NFL Draft 2016 – Team Needs: Miami Dolphins

L’avvento di Adam Gase nella posizione di head coach proietta i Dolphins verso il futuro, potendo contare su uno dei migliori giovani coach della lega, pronto a confrontarsi con il difficile ruolo di capo allenatore dopo le ottime cose fatte da offensive coordinator, prima a Denver e poi a Chicago; la sua assunzione è stata vista da molti esperti come una possibilità concreta di crescita per il valido Ryan Tannehill, quarterback migliorato costantemente con il passare degli anni e forse giunto al momento decisivo della sua carriera, proiettato verso quello step finale di maturazione che dovrebbe consentirgli di entrare nel novero dei top del ruolo.

Dal suo braccio passeranno molte delle fortune di Miami nella prossima stagione, in cui la franchigia, oltre a cercare di riportare in attivo il record, dovrà provare a sopperire ad alcune perdite importanti, su tutte quelle di Lamar Miller e Oliver Vernon, e, allo stesso tempo, cercare di centrare un traguardo importante per giustificare alcuni investimenti esosi effettuati durante la free agency, come la trade che ha portato in Florida gli ex Eagles Kiko Alonso e Byron Maxwell, e l’ingaggio di un veterano di peso come Mario Williams, per rinforzare ulteriormente una linea difensiva già puntellata con l’acquisizione di Ndamukong Suh dodici mesi fa, giorno più, giorno meno.

Di seguito, i cinque need principali di Miami.

1. Cornerback
Lo scambio con Philadelphia ha permesso ai Phins di mettere le mani su uno tra i più produttivi cornerback della lega, il già citato Byron Maxwell, ma prima dell’inizio della nuova stagione hanno l’obbligo di trovare un secondo titolare all’altezza, visto che i vari Jamar Taylor, Bobby McCain e Tony Lippett non paiono offrire le garanzie necessarie al Defensive Coordinator Vance Joseph; vista la presenza di alcuni top prospect della posizione nei piani alti della board, probabile che il general manager Chris Grier decida di puntare su uno di loro già nel primo giorno di scelta, per trovare un giocatore in grado di inserirsi in depth chart ben prima del kickoff weekend.

2. Offensive Guard
Le prestazioni fornite da Dallas Thomas, Jamil Douglas e Billy Turner durante la scorsa stagione hanno creato parecchi grattacapi ai Dolphins, che hanno riscontrato diversi problemi in fase di blocco da parte di tutti i tre giocatori che si sono alternati negli starting spot; sfuggiti Alex Boone e Kelechi Osemele, contattati senza successo durante la free agency, lo staff dirigenziale del team avrà solo più il Draft per cercare di porre rimedio ad un need che rischia di penalizzare notevolmente il reparto offensivo in vista della season 2016. Il solo ingaggio di Jermon Bushrod, che nei piani di coach Gase pare debba abbandonare lo storico ruolo di OT per spostarsi all’interno, non sembra infatti essere sufficente per consentire a Clyde Christensen, offensive coordinator, di dormire sonni tranquilli.

3. Linebacker
L’aggiunta del già citato Kiko Alonso ha certamente donato maggiore solidità alla mediana di Miami, ma i ripetuti problemi fisici che hanno fermato spesso Koa Misi e Jelani Jenkins nel corso della passata stagione impongono a Grier di operare almeno un investimento nel reparto, per trovare un potenziale first day starter da schierare all’interno o all’esterno; sebbene l’ex Eagles dovrebbe essere utilizzato come MLB, ha dimostrato nel corso della carriera universitaria e professionistica di rendere molto meglio nella posizione di weakside, dove potrebbe essere nuovamente spostato se i Phins trovassero un giocatore in grado di occupare la posizione principe della mediana. Di rimando, lasciare il prodotto di Oregon in mezzo e trovare un outside di buon livello che possa competere per lo starting spot già durante il training camp, rappresenterebbe una validissima alternativa per risolvere gli attuali problemi dei linebacker.

4. Defensive End
Mario Williams e Cameron Wake sono senza ombra di dubbio due dei migliori pass rusher della lega, ma entrambi hanno ormai completato il giro di boa dei trent’anni, e sono ambedue proiettati verso la fase calante della loro carriera, cosa che costringerà Miami ad investire anche su una posizione che, almeno all’apparenza, sembrerebbe invece godere di una certa solidità; l’ingaggio di Demontre Moore nelle battute conclusive della scorsa stagione e l’acquisizione di Andre Branch, altro veterano di lungo corso, durante la free agecny non sembrano infatti aver convinto del tutto Gase, che potrebbe insistere con il suo GM per effettuare un ulteriore investimento durante il prossimo Draft.

5. Runningback
Il tentativo di mettere sotto contratto C.J. Anderson nelle passate settimane è una chiara indicazione del fatto che i Dolphins non si fidino completamente di Jay Ajayi, o comunque non abbiano piena fiducia dell’integrità fisica dello straordinario talento da Boise State, considerato, al netto degl’infortuni patiti al college, uno dei migliori runner della classe 2015; l’ex Broncos ha dimostrato di essere devastante quando è sano, ma presentarsi ai nastri di partenza con i soli Damien Williams, Daniel Thomas o Isaiah Pead pronti a sostituirlo nella starting position all’evenienza, potrebbe essere una scelta poco saggia.

Needs secondari
La presenza di Jarvis Landry, Devante Parker e Kenny Stills nei primi tre slot della WR depth chart offre una certa varietà di opzioni all’attacco guidato da Tannehill, ma dopo i tre sopra citati si è creato una sorta di vuoto nel gruppo, che vede nella posizione di WR #4 uno tra Matt Hazel, Tyler Murphy e Griff Whalen, ben lontani da offrire determinate garanzie nel gioco di passaggio; un innesto di un giovane prospetto futuribile durante il Draft non è da escludere, come non va assolutamente ignorata la possibilità che Miami operi un altro investimento sul lato opposto della palla per trovare una safety da mettere in concorrenza con Isa Abdul-Quddus, arrivato nelle scorse settimane dai Lions, per il ruolo di FS.