NFL Draft Grades 2015: Chicago Bears

Round 1, pick 7: Kevin White, WR, West Virginia Mountaineers
KevinWhiteAvendo ceduto Brandon Marshall ai Bears durante la free agency, i Bears avevano la necessità di fornire un nuovo target affidabile a Jay Cutler, e l’hanno individuato in uno dei migliori prospetti della classe, Kevin White, grandissimo talento da West Virginia che negl’ultimi mesi ha conteso la nomea di primo receiver del Draft ad Amari Cooper, forte delle prestazioni fornite in una stagione universitaria che lo ha consacrato come grandissimo ball-catcher capace di lottare su ogni singolo pallone. Fisicato, veloce, dotato di ottime mani e di un formidabile controllo del corpo, deve ancora migliorare come route runner e la cosa potrebbe creargli qualche problema all’inizio della sua avventura professionistica, visto che Adam Gase ha bisogno che si crei un timing perfetto tra il quarterback e i suoi terminali offensivi per far funzionare al meglio il suo attacco. Titolare senza alcun dubbio fin dal kickoff weekend, con Alshon Jeffery formerà una delle coppie più fisiche e incontrollabili della lega.

Round 2, pick 7 (39): Eddie Goldman, DT, Florida State Seminoles
EddieGoldmanIl passaggio da Mel Tucker a Vic Fangio ha imposto un cambio di rotta alla difesa dei Bears, che avevano la necessità di acquisire un giocatore pesante ed abile a difendere contro le corse da inserire al centro della linea, posizione in cui si cala alla perfezione Goldman, che durante la carriera universitaria ha dimostrato di essere un ottimo run stuffer, decisamente difficile da superare sia se si sceglie di correre centralmente, sia che si provi a passare all’esterno dei tackle, dove spesso riesce ad arrivare grazie alle buonissime letture. Possente, dotato di braccia potenti e rapido ad impattare i lineman avversari, non dovrebbe aver problemi a conquistare uno starting spot prima della partenza della regular season, diventando il perno della D-Line di Chicago.

Round 3, pick 7 (71): Hroniss Grasu, C, Oregon Ducks
HronissGrasuGiocatore espertissimo, ha giocato per quattro anni titolare nei Ducks, in NCAA ha dimostrato di aver le qualità necessarie per guidare la linea, cosa che in futuro dovrà fare anche nella Windy City, visto che in questa sua prima season professionistica dovrebbe fungere da riserva per il veterano Will Montgomery, firmato durante la free agency per avere a roster un lineman che conoscesse il playbook offensivo di Adam Gase; nel 2015 quindi, ci si attende che Grasu impari i segreti del mestiere e sia pronto a raccoglierne l’eredità, sfruttando tutte le caratteristiche di cui è in possesso, che lo rendono adatto tanto a bloccare in campo aperto nei giochi di corsa, quanto a fornire un’enorme protezione in quelli di passaggio.

Round 4, pick 7 (106): Jeremy Langford, RB, Michigan State Spartans
JeremyLangfordCon Ka’Deem Carey si giocherà lo spot di backup alle spalle dell’intoccabile Matt Fortè, cercando di ritagliarsi uno spazio importante nei terzi down, dove la sua velocità e la capacità di tagliar fuori i difensori con rapidità una volta individuato un buco in cui sviluppare la corsa, torneranno certamente utili ai Bears, che cercheranno di inserirlo fin da subito nella rotazione del reparto, sfruttando anche le sue abilità di catcher. Poco fisico, tende più a subire i colpi che a portarli o cercare di evitarli, è migliorato tantissimo nell’ultima stagione, confermando di proseguire sulla strada di crescita intrapresa ad inizio 2013, quando, durante gli spring games degli Spartans, è stato spostato dalla posizione di receiver a quella di runningback.

Round 5, pick 6 (142) (from Jets): Adrian Amos, FS, Penn State Nittany Lions
AdrianAmosVersatile e in grado di ricoprire più posizioni nelle secondarie, ha giocato parte della carriera universitaria come cornerback prima di essere convertito al ruolo di safety, che ha ricoperto con successo negl’ultimi anni a Penn State; dotato di un buon fiuto per l’ovale, abile in copertura e capace di mantenere costantemente il contatto con il giocatore che sta marcando, è intelligente e riesce a leggere piuttosto bene lo sviluppo del gioco. Non eccezionale come tackler, riesce a sopperire ad una tecnica di placcaggio ancora approssimativa con un’aggressività che risulta spesso decisiva per fermare l’avversario in possesso dell’ovale. Utilizzabile come backup in entrambe gli spot, quello di free o di strong, può anche, saltuariamente, spostarsi sulle sideline nelle situational formation o in caso di necessità.

Round 6, pick 7 (183): Tayo Fabuluje, OT, Texas Christian Horned Frogs
TayoFabulujeLineman pesante è un cliente ostico per qualsiasi difensore per via delle braccia lunghissime e di una buona agilità di piedi che gli consente di muoversi abbastanza rapidamente sulla linea offensiva, dove può giocare sia come tackle, ruolo in cui è stato impiegato al college, sia come guardia, soprattutto se riuscirà a migliorare il suo supporto al gioco di corse; costantemente alle prese con problemi di peso, non sempre è parso trovare le giuste motivazioni per rendere al meglio, ma coach Fox conta di poter contare sulla collaborazioni di alcuni leader della OL rimasti nei Bears per farlo crescere e trasformarlo in un solido OL professionista.

Undrafted free agent: Brian Vogler TE Alabama, Rick Lovato LS Old Dominon, Levi Norwood WR Baylor, Jeremiah Deter K Toledo, Olsen Pierre DL Miami (FL), Shane Carden QB East Carolina, Tony Pierson RB Kansas, Chad Hamilton OL Coastal Carolina, Jacoby Glenn CB Central Florida, AJ Jefferson S UCLA, Cam Jefferson OL Arkansas, Bryce Callahan CB Rice.

Voto Finale: 8,5
Nella sua prima offseason da general manager dei Bears, Ryan Pace ci teneva a condurre un Draft che permettesse al team di coprire i needs più impellenti, cosa che ha regolarmente fatto andando a riempire tutti i buchi del roster, partendo dalla posizione di wide receiver fino ad arrivare a quella di offensive lineman, con l’acquisizione di un talento grezzo che in prospettiva potrebbe divenire un valido lineman professionista; dopo White, che sembra sposarsi piuttosto bene con il nuovo corso di Chicago, il direttore generale ha proseguito sulla strada tracciata pescando un altro giocatore adattissimo alla squadra come Eddie Goldman e un ottimo backup runningback del calibro di Kendall Langford. Il tutto prima di andare a colmare il vuoto anche nel ruolo di safety, la mossa più complicata visto la carenza di prospetti in questa classe, che però è riuscito a mascherare benissimo assicurandosi Amos, uno dei talenti più ricercati, e preziosi, del terzo giorno di scelte.