Week 13 – Recap San Francisco 49ers @ Chicago Bears

Giornata da lupi, vittoria da Bears.

Domenica al Soldier Field c’è stato uno scontro per le prime posizioni del draft 2017: San Francisco 49ers vs Chicago Bears, due franchigie che stanno vivendo, per diversi motivi, una stagione da dimenticare, utile forse solo per individuare i giocatori da mantenere e i ruoli da coprire in Free agent e al Draft.

L’incontro si è svolto sotto una ventosa nevicata che sin dell’inizio ha fatto preferire ad entrambe le squadre il running game al passing game, visti anche gli incompleti registrati nei primi tentativi di passaggio, cagionati da una difficoltosa ricezione della palla, anche sugli short pass.

Il primo quarto ha così mostrato l’efficacia delle rispettive linee difensive, chi più e chi meno, contro il running game.
Si è registrata agli inizi una leggera superiorità di San Francisco in fatto di yards guadagnate o down chiusi ma poi si arrivava sempre al punt.
E’ nei primi minuti del secondo quarto che un punt di Chicago da parte di Patt O’Donnell dalle 14 yards della sua metà campo viene deviato dall’ex Bears Shaun Draughn, sfuggito a Ben Braunecker.
Dontae Johnson, ricevendo palla sulle 29 yards, la riporta in touchdown.
Causa penalità a Rashard Robinson per “Unsportsmanlike Conduct”, e soprattutto causa piede sinistro fuori dal campo da parte di Johnson durante la corsa sulle 4 yards, San Francisco riparte dalle 19 yards e, dopo 3 tentativi annullati dalla difesa di Chicago, arriva alla trasformazione del field goal da parte di Phil Dawson.

Dal kick successivo Deonte Thompson prende la palla sulle 9 yards e, arrivato sulle 28, Jimmie Ward lo costringe al fumble e la recupera. Palla San Francisco.
Ancora la difesa in campo. Nonostante i 49ers riescano a chiudere per 2 volte il down, Chicago costringe al secondo field goal San Francisco, grazie ai tackles di Harold Jones-Quartey e di Nick Kwiatkoski (rookie starter per la squalifica di Jerrel Freeman).

A meno di 2 minuti dall’intervallo 49ers 6 – Bears 0 e l’idea che la partita si possa decidere per prodezze o per errori dei singoli è nell’aria: san Francisco, seppure abbia capitalizzato con solo 2 field goal gli errori di Chicago, è pur sempre in vantaggio e l’attacco di Chicago, Jordan Howard a parte, non ha mostrato molto.

Si riparte dalle 5 yards e, dopo due tentativi di corsa da parte di Howard, Matt Barkley sul 3 and 5, apre le danze coi passaggi, in una modalità che potremmo definire Barkmode visto che non è nuovo, sebbene sia solo la sua seconda partita da starter QB, a guadagni repentini di yards coi passaggi.
Due passaggi a Thompson per 8 e 11 yards e due a Cameron Meredith per 28 e 17 yards.
Nel mezzo si segnala un incompleto per Thompson ma in ogni caso Chicago arriva sulle 12 yards in 49ers territory a poco meno di un minuto dal termine del 2° quarto.
Altro passaggio di Barkley per il TE Brown in endzone. Incompleto ma viene lanciata una flag generosissima per pass interference.
Con una yard dalla goal line da guadagnare ci pensano Jordan Howard e il field goal successivo di Connor Barth a portare negli spogliatoi i Bears in vantaggio per 7-6.

Il terzo quarto inizia con il secondo touchdown di Chicago.
Solite yards macinate dal housework Howard e belle ricezioni di Meredith e Joshua Bellamy.
Il TE Daniel Brown, su un bello schema chiamato da coach Fox, porta la palla a una yard dalla goal line.
Copia e incolla come sopra e Howard segna il suo secondo touchdown della giornata.

L’attacco di San Francisco viene annullato dalla difesa di Chicago che concede solo 6 yards.

Riparte il Barkmode e con due bei lanci per Bellamy (22 e 31 yards), che si deve far perdonare la sconfitta di domenica scorsa, si arriva a 6 yards dal touchdown.
Da Barkmode ad Howardmode: snap, Barkley per Howard che correndo si imbatte contro la linea difensiva di San Francisco che pare aver chiuso ogni varco e annullato tutti i blocchi. Il rookie continua a mulinare le sue gambe e a testa bassa continua a spingere e insieme a lui spinge la guardia, il veterano Josh Sitton, che apre quel varco necessario e utile per far entrare Howard in endzone.
3° touchdown Howard
Il ragazzo non poteva celebrare nel modo migliore il padre che aveva perso all’età di 12 anni e che ha ricordato indossando una maglietta in sua memoria.
Chicago 21 – San Francisco 6.

Benché la neve continui a cadere copiosa il Soldier field è scaldato dai lanci di Barkley, dai WR, protagonisti di belle ricezioni (a parte qualche incompleto che falsa le statistiche del nostro qb) e dalle corse di Howard.
Se l’attacco brilla non è da meno la difesa, anzi.
Dal 21-6 Chicago a circa metà del 3° quarto per vedere San Francisco chiudere un down si dovrà attendere la metà del 4° quando Blaine Gabbert, entrato al posto di un infortunato Colin Kaepernick (5 sacks subiti), con un passaggio per il WR Chris Harper, porrà fine a questa astinenza che però continuerà fino al termine della partita.
Akiem Hicks e il rookie Leonard Floyd (un piacere rivederlo in campo dopo il brutto infortunio al collo) su tutti sono la causa di questa dieta povera di yards di San Francisco. I sacks si sprecano e anche Kwiatkoski è degno di menzione per l’impegno e la grinta profusa.

Il 4° quarto inizia con un infortunio al nostro centro, che poi è una guardia sinistra spostata a centro per fronteggiare l’emergenza infortuni dei Bears di questa annata, Cody Whitehair, sostituito dal veterano Ted Larsen. Ci volevamo privare di un infortunio anche in questa partita? Non sarebbe il 2016 dei Bears!
Segue un sack a Barkley da parte del LB Ahmad Brooks e la trasformazione del field goal di Barth.

La partita ormai volge al termine e il punteggio di 24-6, in considerazione delle forze espresse in campo da San Francisco e dalla solida difesa che Vic Fangio schiera ad ogni snap, non lascia intravedere esiti diversi.
Sulla neve che cade e copre gli spalti come panna, la ciliegina la appone il sempre più sorprendete rookie Leonard Floyd che sul 2 and 5 sulle 8 yards della metà campo di San Francisco è protagonista di un sack ai danni di Gabbert in endzone.

26-6 punteggio finale.

Chicago coglie la terza vittoria della stagione contro una squadra che ha visto la goal line solo grazie ad errori di Chicago e che però non è mai riuscita a oltrepassare.
Se la strada che la franchigia di San Francisco deve percorrere per ritornare competitiva si prospetta lunga e ardua, Chicago si può consolare sapendo che diversi giocatori sui quali ripartire per ritornare a respirare l’aria dei play off sono già a rooster e che molte delle scelte del draft si sono dimostrate azzeccate.
La strada è lunga anche per i Bears e la prossima tappa è Detroit: nella città dei motori si spera di non venire asfaltati.

firma-cesare