Si è fatto tardi. Oberlin-Michigan del 1892

Il 19 novembre nel 1892 era un sabato pomeriggio freddo, la squadra dell’Oberlin College scendeva in campo a Ann Arbor contro un Michigan fortemente favorito, per la seconda volta in due anni: la stagione precedente, il 24 ottobre, i giallorossi dell’Ohio erano andati a casa con le ossa rotte 26-6 nonostante. per Michigan, la stagione si fosse risolta in un deludente record di 4-5

Oberlin 1892

Gli ospiti erano un po’ diversi dall’anno precedente: tanto per iniziare, come giocatore-allenatore era arrivato dalla University of Pennsylvania, John Heisman, assunto dall’Oberlin Athletic Association (una associazione gestita dagli studenti in quei giorni) e che aveva portato la squadra imbattuta ad Ann Arbor. In posizione di runningback c’era Charles Savage, che pochi anni dopo sarebbe diventato direttore atletico di Oberlin e, come Heisman, figura di spicco a livello nazionale, ed a cui sarebbe stato poi intitolato lo stadio del college. Il miglior lineman di Oberlin, infine, era uno studente di teologia, John Henry Wise , metà tedesco e metà hawaiano, che dopo la laurea sarebbe tornato a casa sulla sua isola e si sarebbe unito alla controrivoluzione del 1895 volta a rovesciare la Repubblica delle Hawaii ed a ripristinare la monarchie e la regina Liliuokalani e la monarchia, finendo per tre anni in galera con l’accusa di tradimento. Di Oberlin va ricordato anche il preparatore atletico ed “infermiere per i feriti” (a quell’epoca il gioco mandava all’ospedale molto spesso i giocatori, se non all’obitorio) Clarence Hemingway, che avrebbe continuato a esercitare la medicina ad Oak Park, Illinois, trasmettendo il suo amore per la caccia a suo figlio, il futuro scrittore Ernest Hemingway .

Michigan 1892

Anche i padroni di casa avevano operato una serie di cambiamenti importanti: dopo aver intrapreso la strada di un vero coaching staff l’anno prima, dove il capo allenatore era anche il giocatore Frank Crawford, era arrivato Frank Barbour, ex-quarterback di Yale che aveva appena portato alla stagione perfetta, e che si era riciclato ad allenatore lì ad Ann Harbor. Michigan inoltre vide tra le sue fila il primo giocatore afro-americano della sua storia, George Jewett, che nel precampionato dei Wolverines fu descritto da chi lo vide come “fenomenale”.

La gara, inaspettatamente, fu tiratissima, alla fine del primo tempo Michigan conduceva 22-18. Ma ho già detto che erano altri tempi? Beh, se non l’ho detto lo dico ora: erano altri tempi, ed all’intervallo, i capitani delle squadre concordarono un secondo tempo più breve, per terminare alle 16:50 così da consentire ai ragazzi di Oberlin di poter prendere l’ultimo treno per casa.

La gara si fece più dura ed il tabellone rimase bianco fino a circa due minuti alla fine, quando Michigan arrivò fino alla linea delle 5 yard prima che la difesa di Oberlin li fermò forzando il turnover e nella seguente azione l’halfback Savage di cui abbiamo già detto, si guadagno la gloria imperitura del suo College, riuscendo ad uscire dalla battaglia sulla linea, col pallone in mano e correndo per 90 yards fino alle 5 di Michigan, dove una delle star dei Wolverines, George Jewett, riuscì a raggiungerlo ed abbatterlo. Ancora  negli anni ’50, alla notizia della morte di Savage, un giornalista di Cleveland ne fece l’elogio ricordando proprio quel momento:

“Those of us who knew him and loved him hope that at the moment he was departing this earth he was once again galloping over that Michigan gridiron with the ball tucked under his arm, his straight-arm working to perfection, and the goal posts getting nearer and nearer and nearer.”

Essere stati fermati a pochi passi dalla segnatura della vittoria non scompose gli ospiti che due down dopo riuscirono ad andare in touchdown portando inaspettatamente Oberlin in vantaggio 24-22 con meno di un minuto sul cronometro.

Appena Michigan ricevette il calcio d’inizio e si predispose al suo drive, il referee (di Oberlin) dichiarò terminata la gara perchè si erano fatte le 16.50 ed i ragazzi giallorossi, come quando si gioca al parco e la mamma chiama, uscirono trottando dal campo per cambiarsi e correre sul treno. L’umpire (di Michigan) invece, dichiarò che rimanevano ancora 4 minuti per via di un timeout non conteggiato, così il surreale finale di gara vide Michigan schierarsi sullo scrimmage da sola, e concludere “vittoriosamente” il drive fissando il punteggio sul 26-24, così come è registrato negli annali del College Football, e Oberlin festeggiare sul treno la vittoria per 24-22, continuando poi i bagordi una volta tornati a casa, con falò di piazza e cene a base di ostriche.

La mattina dopo, i giornali non fecero eccezione in quella confusione: per The University of Michigan Daily e per The Detroit Tribune aveva vinto Michigan; per The Oberlin News e The Oberlin Review aveva ovviamente vinto Oberlin.