NFL Films

Nel XIX secolo, un medico condotto finlandese, Elias Lönnrot, nei suoi viaggi causa lavoro in giro per le sconfinate pianure finniche, ebbe modo di ascoltare svariate saghe incentrate su personaggi mitici comuni a gran parte degli abitanti ma protagonisti di storie senza un’organicità ed una continuità. Il medico si prese la briga di raccogliere tutte queste storie in rima, studiarle, metterle in fila e restituirle con organicità tanto da ottenere un poema epico, il Kalevala, diventato poi talmente celebre, da assurgere a monumento nazionale, e la prima data di uscita è diventata persino festa nazionale.

L’emozionare nell’elaborare il materiale che si ha a disposizione, è la capacità che rende possibile l’epica, sia essa legata a saghe popolari, sia essa legata ad eventi sportivi. E questo è ciò che NFL Films è riuscita a fare dal 1962, oltre ad un preziosissimo lavoro di archiviazione e mantenimento di immagini d’epoca che rendono la NFL la lega con più materiale filmografico d’annata soprattutto per quanto riguarda gli anni ’60 e primi anni ’70.

L’NFL Championship 1962

L’ideatore di questo progetto, Ed Sabol, era un veterano della Seconda Guerra Mondiale che nel suo tempo libero si divertiva ad usare la cinepresa ricevuta come regalo di nozze, per registrare le partite di football del liceo di suo figlio Steve. Ispirato dal suo hobby, Sabol fondò una piccola casa di produzione chiamata Blair Motion Pictures, dal nome di sua figlia Blair, e con questa casa di produzione vinse la gara per i diritti per filmare il NFL Championship del 1962 per 5.000 dollari, il doppio di quanto stanziato per la gara dell’anno prima. L’opera montata da Sabol impressionò l’allora commissario NFL Pete Rozelle, che vide nella tecnica di montaggio e nello stile di documentazione, qualcosa che poteva fare molto comodo alla lega: mise i proprietari davanti all’opzione di acquisto di tutta la società di Sabol , ma l’assemblea declinò la proposta per l’anno 1964 salvo poi cambiare idea l’anno successivo, e cambiare nome alla neo-acquisita azienda in NFL Films: in cambio di 280.000 dollari (20.000 per ogni squadra) Sabol aveva il compito di riprendere tutte le gare e produrre gli highlight della stagione per ognuna delle franchigIe.

Cosa che, negli anni, ha saputo fare magistralmente, tanto che il critico televisimo Matt Zoller Seitz ha definito NFL Films

“the greatest in-house P.R. machine in pro sports history… an outfit that could make even a tedious stalemate seem as momentous as the battle for the Alamo”

e questo grazie ad alcuni accorgimenti in grado di enfatizzare sia il gesto atletico come le slowmotion camera, specialmente quelle che seguono quasi frontalmente i lanci del QB; sia la tensione del momento, catturata da microfoni in sideline, ma soprattutto resa dalle voci narranti, scelte sempre profonde, quasi baritonali, come quella di Burt Lancaster.

Le voci, quelle che per NFL Films determinano assieme alla musica, una colonna sonora che deve ispirare costantemente la “grandezza” del gesto compiuto dall’atleta: spesso oltre alla narrazione fatta da queste voci profonde, si aggiungono “ritagli” di cronache radiofoniche locali o comunque di parte, con i radiocronisti che si sperticano in aggettivi e toni decisamente da leggenda. A questo si mischia il costante tentativo di associare il gesto a contesti più nobili, come il balletto o la battaglia in senso storico, lo scontro uomo contro uomo, l’arte gladiatoria.

Tutto questo ha reso l’immagine della lega estremamente appetibile, estremamente (per usare un termine forse banale ma efficace) “bella“, tanto che NFL Films può essere tranquillamente considerata una delle artefici del successo mediatico della NFL, nonostante i suoi guadagni (di tutto rispetto, sui 50 milioni di dollari all’anno) siano solo una frazione di quelli che la lega incassa per i diritti televisivi, ovvero circa 18 miliardi di dollari. Gli oltre 110 Sports Emmy sono principalmente frutto di questo continuo lavoro sull’immagine, si prenda ad esempio lo spezzatino mediatico che la TV offre quando si consuma il Super bowl, ivi compresi gli HT Show, e si prenda il film che ne ottiene la casa di produzione di Sabol: c’è poco da fare, sono due mondi differenti, e se il secondo gode della fortuna di poter tagliare, selezionare e montare con la tranquillità che manca ad una diretta, è fuori discussione che lo faccia in maniera veramente efficiente.

Come premio di questo lavoro, molto spesso passato in secondo piano a vantaggio dei gesti stessi che venivano immortalati, il 6 agosto 2011 Ed Sabol è stato inserito nella Pro Football Hall of Fame.