Arkansas Razorbacks: quick preview 2017

Football Nation Ranking: n. 30

Head Coach: Bret Bielema (5th year, 25-26)

Record 2016: 7-6

Match da non perdere: vs. Texas Christian (Sep. 9), at. Ole Miss (Oct. 28), vs. Missouri (Battle Line Rivarlry, Nov. 25)

Austin Allen

Punto di forza: fino a quando è stato sano Austin Allen ha dimostrato di saper far girare a mille l’attacco dei Razorbacks e se non avesse subito un leggero infortunio al ginocchio nella brutta sconfitta di Auburn che ne ha condizionato mobilità e rendimento nella parte finale della stagione avrebbe certo portato più in alto Arkansas; dopo aver sostituito il fratello Brian e lanciato per 3,430 yards, 25 TD pass e 15 INT cercherà di chiudere in bellezza la sua carriera universitaria.

Punto debole: con la promozione di Paul Rhoads nel ruolo di DC e il passaggio allo schieramento 3-4 l’università di Fayetteville spera di sistemare una rushing defense che lo scorso anno ha lasciato parecchie yds sul terreno, patendo soprattutto le corse esterne; con quattro linebacker le cose dovrebbero cambiare, ma servirà certamente un periodo di adattamento dovuto anche alla presenza di personale che era stato reclutato per giocare una 4-3 e che ora dovrà lavorare con maggiore intensità per calarsi nel nuovo schema. Dre Greenlaw, unico starter recuperato rispetto alla passata stagione, dovrà guidare il nuovo gruppo dal centro del campo, che dividerà a turno con Josh Harris, De’Jon Harris e Grant Morgan.

First look offense: un brutto colpo per l’attacco dei Razorbacks è stato l’infortunio al collo subito dal runningback Rawleigh Williams III e la sua conseguente decisione di lasciare il football giocato per non mettere a repentaglio il proprio futuro; senza di lui toccherà all’emergente Devwah Whaley, 602 yards corse e 3 TD realizzati nella freshman season, tirare le fila di un backfield rimasto a corto di alternative e che avrà ancora più bisogno dei preziosi blocchi del fullback Kendrick Jackson.
Con lui ed una linea rimasta molto solida pur perdendo due starter, con Colton Jackson e Johnny Gibson che vanno ad aggiungersi a Hjalte Froholdt e Brian Wallace, il reparto dovrebbe comunque mantenere un certo controllo sul campo con il running game, sfruttandolo per togliere altresì pressione dai dintorni del QB e permettergli di trovare il tempo necessario per servire i suoi target; a guidarli Jared Cornelius, 515 yds, 4 touchdowns, che con Kendrick Jackson, Deon Stewart e Hayden Johnson costituirà un corpo receiver in cui troverà ampio spazio l’interessantissimo JUCO transfer Brandon Martin, giocatore fisico in grado di farsi rispettare nel traffico, dove a dargli una mano ci saranno anche i tight end Austin Cantrell e C.J. O’Grady, entrambi andati già a segno nel 2016.

First look defense: la linea a tre cambierà giocoforza tutti gli starter ma spera di contare quanto prima sull’esplosione definitiva del five-star recruit dell’anno passato McTelvin Agim, 5.0 tackles for loss e 2.5 sacks da true freshman, che cercherà di far sentire la sua presenza al backfield avversario lavorando a stretto contatto con l’altro end Armon Watts e il nose tackle Austin Capps, 12 placcaggi, altra ex matricola che in primavera si è fatta preferire al veterano Bijohn Johnson.
Karl Roesler e Randy Ramsey, 5.5 tkl for loss da defensive end, saranno invece utilizzati nei ruoli di HOGS e RAZOR, come outside nella nuova mediana a quattro, davanti ad una deep in cui troveranno spazio De’Andre Coley e il confermato Josh Liddell, 63 stops e 2 intercetti all’attivo; Henre’ Toliver, 6 pass defended, e Ryan Pulley, 2 INT, 12 broken pass, tornano invece nei loro rispettivi spot sulle side, dove, all’evenienza, potranno contare sul supporto di Kevin Richardson e Britto Tutt, entrambi al rientro da infortuni che li han tenuti fermi per tutto il 2016.

Frank Ragnow

NFL Prospect to watch: in autunno la linea offensiva dei Razorbacks ha avuto qualche problema in pass protection ma in ogni partita, ad ogni singola azione, c’è stato un muro pressoché invalicabile che non ha mai ceduto, nemmeno per un misero secondo; un muro che risponde al nome di Frank Ragnow, centro titolare della squadra che da due anni non concede alcun sack agli avversari e che è pronto per vivere un’altra stagione ai massimi livelli in vista di un Draft come si preannuncia come il miglior prospetto del ruolo nonché uno degli OL più completi.
Rapido e mobile, è principalmente un run blocker che sa però lavorare anche molto bene sui passaggi, anche se il meglio lo da, appunto, quando deve aprire le strade per le corse dei compagni, salendo anche spesso al secondo livello dove, con dimensioni e atletismo, riesce a tenere a distanza i difensori; dotato di braccia lunghe e forti la sua arma migliore è l’equilibrio, cosa che riesce a mantenere in qualsiasi situaizone di gioco, facendosi trovare con il corpo bilanciato ad ogni impatto.