per altre dodici primavere, prima di chiudere definitivamente i battenti nel 2007.

WLAF