NFL Draft Grades 2015: New Orleans Saints

Round 1, pick 13: Andrus Peat, OT, Stanford Cardinal
AndrusPeatL’offensive tackle non sembrava essere un need così impellente per i Saints, ma considerando che entrambi gli estremi della linea d’attacco, Jahri Evans e Zach Strief, hanno superato i 30 anni e che Drew Brees lo si è visto spesso correre per sfuggire ai difensori avversari, nonché salvarsi la vita, nel 2014, non appare per nulla campata in aria; tra l’altro Peat è uno dei migliori bloccatori di tutta la classe, sia quando deve favorire le corse dei runningback, sia nelle occasioni in cui deve proteggere il quarterback. Veloce, potente, esplosivo, ed in grado di riconoscere eventuali blitz in anticipo, il prodotto di Stanford ha i numeri per partire titolare fin dal kickoff weekend, sia nel suo ruolo naturale, sia in quello di guardia, dove potrebbe essere inizialmente schierato per maturare esperienza a livello professionistico.

Round 1, pick 31 (from Seahawks): Stephone Anthony, LB, Clemson Tigers
StephoneAnthonyA prima vista, pensare che Jimmy Graham è stato scambiato per Max Unger e un linebacker può essere un po’ sconvolgente, ma valutando i tanti problemi avuti dalla rushing defense di New Orleans l’anno passato, quando ha chiuso al ventinovesimo posto della nazione, l’aggiunta di un giocatore produttivo in mediana, è molto sensata; Anthony, che nei Tigers ha dimostrato di essere un ottimo colpitore in grado di risalire il campo con velocità e andare a placcare il portatore di palla anche dietro la linea offensiva, è un atleta eccezionale, già pronto a scendere in campo fin dal day one ma comunque ancora ulteriormente migliorabile, sia per tecnica individuale che per conoscenza generale del gioco. Talento che può quindi crescere ancora parecchio, sembra essere un upgrade rispetto a Curtis Lofton, volato ad Oakland nell’ultima free agency.

Round 2, pick 12 (44): Hau’oli Kikaha, LB, Washington Huskies
HauOliKikahaSacking leader della NCAA nella passata stagione con 19.0 sacks all’attivo, Kikaha ha passato buona parte dei mesi che hanno preceduto il Draft a imparare il mestiere di linebacker, per accrescere la conoscenza del ruolo dopo averlo solamente sfiorato con gli Huskies, dove è stato utilizzato quasi esclusivamente come defensive end; non velocissimo, ma rapido ed esplosivo quando deve attaccare il backfield avversario, sa svolgere un ottimo lavoro in pass rushing e fornire un validissimo contributo nel contrastare le corse, situazioni di gioco in cui i Saints, e soprattutto il loro DC Rob Ryan, avevano urgente bisogno di trovare nuove risorse. Ancora migliorabile in coverage, il prodotto di Washington dovrebbe ritagliarsi uno spazio importante fin dalle prime battute della rookie season.

Round 3, pick 11 (75): Garrett Grayson, QB, Colorado State Rams
GarrettGraysonQuarterback tra i più interessanti di questa nidiata, Grayson è cresciuto tantissimo nel corso della sua ultima stagione in NCAA, rendendo ancora più letale il già valido attacco di Colorado State, diventata, con il passare delle settimane, una delle outsider più credibili della Division I-A; purtroppo la solita assenza di competizione, concreta, che vige in alcune Conference, non gli ha permesso di confrontarsi con i top team della nazione, e di rimando ha pesato sulla sua valutazione finale in vista del Draft, ma è indubbio che i Saints abbiano pescato uno dei migliori passer in prospettiva. Piuttosto mobile nella tasca, dotato di un buon braccio e capace di lanciare in modo preciso e potente anche sul profondo, l’ormai ex Rams deve migliorare il suo processo decisionale, in modo da velocizzare il più possibile un rilascio che molte volte ha dato la sensazione di essere leggermente più lento di quello dei suoi colleghi. Alle spalle di Drew Brees avrà comunque la possibilità di accrescere le sue conoscenze del gioco, ed oltre a lavorare fianco a fianco con uno dei migliori QB attualmente presenti in NFL, potrà carpirne i segreti e prendere confidenza con il sistema di gioco di Sean Payton, in modo da prepararsi, senza alcuna pressione, a guidare la offense di New Orleans nel prossimo futuro.

Round 3, pick 14 (78) (from Dolphins): P.J. Williams, CB, Florida State Seminoles
PJWilliamsIstinti e capacità di lettura lo rendono un cornerback molto valido in copertura, sia a uomo che a zona, e gli permettono di sopperire alla mancanza di velocità che in alcune occasioni gli ha creato qualche grattacapo a livello di college football; problemi che inoltre Williams ha avuto anche fuori dal campo, non ultimo l’arresto per DUI di questa primavera, che ha visto scendere ulteriormente la sua quotazione in vista del Draft. Molto valido nel supportare la difesa sulle corse, entrerà in rotazione nel reparto corner già nel corso della sua prima stagione in NFL, trovando magari anche spazio come nickelback nelle defense di situazione; altezza e peso gli consentono di reggere il confronto anche con i receiver più fisici.

