NFL Draft 2016 – Team Needs: Houston Texans

Passo in avanti deciso da parte dei Texans, che hanno optato per non attendere i giorni del Draft per sistemare uno dei problemi principali del loro roster, ovvero l’assenza di uno starting quarterback che possa proiettare la franchigia verso il prossimo futuro; se Brock Osweiler sarà l’uomo della definitiva crescita di Houston, quel franchise QB che cercano disperatamente fin dall’anno della loro entrata in NFL, lo scopriremo solo con l’avanzare della regular season, ma è innegabile che il GM Rick Smith abbia gettato le basi per far si che succeda tutto questo.

Oltre all’ex backup di Peyton Manning, ha infatti portato in Texas un runningback in grado di non far rimpiangere Arian Foster, Lamar Miller, runner decisamente più sano del collega, e due offensive lineman in grado di fornire una buonissima protezione al nuovo QB, l’ex Chiefs Jeff Allen e Tony Bergstrom, OG dei Raiders che potrebbe essere impiegato come Centro, al posto di Ben Jones, passato ai Titans, da coach Bill O’Brien .

Di seguito i cinque principali needs di Houston.

1. Defensive End
Rimane da risolvere l’annoso problema del DE da schierare sul lato opposto al fenomenale J.J. Watt, divenuto ancora più pesante dopo la partenza del suo ex teammate, fin dai tempi di Wisconsin, Jared Crick, che negl’ultimi due anni aveva cercato di replicare quanto fatto in precedenza nei Badgers, bilanciando una linea difensiva che si è costantemente cibata delle giocate del numero 99; uscito di scena lui, i texani non sembrano avere alternative pronte a prenderne il posto, a partire da Brandon Dunn e Jeoffrey Pagan fino ad arrivare a Devon Still. Rimane l’opzione Chris Covington, attuale NT backup di Vince Wilfork, che per molti potrebbe essere impiegato anche all’esterno, ma vista la profondità della classe di quest’anno, per i Texans si presenta la grande occasione di colmare finalmente uno dei need più ingombranti delle ultime offseason.

2. Tight End
Tagliato Garrett Graham, difficilmente Houston rimarrà con Ryan Griffin e C.J. Fiedorowicz negli spot 1 e 2 della depth chart, ed è pertanto auspicabile che coach O’Brien si muova con decisione alla ricerca di un talento per quanto più possibile avvicinabile a Rob Gronkowski, suo pupillo ai tempi dei Patriots e indiscusso game changer di cui avrebbe un enorme bisogno il team texano; un investimento, quello nella posizione di TE, che inoltre fornirebbe ulteriori opzioni per il passing game guidato da Osweiler, togliendo anche pressioni e attenzioni a DeAndre Hopkins, confermatosi ad altissimi livelli nel 2015.

3. Safety
Aver rifirmato in fretta e furia Quintin Demps e allungato la profondità alle spalle di Andre Hal con l’ingaggio di Antonio Allen non dimostra che il Defensive Coordinator Romeo Crennel si fidi completamente dei giocatori che compongono il suo back end, e pertanto potrebbe insistere perché i Texans cerchino di aggiungere qualche interessante prospetto del ruolo durante il Draft; una soluzione che potrebbe rivelarsi ottimale, in attesa di capire se Kurtis Drummond può essere, o meno, all’altezza della NFL.

4. Outside Linebacker
Per ora Jadeveon Clowney non ha dimostrato tutto quel talento che gli veniva riconosciuto in sede di Draft, e sul lato opposto Whitney Mercilus sembra essere stato messo li più come soluzione provvisoria che come vero e proprio player su cui investire per il futuro, motivo per cui Houston potrebbe decidere di intervenire nel corso della tre giorni d Chicago per sistemare anche l’esterno della mediana, replicando quanto fatto, ottimamente, con le posizioni centrali, nel Draft dello scorso anno, quando pescarono il valido Benardrick McKinney. In ogni caso, con John Simon, Reshard Cliett e Tony Washington indicati come backup, almeno un giocatore da mettere nel mix è necessario.

5. Wide Receiver
L’unica vera certezza del team più giovane della lega è il già citato Hopkins, che con il passare degli anni si dimostra sempre più incisivo e dominante, ma i Texans hanno bisogno di trovare altri target affidabili cui consegnare l’ovale, e in attesa che Jalen Strong, altro talento draftato nel 2015, mostri tutto il suo valore e diventi quel numero 2 che si pensava potesse essere dodici mesi fa, un ulteriore aggiunta al gruppo sembra quantomeno necessaria, visto che l’unico altro ricevitore “di peso” a roster è l’ex Jaguars Cecil Shorts III. Con tanti validi receiver disponibili in questa classe, trovarne uno, se non addirittura due, che facciano al caso dei texani, non dovrebbe essere affatto un problema.

Altri needs
L’utilizzo di Bergstrom come centro potrebbe rivelarsi una soluzione provvisoria, pertanto il general manager di Houston cercherà di mettere le mani su un interprete del ruolo nei giri più alti oppure immediatamente dopo il Draft, pescando tra gli undrafted free agents, dove già in passato i Texans avevano messo a segno ottimi colpi; qualche mossa, sempre per aggiungere personale nelle posizioni un po’ più delicate, potrebbe poi essere operata al centro del reparto linebacker, magari provando a trovare un buon giocatore che possa mettere in difficoltà i backup Akeem Dent, Max Bullough e Brian Peters durante il prossimo training camp.