NFL Draft 2016 – Team Needs: Pittsburgh Steelers

La perdita più dolorosa per Pittsburgh è stata quella di Heath Miller, che durante la free agency ha annunciato il proprio ritiro dalle scene, ma il tight end che ha contribuito ai tanti successi del team nell’ultimo periodo pare essere stato degnamente sostituito con Lardarius Green, che dopo essere cresciuto nell’ombra di Antonio Gates a San Diego a scelto di provare a camminare con le sue gambe e giocarsi le proprie chances sulla costa opposta degli States.

Lui e Jesse James hanno le qualità necessarie per garantire alla offense lo stesso apporto che forniva il veterano da Virginia, e sicuramente consentiranno a coach Mike Tomlin di concentrare i propri sforzi sulla ricostruzione del reparto difensivo, calato sensibilmente nella scorsa stagione, fino a diventare una sorta di palla al piede per l’attacco, spesso riportato sulla terra proprio dalle prestazioni negative della Defense, fino a poco tempo fa punto di forza indiscusso del team.

Di seguito i cinque principali needs di Pittsburgh.

1. Cornerback
Il rinnovo di William Gay non è di certo sufficiente a risolvere i problemi evidenziati dal reparto nel corso del torneo 2015, e il rientro dal lungo infortunio della seconda scelta dello scorso anno, Senquez Golson, rimasto fuori per l’intera rookie season, rappresenta una sorta di incognita, visto che il giocatore non ha ancora avuto modo di misurarsi con il mondo del football professionistico; per non rischiare di farsi trovare scoperti in una posizione che ha creato diversi grattacapi nel recente passato, è auspicabile che gli Steelers optino per selezionare un prospetto di alto livello già nei primi giorni del Draft, in modo da non caricare il peso dello startin spot su Ross Crockell, corner che, al pari di Doran Grant e Isaiah Frey sembra più adatto alle difese di situazione.

2. Safety
Già lo scorso anno Pittsburgh sembrava orientata a pescare un talento in grado di garantire una maggiore solidità al back end, ma lo scarseggiare di interpreti del ruolo e la poca qualità, almeno sulla carta, di quelli disponibili, avevano fatto si che dirottassero le loro attenzioni sul già citato Golson, potenzialmente un ibrido in grado di giocare sia all’esterno che all’interno delle secondarie; situazione che si ripresenta identica a circa dodici mesi di distanza, con Mike Mitchell e Robert Golden pronti a riprendersi i loro starting spot e Shamarko Thomas ancora in attesa di mostrare parte di quel talento che gli veniva riconosciuto ai tempi della NCAA. Alle loro spalle, pressoché il vuoto, e la ferma volontà dello staff dirigenziale di provare a colmarlo, questa volta andando a selezionare un giocatore in grado di mettere in difficoltà i coaches fin dalla partenza del training camp.

3. Nose Tackle
Salutato il deludente Steve McLendon, spessissimo in difficoltà nel corso della passata stagione, gli Steelers difficilmente giungeranno al termine del Draft con Daniel McCullers figurante come starter al centro della linea difensiva, in parte perché non sembra avere i numeri necessari per giocare titolare, ed in parte anche per la varietà di talenti di linea difensiva presenti in questa classe di prospetti. L’innesto di almeno uno di loro, e soprattutto di un ragazzo che possa scendere in campo come starter già nel match che aprirà la prossima regular season NFL, è una mossa piuttosto scontata.

4. Outside Linebacker
Nonostante tutto James Harrison non è immortale, e il pensiero che, pur passando le primavere, lui rimanga il miglior OLB per distacco tra quelli presenti a roster, non fa di certo felice coach Tomlin, alla ricerca di valide alternative e potenziali sostituti da diverso tempo; uno di questi, Jarvis Jones, non è mai riuscito a confermare le ottime cose fatte al college, e sebbene lo starter dello scorso anno Arthur Moats si sia dimostrato affidabile, è altresì chiaro che non sia quel tipo di giocatore in grado di cambiarti il corso delle partite. Ciò che potrebbe diventare, forse già a partire da quest’anno, Bud Dupree, prospetto pescato nel corso del Draft 2015 in procinto di sbocciare, ma di certo non in grado di reggere da solo il peso del reparto nel prossimo futuro, ragion per cui Pittbsurgh potrebbe decidere di aggiungere ulteriore personale nella posizione.

5. Offensive Guard
Con il veterano Ramon Foster avviato verso la fase calante della propria carriera e David DeCastro che entra nell’anno finale del suo contratto da rookie, gli Steelers dovranno iniziare a guardarsi intorno per puntellare le posizioni interne della linea offensiva, dove i backup Chris Hubbard e Cody Wallace non paiono offrire le garanzie necessarie a proteggere adeguatamente Ben Roethlisberger in caso di assenza dei titolari. Conscio di questo, il GM Kevin Colbert potrebbe decidere di investire sul ruolo già quest’anno, individuando un prospetto futuribile che possa crescere comodamente, anche per un paio d’anni, alle spalle dei compagni più esperti, e farsi trovare pronto quando uno dei due dovesse lasciare la Pennsylvania.

Altri needs
Sempre per garantire protezione e concedere qualche istante in più a Big Ben, probabile che Pittsburgh provi ad allungare le depth chart di Centro e Offensive Tackle nel corso del Draft, dando ai coach ulteriore personale con cui lavorare per costruire un reparto adeguato a supportare uno dei quarterback più efficienti della lega; .sempre in attacco, e sempre nel backfield, da non escludere l’innesto di un giovane pitcher alle spalle dello stesso numero 7, mentre sul lato opposto della palla, potrebbe essere giunto il momento di guardarsi intorno per cercare un sostituto di Lawrence Timmons, parso decisamente in calo nell’ultima stagione.