Round 5, pick 12 (148): Davis Tull, LB, Tennessee-Chattanooga Mocs
DavisTullLinebacker estremamente produttivo che ha dominato sui campi della Division I-AA, Tull è un giocatore che può offrire ulteriori garanzie alla mediana dei Saints contro le corse, visto la reattività con cui risponde nelle azioni palla a terra, aggredendo la zona di sviluppo dell’azione e cercando di intercettare quanto prima il portatore di palla; dotato di un buon fiuto per l’ovale ma decisamente ancora acerbo quando deve lavorare in copertura, deve affinare la tecnica sia per evitare i blocchi avversari, sia per finalizzare i placcaggi. Walk on che con impegno e sudore ha sopperito ad alcuni limiti fisici, dovrebbe riuscire ad entrare nella rotazione del reparto LB di New Orleans, fungendo da backup nella posizione di outside, già quest’anno.

Round 5, pick 18 (154) (from Chiefs): Tyeler Davison, DT, Fresno State BUlldogs
TyelerDavisonDefensive tackle solido e difficilissimo da superare nei giochi di corsa, Davison ha una rapidità di mani e di gambe che gli permette di svolgere un buon lavoro anche in fase di pass rushing, in cui sfrutta l’ampia gamma di mosse apprese durante i suoi anni a Fresno State per superare il diretto avversario e provare a raggiungere il quarterback; esplosivo, potente, atletico, non è ancora del tutto chiaro se l’ottima produzione avuta nel 2014 sia esclusivamente frutto della crescita avvenuta durante la scorsa offeseason NCAA oppure sia dettata dal limitato tasso qualitativo della maggior parte delle concorrenti affrontate dei Bulldogs durante la regular season. Giocatore che ha tutti i mezzi necessari per diventare uno dei migliori interpreti del ruolo in prospettiva, cercherà di accumulare esperienza già nel corso della rookie season.

Round 5, pick 31 (167) (from Redskins through Seahawks): Damian Swann, CB, Georgia Bulldogs
DamianSwannAtleta esperto che ha alle spalle tre anni da starter nella Southeastern Conference, ha ricoperto diverse posizioni nelle secondarie dei Bulldogs, giocando all’interno, all’esterno e, sporadicamente, anche nel box a seconda delle necessità della squadra e delle richieste dei suoi allenatori, ma nonostante questa versatilità e capacità di essere utile in più zone del reparto difensivo non è mai riuscito a mantenere una produzione elevata; le cause vanno ricercate nel suo limitato fiuto per l’ovale e nelle carenze che presenta in fase di copertura, soprattutto nei terzi down, quando è solito concedere parecchio cuscino ai receiver avversari. Swann ha comunque la fortuna di essere fisicamente ben costruito per giocare sulla sideline, e di riuscire, almeno in parte, a mascherare le proprie mancanze grazie all’impegno e all’energia che ci mette in ogni singola azione; buon blitzer, discreto placcatore, può tornare utilissimo ai Saints negli special team.

Round 7, pick 13 (230): Marcus Murphy, RB, Missouri Tigers
MarcusMurphyClassico runner che piace parecchio a Sean Payton, Murphy non è un giocatore in grado di reggere il peso di un backfield professionistico ma certamente può essere utilizzato in più modi, e più posizioni, in un attacco NFL, tanto più in quello dei Saints, che spesso prevede che il RB venga schierato come un vero e proprio ricevitore; proprio al di fuori del backfield il prodotto di Mizzou ha dimostrato di saper fare le cose migliori, grazie alle ottime mani e ad una buona coordinazione che gli permette di chiudere anche le ricezioni più difficili e in prossimità del difensore avversario. Velocissimo in campo aperto, elusivo ma non abilissimo quando deve effettuare dei tagli netti, è molto probabile che lo vedremo utilizzato fin da subito come returner, sia nei punt che nei kickoff, dalla franchigia della Louisiana.

Undrafted free agent: RJ Harris WR New Hampshire, Tavaris Barnes DL Clemson, Sean Hickey OT Syracuse, Cyril Lemon OG North Texas, Doniell Gambrell OT Notre Dame, Kaleb Eulls DT Mississippi State, Harold Spears TE New Hampshire, Jack Tabb TE North Carolina, Ashaad Mabry DT Texas-San Antonio, Bobby Richardson DL Indiana, Macolme Kennedy WR Texas A&M, Stephon Sanders LB Southern Methodist, Sam Wren DE Oklahoma State, Markus Pierce Brewster LB West Texas A&M.

Voto Finale: 7
New Orleans poteva forse fare qualcosa di più in attacco, cercando di rimpinguare il gruppo di ricevitori a disposizione di Drew Brees con un paio di nomi, magari sia nel ruolo di tight end che wide receiver, ma ha scelto di fidarsi dei giocatori presenti a roster e dedicarsi ad altri needs importanti come quelli difensivi spendendo solo poche scelte del loro Draft per la offense, uscita rafforzata sulla linea dalla presa di Andrus Peat e già proiettata verso il futuro con le acquisizioni di Garrett Grayson e Marcus Murphy. Trend che ha tenuto banco anche in difesa, dove oltre ad alcuni prospetti che saranno evidentemente utili fin da subito, come Stephone Anthony e Hau’oli Kikaha, entrambi adattissimi agli schemi giocati dal DC Rob Ryan, sono stati selezionati diversi talenti che potrebbero garantire un validissimo apporto nelle prossime stagioni, a partire dai produttivi Tull e Davison fino ad arrivare a P.J. Williams, che se riesce a restare lontano dai guai ha i numeri per diventare uno dei migliori corner della lega.