Bye Bye Georgia Dome

Non siamo soliti fare articoli dedicati ad eventi così futili come l’abbattimento di un impianto, ma così come parlammo in maniera meravigliata (a tratti quasi estasiata) del nuovo Mercedes Benz Stadium sempre ad Atlanta, ci viene spontaneo parlare anche di questa realtà.

Il motivo è semplice: per i ritmi e le necessità di una lega come la NFL, uno stadio da 71.000 posti tutti coperti inaugurato nel 1992 e ristrutturato per 300 milioni di dollari a metà degli anni 2000 è vecchio, ed in Italia in Serie A giocano in campi come il Mazza di Ferrara (13mila posti, inaugurato nel 1928) e lo Scida di Crotone (iniziato nel 1936, 16mila posti).

Non vogliamo fare gli antinazionali, ci mancherebbe, ci piace semplicemente far notare come le leghe che ambiscono a mantenere alto lo standard di qualità del loro prodotto, si adeguano (e chiedono di adeguarsi ai “partecipanti” con straordinaria velocità.

L’indotto e la pubblicità che deriva dall’avere una squadra NFL che gioca nella città è una occasione così ghiotta che le municipalità sono disposte ad accollarsi (ehm… ad accollare sui cittadini) opere come l’impianto appena demolito, che oggi costerebbe circa 350 milioni di dollari più altri 300 di ristrutturazioni, salvo poi spenderne altri 1.600 venticinque anni dopo per mantenersi al passo.

Con questo non vogliamo mettere in cattiva luce la NFL, quanto mettere sotto la luce questa caratteristica che la pone in una situazione molto diversa ad esempio dalla stessa NCAA, dove gli impianti di proprietà dei college vengono, si, ampliati ma quasi sempre mantenendo quei tratti che li legano alla loro storia. I due prodotti, anche a livello di fruizione, sono tuttora assai diversi.

Scegliete voi quello che preferite, sperando magari di vedere qualche gara in più di qua dall’oceano, in un futuro prossimo.