Uno sguardo alla Free Agency: Detroit Lions

Reduci da stagione con luci e ombre, finita con un record positivo ma senza l’agognato accesso alla post season, i Lions stanno affrontando un inverno di cambiamenti.

Giubilato Jim Caldwell e tutto lo staff difensivo, hanno assunto Matt Patricia dai Patriots come HC, il quale si porta dietro tutta una filosofia nuova.

L’attacco ha subito modifiche meno drastiche, grazie anche alla presenza di Matthew Stafford e di un ottimo comparto ricevitori ma, anche lì, assisteremo l’ennesimo tentativo di avere un gioco di corsa decente.

Il primo passo per il GM Bob Quinn sarà affrontare la FA ed il turn over che comporta.

La lista dei giocatori diretti, in qualche maniera, verso il mercato libero è questa:

I pesci più grossi della lista sono sicuramente sul lato difensivo della palla.

Il più importante è sicuramente Ezekiel “Ziggy” Ansah”; il giocatore Ghanese dopo un 2105 esplosivi ha avuto due stagioni complesse e segnate da infortuni; lo scorso anno ha giocato praticamente tutta la stagione ben sotto il 100% ma anche in queste condizioni è stato il migliore in contenimento ed ha concluso la stagione in netta crescita con sei sack nelle ultime due partite. Tra i tifosi, il suo status è stato oggetto di dibattito con alcune anime belle che auspicano il taglio ma è molto, molto probabile che i Lions usino il tag su di lui. Del resto, 17,5 milioni per un pass-rusher sono quelli che il mercato detta e averlo in squadra vuol dire poter scegliere al draft con molta meno pressione.

Un altro nome importante è Haloti Ngata; anche Ngata ha avuto tre anni non facili a Detroit, l’ultimo dei quali terminato anzitempo per infortunio ma il calo di prestazione della difesa in sua assenza è stato palese. Il DT tongano ha già manifestato l’intenzione di non voler chiudere ancora la sua carriera ed di essere disponibile a giocare ancora in blu Honolulu e argento. Il capitale di esperienza ed il notevole QI difensivo (nonché il fatto che non dovrebbe essere troppo costoso) fanno pensare che il ritorno sia possibile.

Altro pezzo forte della FA Lions è “Big” Tahir Whithead; scelto al quinto giro nel 2012, il veterano LB ha reagito con l’usuale grinta ad un 2016 deludente e probabilmente sarà richiesto da team bisognosi di un linebacker versatile, istintivo e con il motore su di giri. Oppure da chi cerca semplicemente un giocatore decente nel ruolo. Questo potrebbe rapidamente portare il suo prezzo sopra quello che i Lions sono disposti a pagare.

Altro caso interessante per la difesa è Tavon Wilson, la strong safety stava giocando bene ma l’esplosione di Quandre Diggs nel ruolo potrebbe averlo reso ridondante; ad aggiungere all’intrigo il fatto che Wilson abbia già lavorato a lungo con Patricia nei Patriots.

In attacco, i casi più interessanti sono Travis Swanson e Darren Fells; il primo non è riuscito a confermare il suo buon 2016 ed, in più, ha avuto una seconda concussion i cui effetti si sono trascinati per quasi un mese; molto probabilmente le preoccupazioni sulla sua salute potranno anche portare al ritiro e, in ogni caso, è probabile che non torni a Detroit nel 2018.

Fells aveva iniziato molto bene il 2017 e alcuni commentatori (compreso il sottoscritto) stavano pensando che fosse per la strada di superare Ebron sulla depth Chart. Invece con il passare della stagione il buon Darren si è perso per strada e adesso le possibilità che venga rinnovato per la prossima stagione sono al cinquanta e cinquanta; ad aiutare la sua causa il fatto che Micheal Roberts, scelto come suo successore nel ruolo abbia stentato molto lo scorso anno anche dal punto di vista disciplinare.

Per finire, quello che è uno dei migliori gunner della lega: Don Juan Carey da tempo immemore baluardo degli special tam di Detroit; a 30 anni e rientrante da un infortunio potrebbe essere il momento per Detroit di lasciarlo andare ma visto il suo valore nella terza fase non è affatto detto.

Altri nomi da tener d’occhio sono Newin Lawson e DJ Hayden(in una lega affamata di CB) e, in aggiunta, la possibilità che i Lions scambino Jake Rudock prima di perderne i diritti.

Bersagli

Vista la provenienza di Bob Quinn e Matt Patricia, poco sorprendentemente i nomi che si fanno vengono dal Massachusetts.

I primi sono, come al solito dal ritiro di Barry Sanders, i Running Back. Lo scorso anno i Lions non hanno firmato LeGarrette Blount e quest’anno potrebbero decidere di rimediare puntando a Dion Lewis o, se dovesse essere troppo costoso, a Rex Burkhead.

Prendere un RB dai Patriots ha i suoi rischi ma potrebbe portare anche delle soddisfazioni (vedi sopra per Blount alle Eagles); certo nessuno dei due potrebbe essere IL running back ma potrebbero aiutare un gioco asfittico.

Sempre dai Patriots potrebbe arrivare aiuto in difesa, magari non in forma di Malcolm Butler, anche perché se qualcuno sa perché non abbia giocato nel SB XLII quello è Matt Patricia, ma di Marquis Flowers, un LB di copertura che conosce e sa farsi valere nello schema del nuovo coach.

In attacco, il probabile addio a Swanson non apre un posto al centro bensì alla guardia sinistra: infatti Graham Glasgow è stato preso al draft proprio come possibile rimpiazzo per Swanson e ha già dimostrato di poter giocare molto bene in quel ruolo. Se Bob Quinn e Kyle O’Brien non vorranno aspettare il draft (spesso le guardie di livello sono in grado di passare agevolmente da college ai professionisti) potrebbero decidere di puntare su un nome noto: Josh Sitton.

Malgrado il livello di gioco espresso dal veterano, i Bears hanno deciso di separarsi dall’esperta Guardia per ringiovanire la posizione. Se i Lions dovessero percorrere questa strada ricostruirebbero con TJ Lang la coppia che per tanti anni ha protetto Aaron Rodgers ha Green Bay.

Lang pare avere le idee chiare in proposito:

Vedremo se Quinn sarà d’accordo con lui; certo un eventuale arrivo di Sitton sarebbe quasi ironico dopo che lo stesso aveva definito la difesa Lions “una massa di schifosi”.

Ancora più ironico sarebbe se i Lions riportassero a casa uno dei giocatori oggetto diretto di questo commento: Ndamukong Suh. Con i Dolphins decisi a liberarsi del contratto (esoso) firmato due anni fa, l’ipotesi è meno lunare di quanto potrebbe sembrare. Suh ha dei motivi per tornare a Detroit, sia economici (ha ancora molti interessi lì) che sportivi (vincere a Detroit gli assicurerebbe un posto nella storia, al che ambisce da sempre; i Lions sembrano in una traiettoria positiva) e sicuramente Patricia potrebbe sfruttare un giocatore versatile e potente come Suh.

Resta molto improbabile vista la concorrenza e le (probabili) richieste del buon Ndamukong ma sarebbe davvero interessante e produrrebbe titoli a non finire.

Il che, visto Bob Quinn ed il suo background, rende la reunion ancora più improbabile.

Ma, in attesa del draft, questo è il momento per sognare un po’.

  1. Battutona dedicata a chi ci ha seguito nella stagione ’17.