Road to Super Bowl LII: Kansas City Chiefs

Il cammino nella stagione 2017

La stagione 2017 dei Chiefs si prospetta tutta in salita a causa di un calendario tutt’altro che semplice. Già l’esordio in trasferta contro New England e Tom Brady appare davvero proibitivo. KC però, pur largamente sfavorita, sorprende tutti vincendo 42 a 27, mostrando un grande attacco con Smith, Hill, Kelce ed il rookie Hunt che dominano per tutta la partita. Nelle week successive, nonostante la tegola drammatica dell’infortunio di Eric Berry, i Chiefs continuano a vincere battendo gli Eagles, i Chargers, i Redskins e i Texans. KC raggiunge il numero 1 nei power ranking e sembra essere davvero la squadra da battere. Nella week 6, contro Pittsburgh però accade qualcosa e la sconfitta di misura 13 a 19 lascia strascichi impensabili che condannano KC a sei sconfitte su sette partite. La squadra appare davvero in confusione ed attorno al team infuriano le polemiche che spesso colpiscono Alex Smith caricandolo di colpe spesso non sue. Reid decide di lasciare chiamare i giochi di attacco all’OC Nagy e la squadra si risveglia. Proprio Smith, grazie a schemi meno conservativi, riesce a sfruttare meglio Hill, Kelce ed Hunt. Il giovane RB peraltro sembra ritrovarsi e riprende a macinare yards importanti su corsa. Tre vittorie consecutive consegnano a KC i playoff. Restano dei dubbi sulla difesa che per tutto l’anno h cercato l’equilibrio tra difesa sulle corse e quella sui passaggi a causa del “buco” lasciato da Berry. Alex Smith ha probabilmente disputato il suo miglior anno risultando uno dei migliori anche nel periodo negativo della stagione. Probabilmente è stato il rookie Hunt il vero ago della bilancia perchè senza un adeguato gioco di corse, i Chiefs hanno sempre faticato a vincere, facilitando le difese avversarie, attente a contenere Smith e soci con pass rush e pressione.

 

Alcune statistiche

I Chiefs hanno una media di 25,9 punti a partita (6th), 375,2 yards (5th), con 255,7 yards di media sui passaggi (7th) e 119,5 sulle corse (9th). Alex Smith ha una percentuale di successi del 67,5% con 341/505 ed un rating di 104,7, 26 TD e 5 Int.

La difesa di Kansas City, a differenza di altre annate positive,quest’anno non ha brillato: appena 28ma in lega per yard concesse, è 29ma contro i passaggi e 25ma contro le corse, si consola (e non è poco) con il fatto che relativamente poche delle tard concesse diventano poi punti a tabellone, con la 15ma miglior prestazione in NFL e 21,2 punti subiti a gara. “segreto” se si può così chiamare, è l’efficenza nei big play difensivi (16 intercetti, 10 fumble) che la pongono al secondo posto in NFL per bilancio takeaway/giveaway dietro solo a Baltimore.

Pro

– L’attacco di KC è sicuramente tra i forti della NFL. Alex Smith con 26 TD all’attivo e solo 5 intercetti ha lanciato per oltre 4000 yards con un rating di 104,7 risultando una certezza nell’attacco dei Chiefs. La perfetta sintonia con il ricevitore Tyreek Hill è ormai evidente e permette di sfruttare la velocità del WR e la sua capacità di separazione dai difensori nel profondo, regalando big plays letali. Il TE Kelce è invece il big target per eccellenza, sfruttato per chiudere i terzi down e per ricezioni in end zone quando i giochi sono nello stretto. Kareem Hunt, il rookie RB, ha avuto una pressione enorme fin dall’inizio perchè si è trovato titolare a causa dell’infortunio di Spencer Ware in un team che doveva dimostrare di aver fatto bene a separarsi da Jamaal Charles. RB di assoluto valore, protagonista indiscusso delle prime 5 settimane di gloria, ha subito un calo evidente nel resto della stagione per poi riemergere nelle ultime giornate.

– In difesa KC ha messo in risalto alcune eccellenze tra cui Chris Jones il DE che più si è messo in luce in una Defensive Line che spesso si è trovata da sola a portare pressione al QB avversario, a causa del sacrificio degli OLB come Houston al contenimento delle corse. Tra i LB si è visto un buonissimo Reggie Ragland che spesso ha dato sicurezza ad un reparto in affanno nella run defense. Infine il CB Marcus Peters, pur reduce da una stagione di luci ed ombre, è riuscito a piazzare 5 intercetti, confermando la fama di turnovers che ormai lo contraddistingue.

– La squadra c’è, ha reagito con orgoglio ad infortuni importanti e momenti difficili, dimostrando una solidità di gruppo fondamentale per ambire a traguardi ambiziosi.

La varietà dei terminali di attacco è sicuramente un plus valore importante che ha consentito all’attacco di superare quota 25 punti in dieci partite elascia ben sperare per i playoff.

La difesa, seppur meno determinante delle stagioni precedenti, è riuscita ad adattarsi alle vicissitudini della stagione e pur consentendo parecchie yards agli avversari, spesso ha limitato i danni.

 

Contro

– I giochi conservativi di Reid sono un limite evidente per una squadra con fenomeni come Hill, Kelce ed Hunt. Da quando i giochi di attacco li chiama Nagy le cose sono migliorate anche se l’impressione che Reid freni il suo OC è palpabile. Reid ha sempre dichiarato che la squadra deve concedere pochi turnovers, deve sbagliare pochissimo e questo spesso ha determinato poca creatività nell’attacco che pure, come detto, ha in Tyreek Hil uno degli uomini più veloci al mondo.

– Bob Sutton, il DC dei Chiefs, sembra aver smarrito le certezze degli anni passati. Passa attraverso difese NIckel e Dime per tamponare buchi evidenti nelle secondarie, figli dell’infortunio della safety Berry ma anche di una carenza nel ruolo di Cb di destra non tamponata in off season. KC ha provato anche a ricorrere a Derrelle Revis, fermo da quasi un anno e che all’esordio ha dimostrato tutta la ruggine che aveva addosso; mossa apparsa alquanto disperata e che solo recentemente ha iniziato a far vedere i primi timidi frutti.

– La pass rush è praticamente inesistente. Halì, ormai a fine carriera, fa quel che può, Dee Ford purtroppo è un eterno incompiuto e quest’anno ha avuto anche parecchi problemi di infortuni, Houston spesso ha dovuto sacrificarsi in difese con 5 o 6 DB, concentrandosi nel fermare le corse.

– Il coaching staff non sempre è stato all’altezza della situazione; Reid in primis ha permesso che la squadra restasse “incompleta” lasciando un grande punto interrogativo nel RCB che è peggiorato dopo l’infortunio a Nelson. Gaines e Mitchell non sono mai apparsi all’altezza e soprattutto il primo è ormai solo in attesa di un taglio.

– Il potenziale di questa squadra è evidente ma alcune lacune profonde sono particolarmente significative e credo non consentiranno di arrivare al Super Bowl.

[Antonio Carugo]