Uno sguardo alla Free Agency: Minnesota Vikings

La travolgente carica dei Minnesota Vikings si è interrotta bruscamente a Philadelfia alla corte di quelli che sarebbero poi risultati i trionfatori del Super Bowl.

Tuttavia il gioco espresso dalla compagine di Mike Zimmer è stato di alto livello e sicuramente l’impianto della squadra non sarà stravolto anzi i Vikings si trovano in una situazione insolita nella NFL avendo possibilità di scegliere nella posizione più importante.

Guardiamo infatti la lista dei giocatori diretti in Free agency per scoprire l’insolita posizione occupata dai Vikings in questo inizio del 2018:

Avete letto bene. tutti e tre i quarterback a roster hanno il contratto in scadenza, mettendo la dirigenza di fronte ad un bel problema da avere.

Chi confermare dei tre, magari schiaffandogli sopra un bel franchise tag in attesa di un contratto vero e proprio?

Tutti e tre hanno i loro punti di forza e di debolezza.

Sam Bradford è probabilmente il più talentuoso del gruppo ma sicuramente è molto fragile; in nove stagioni è riuscito a giocare tutte e sedici le gare solo in due casi (2010 e 2012 con i Rams) ed in altre due ha giocato più di 10 partite (’15 e ’16 con Philly e con i Vikings, appunto).

Case Keenum viene da un 2017 davvero stellare ma deve confermare che è stata vera gloria e non un momento unico propiziato da circostanze irripetibili; con Pat Shurmur diretto verso New York sponda Giants qualche dubbio sulla tenuta del buon Case potrebbe essere lecito.

Teddy Bridgewater era stato preso per diventare il volto della franchigia prima del tremendo infortunio del 2016 che ne ha messo a rischio la carriera; i suoi intangibili non sono in discussione ma non ha giocato seriamente da due anni e ha oggettive limitazioni a livello di braccio. La cosa forse più esplicativa riguardo a Teddy e alla sua posizione attuale è che, durante i playoff, i Vikings lo hanno disattivato preferendogli, appunto, Sam Bradford appena guarito dal suo infortunio. Non proprio un atteggiamento che mostra fiducia.

Una soluzione può essere quella di, appunto, taggare Keenum (24 milioni circa) per vedere se può replicare il suo 2017 mentre si cerca di firmare Bradford o Bridgwater, con un contratto non molto oneroso, come piano di riserva.

Il problema è che entrambi (ma pure Keenum) si vedono come titolari e non come backup e il mercato potrebbe facilmente concordare con loro, specie riguardo Braford, e far schizzare il prezzo fuori della portata dei Vikings.

Oppure ci sarebbero soluzioni più creative al problema, magari anche al limite della pazzia ma le vedremo tra un attimo, dopo aver visto gli altri giocatori che potrebbero fare le valigie.

Per continuare con l’attacco, il primo nome è Jerick MacKinnon; il running back proveniente da Georgia Southern ha avuto una buona annata ma vorrebbe più spazio. Con Dalvin Cook che rientra dall’infortunio patito contro i Lions a Ottobre ed il mercato asfittico che hanno i RB veterani non possiamo che augurargli buona fortuna.

Un nome da tenere d’occhio è il centro Joe Berger; quest’anno la linea d’attacco ha visto un netto miglioramento delle prestazioni; molto è dovuto ai nuovi innesti di Reiff e Remmers ma le linee,si sa, beneficiano di una situazione stabile e c confermare Berger avrebbe senso.

Venendo alla difesa, il primo nome che salta all’occhio è quello di Tom Johnson; il veterano defensive Tackle sembra è dal lato sbagliato dei 30 ma sicuramente potrebbe interessare a diversi team bisognosi di esperienza; al contrario Shamar Stephen potrebbe interessare a squadre interessate ad DT giovane con ancora del potenziale da esplorare (per esempio, ai Vikings stessi).

Ma il nome più importante sulla lista è quello di Xavier Rhodes, 28 anni, due volte Pro Bowler, 1 volta All Pro, sicuramente sarebbe candidato al tag ma solo qualora* i Vikings non fossero costretti ad usarlo su uno dei Quarterback di cui sopra. Se ciò non avenisse probabilmente Rhodes potrebbe ridefinire il limite superiore dei contratti dei Cornerback nella lega.

Discorso diverso per Terence Newman, un giocatore che sembra sempre sfidare lo scorrere del tempo ma che ormai è alle soglie degli anta. Come che vada e che sia nella lega il prossimo anno, una carriera da incorniciare la sua.

Terminiamo con Kai Forbath; fallito il Blair Walsh Project, Forbath si è mostrato solo marginalmente superiore e probabilmente i Vikings torneranno sul mercato o, al minimo, aggiungeranno concorrenza alla posizione.

Bersagli possibili

Come detto sopra la situazione Quarteback, potrebbe vedere due dei tre lasciare la squadra e uno bloccato dal tag; a questo punto avere un backup di qualità potrebbe giovare ed i Vikings potrebbero essere interessati ai servigi di AJ MAcCarronn, free agent dopo aver (prevedibilmente1) vinto la causa contro la sua ex-squadra.

Bisogna vedere se MacCarron è interessato, visto che vorrebbe essere titolare a sua volta, ma la promessa di una competizione aperta potrebbe catturare la sua attenzione.

Ed ora un’ipotesi incredibile ma non troppo: i Vikings potrebbero dovrebbero rompere gli indugi e gettarsi decisamente nella mischia per Kirk Cousins.

No, aspettate! Non è un’idea mia ma viene da fonti autorevoli: il punto è che i Vikings sono (o almeno si considerano) ad un QB di distanza dal Super Bowl.

Cousins è il top dei top dei QB di sistema: non un giocatore attorno a cui costruisci ma un giocatore che inserisci in un contesto adatto. In più il buon Kirk ha già dichiarato che il suo interesse primario è vincere e non solo superare il PIL di una piccola nazione.

Con queste premesse, potrebbe essere un matrimonio ideale… a patto che il resto dei pretendenti alla mano del capitano Kirk non si metta di mezzo con un’offerta principesca (per dirne una: Denver).

Per la difesa, le preoccupazioni sono relative visto che Mike Zimmer l’ha modellata secondo i suoi desiderata ma un DT giovane come Dontari Poe potrebbe interessare malgrado la storia medica; in aggiunta la partenza (eventuale) di Rhodes potrebbe essere compensata dall’arrivo di Kyle Fuller dato partente dai Bears.

Per finire l’opera di (ri)costruzione delle linea d’attacco senza passare dal draft, Rick Spielmann potrebbe decidere di firmare Justin Pugh dai Giants (con tutte le cautele del caso, vista la linea Giants dello scorso anno) o di staccare un assegno in bianco a Josh Sitton, anche lui rilasciato dai Bears.

L’opzione Sitton potrebbe essere molto costosa ma i Vikings si vedono come contender e vogliono vincere e farlo in fretta.

Spendere decisamente in free agency potrebbe portare a Minneapolis i tasselli decisivi per il 2018.

  1. Cincy gonna cheap.