Texas A&M Aggies: quick preview 2017

Football Nation Ranking: n. 24

Head Coach: Kevin Sumlin (6th year, 44-21)

Record 2016: 8-5

Match da non perdere: vs. UCLA (Sep. 3), vs. Arkansas (The Southwest Classic, at Arlington, TX, Sep. 23), at Louisiana State (Nov. 25)

Christian Kirk

Punto di forza: gli Aggies hanno perso quattro dei primi cinque ricevitori ma il grande lavoro di reclutamento di coach Sumlin continua a dare i suoi frutti e alle spalle del solito Christian Kirk, 928 yards e 9 TD su ricezione che vanno ad aggiungersi alle 282 yds conquistate e ai 3 touchdowns realizzati su punt return, c’è un gruppo di giovani scalpitanti pronti ad emergere; il true freshman Jhamon Ausbun, stella dell’ultimo recruit, sarà gettato fin da subito nella mischia con i redshirt Clyde Chriss, Quartney Davis, Hezekiah Jones, e il veterano Damion Ratley, unico a toccare qualche pallone l’anno passato .

Punto debole: Texas A&M continua ad avere grossi problemi nel contrastare il gioco di corse avversarie con i linebacker e nonostante l’anno in più d’esperienza maturato da Olaro Ataka, 65 placcaggi, 7.5 tackles for loss, le cose non sembrano destinate a migliorare, almeno non nel breve periodo; la speranza del DC John Chavis è che le nuove leve, tra le quali spiccano il sophomore Tyrel Dodson e la matricola Anthony Hines III, altro top recruit destianto ad incidere nel suo primo anno in NCAA, possano crescere rapidamente e dare un contributo immediato.

First look offense: a College Station partiranno con il quarto nuovo starting QB in altrettante stagioni e quest’anno la battaglia per la conquista di un posto al sole in depth chart sembra ancora più serrata, nonché destinata a protrarsi fino a poche ore prima del match d’apertura contro UCLA; in leggero vantaggio il redshirt freshman Nick Starkel, talento newyorkese che nelle ultime settimane pare essersi fatto preferire all’ex backup Jake Hubenak, 884 yds, 6 touchdown pass e 2 intercetti lanciati in autunno, e alla promettente recluta Kellen Mond, apprezzato dai coach ma a quanto pare ancora troppo acerbo per essere spedito sul terreno di gioco con grandi responsabilità.
Più certezze invece per quanto riguarda il running game con Trayveon Williams, 1,057 yards, 8 TD, e Keith Ford, 669 yds, 6 touchdowns, che continueranno a dividersi le portate colpendo ripetutamente le difese avversarie e sfruttando l’ottimo lavoro di una linea che recupera ben tre titolari; le guardie Connor Lanfear, Erik McCoy, e il centro Colton Prater sono ormai delle garanzie e possiedono l’esperienza necessaria, nonostante la giovane età, per fare da traino ai due nuovi tackle, Keaton Sutherland e, soprattutto, Koda Martin, che ha dominato nello scrimmage primaverile.

First look defense: la perdita di Myles Garrett si farà sentire sicuramente in pass rushing anche se l’emergente JUCO transfer Michael Clemons, altro talento in enorme crescita, sembra pronto a raccoglierne l’eredità andando ad occupare lo slot esterno sul lato opposto al veterano Jarrett Johnson; il primo backup Qualen Cunningham tornerà certo utile come DE di rotazione, mentre i confermati Zaycoven Henderson e Kingsley Keke, 7.0 tackles for loss, 4.0 sacks, continueranno a costituire una buona barriera nel mezzo.
Nella deep Donovan Wilson, 59 placcaggi, che in un primo momento sembrava destinato a lasciare spazio al sophomore Larry Pryor, 34 tackles da matricola, si è ripreso il suo posto a fianco dello stellare Armani Watts, andando così a completare delle secondarie che possono contare su un quartetto di solidi senior, completato dai cornerback Priest Willis e Nick Harvey, 2 intercetti e 18 pass defended in coppia.

Armani Watts

NFL Prospect to watch: sembrava destinato ad entrare già nel Draft 2017, ma l’infortunio subito nella parte finale della passata stagione e l’essere uno dei leader della difesa degli Aggies ha convinto Armani Watts a tornare a College Station per la sua senior season, quella che probabilmente risulterà decisiva per il mantenimento, o meno, del suo status di potenziale first rounder; più colpitore che placcatore, ha messo a segno 56 placcaggi e 6.0 tackles for loss in 8 match disputati ma ha lisciato anche alcuni tackle perché preferisce impattare, e cercare di abbattere l’avversario, anziché chiudergli le braccia intorno e portarlo a terra, è un giocatore versatile e istintivo che ha dimostrato di saper giocare molto bene anche a ridosso della linea di scrimmage.
Sempre pronto a coprire gli errori dei compagni, alcuni scout che hanno visionato più volte Texas A&M lo scorso anno hanno evidenziato che era lui a coprire le mancanze di Harvey e di Josh Evans, selezionato dai Buccaneers al Draft, ha sviluppato un buon istinto per la palla, 2 intercetti e 3 broken pass in autunno, e ha imparato a recuperare rapidamente il terreno perso in backpedal; utilizzato come free safety per la sua velocità, viste le abilità mostrate a difendere contro le corse non è da escludere un passaggio alla posizione di strong a livello professionistico.