La Freccia Nera

Ormai 130 anni fa, Robert Louis Stevenson faceva dire la duca di Gloucester:

“…un’ora di gloria vale una vita”

Era La Freccia Nera, ambientato nell’Inghilterra quattrocentesca, e sia il periodo sia la trama c’entrano poco con il football ma io non è che con il football c’entri di più, ed ho collegato la Freccia Nera a quello che è successo oggi alla combine grazie al WR John Ross, da Washington.
Ross infatti ha compiuto una impresa eccezionale, fermando il cronometro della prova delle 40 yard sui 4 secondi e 22 centesimi, 2 centesimi meglio della prestazione mostruosa di Chris Johnson, ex RB e stella dei Tennessee Titans.

Molti si chiederanno chi è questo John Ross, che dal nome suona più o meno come un Giovanni Rossi in Italia, un nome qualunque. Ross in realtà è un prospetto che compare sui taccuini degli scouter da parecchio temo, è un redshirt junior californiano dal fisico non ipermuscolare 5’11″per 190 libbre, che a Washington era stato reclutato come uno dei 50 migliori prospetti della California nel 2013, ed è stato impiegato sin dal suo anno da frosh, dimostrando capacità di adattarsi giocando nel suo anno da sophomore sia come receiver, che come ritornatore, che soprattutto come cornerback (4 gare, un intercetto). A causa della rottura del crociato anteriore durante gli allenamenti primaverili del suo anno da junior ha redshirtato il 2015.
Numericamente il suo 2016 è stato il migliore con una maturazione che lo ha portato ad essere un target da oltre 1.100 yard a stagione guadagnandosi gli onori della All-Pac-12, contribuendo alla magica annata di Washington giunta fino ai College Football Playoff per la prima volta nella sua storia.

Oltre ad essere una palla di cannone, ha dimostrato una dinamicità ed una capacità di sentire dove va il pallone degna di un atleta NFL. Tuttavia il suo impiego dovrà essere disegnato anche sulla base di un fisico che non si presenta certo come quello di big receiver, ma è facile vederlo in situazioni di screen e di option, mentre brucia l’avversario e macina yard, grazie all’elusività, al controllo del corpo ma soprattutto alla predisposizione a correre correttamente le tracce designate.

Ovviamente, come ho detto tante volte, la combine è una specie di mercato delle vacche dove tutto possono tastare la merce e farsi un idea, e si dovrà tener conto di molti altri aspetti prima di decidere, ma il risultato di oggi quantomeno permetterà al ragazzo di Long Beach di rimanere almeno per un annetto nel guinness dei primati della Combine, in attesa di vederlo con casco e paraspalle in quella carneficina chiamata NFL.