Lions wildcard: Finita la benzina, gente!

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Alla fine è andata come previsto, stagione finita contro Seattle, vittoria ai Playoff rimandata ancora un anno, polemiche, rivolta popolare contro Caldwell, contro Quinn che non licenzia Caldwell, sacrifici umani, cani e gatti che vivono insieme, masse isteriche.

Non è stata una cosa gradevole, diciamo.

Non che le altre partite del fine settimana siano state tanto meglio, certo.

Ma i Lions ono arrivati a questa partita totalmente scarichi, con i nervi a fior di pelle e senza energie.

Sarà stata la stagione, saranno state le due settimane corte consecutive, sarà stato quel che volete ma la benzinza era palesemente finita.

Ora, la cronaca.

Cronaca

Si parte con un bello scambio di tre e fuori, seguiti da un drive Lions che si conclude con un drop di Ebron sul terzo down, preannunciando così uno dei temi della serata: i ricevitori Lions che non riescono a tenere la palla in mano.

Riparte Seattle e mette subito in mostra un altro tema: l’incapacità di Detroit di fermare le corse di Thomas Rawls. Fortunatamente, arrivati sulle 39 offensive, Russel Wilson si prende due sack consecutivi da Haloti Ngata e dal redivivo Ziggy Ansahh che rimandano i Seahwaks fuori dal raggio di Field Gol.

Il drive successivo segna una prima svolta nella partita. I Lions sembrano trovare ritmo in attacco, prima con un lancio per Boldin che arriva sulle proprie quaranta poi, malgrado una falsa partenza di Larry Warford, Matthew Stafford spedisce un diretto sulla linea che Marvin Jones controlla magistralmente in corsa per un guadagno di 30 iarde.

Zenner ed uno scramble dello stesso Stafford muovono la palla ma si arriva sul quarto tentativo ed uno.

Caldwell va in modalità "YOLO" e se la gioca.

Il problema è che, con l’infortunio al dito, Stafford non riceve snap al centro, quindi il tentativo si trasforma in un passaggio da shotgun/draw play che i Seahawks difendono benissimo, costringendo Stafford a scaricare sul povero Clay Harbor (un passaggio ricevuto in stagione) che viene subito stirato da un certo Bobby Wagner per la perdita di due iarde.

Palla a Seattle e a Rawls che corre a ripetizione sull’indifesa linea Lions fino alle due iarde.

Lì Detroit serra le fila e forza un quarto tentativo su cui il semisconosciuto Paul Richardson riceve con una mano sola malgrado la copertura di Tavon Wilson che si becca pure la pass interference.

Peccato che lo stesso Richardson stesse con la mano spalmata sulla maschera e che sarebbe dovuto essere punito per facemask ma l’arbitro stava ammirando il gesto atletico e ormai è fatta.

7-0 Seahawks.

La risposta Lions è un tre e fuori impreziosito da Boldin che perde la calma e si becca una condotta antisportiva con relative 15 iarde di penalità.

Fortuna Sam Martin fa quel che sa fare meglio e guadagna una posizione di campo decente.

L’ennesima corsa di Rawls e un’altra ricezione di Richarson in stato di grazia, portano ancora Seattle alle porte della Redzone, dove A’Shawn Robinson riesce a fermare per una volta la corsa e gli Hawks si accontentano del Field Goal di Hauschka. 10 a niente per Seattle al two minute warning.

Stafford si connette con Boldin e Ebron per due grossi guadagni ma un sack subito rischia di mandare i Lions fuori della zona di FG. Zenner riesce a riprendere sette iarde e Matt Prater porta i Lions sul tabellone appena prima dell’intervallo.

Si rientra in campo con la palla ai Seahawks e tanta negatività che pare confermata quando Thomas Rawls continua da dove si era fermato, con l’aiuto di Jimmy Graham in mezzo al campo.

A salvare i Lions, provvede stavolta Ziggy che sacca Wilson sulle 39.

Leggendo bene la situazione, Pete Carrol decide per il punt che fa ripartire Detroit dalle 4.

Stafford deve completare un down con le gambe e usare Zenner come quasi ricevitore primario poi sulle 35 offensive il drive si ferma ancora una volta.

Matt Prater infila i pali dalle 53 e con 10-6 Seattle ancora c’è battito per i Lions.

C’è ancora battito per i Lions, ma è flebile.

Thomas Rawls macina iarde su iarde e Haloti Ngata ci mette il carico da undici beccandosi una penalità per condotta antisportiva che spinge Seattle fino alle 6. Qui la difesa forza lo stop e Hauschka centra il facilissimo FG. 13-6 Seattle.

Ci potrebbe essere partita ma il drive implode per il secondo antisportivo a Boldin che affossa Stafford sulle proprie sette.

Una penalità sul ritorno spinge Seattle indietro fino alle 16 ma Russel Wilson si guadagna la pagnotta distribuendo palloni per via aerea a tutto lo staff, consegnando una bomba di 42 iarde per Doug Baldwin che cattura sulla linea un passaggio molto complesso.

Come sempre quando si lancia molto, il TD si raggiunge di corsa e stavolta è Thomas Rawls che se lo prende. Hauschka sbaglia l’extra point e si va sul 19-6 Seattle con 8 minuti sull’orologio.

Servirebbero punti ed in fretta ma dopo un bel lancio per Marvin Jones, l’attacco si spegne dopo tre incompleti.

Uno di questi potrebbe (dovrebbe) ottenere una Pass Interference, quando il difensore praticamente impedisce a TJ Jones di gettarsi sul pallone ma l’arbitro guidica la palla irraggiungibile (forse per lui, TJ poteva farcela benissimo).

Caldwell impreca sotto i baffi, vorrebbe che tutte le chiamate fossero rivedibili ma è costretto al punt.

(Inciso: so benissimo che qualcuno avrebbe preferito "giocarsi il quarto tentativo e dieci" ma davvere con 8 minuti sull’orologio e tre incompleti consecutivi vi pare una buona idea a mente fredda?)

Il drive successivo incorpora un’istantanea della partita: già bene avviato, sul terzo tentativo e lungo Russel Wilson lancia per Doug Baldwin che riceve praticamente con il deretano, si aggroviglia sul pallone e lo tiene senza che tocchi terra complice Slay che invece di buttarsi a pesce si mette a segnalare l’incompleto.

Fine della possibilità di uno stop e TD quasi immediato dello stesso Baldwin che sotterra i Lions 26 a 6.

L’ultimo drive Lions è da segnalare solo per i due sack subiti da Stafford, l’ultimo con un body slam in tag team degno della WWE subito dal povero #9 sotto gli occhi di due arbitri.

Da Reddit

Violenza sul lanciatore?

Macchè. Mica si chiama Aaron1.

Poi la partita, misericordiosamente finisce.

Questo e quello

  • Ultimo boxscore della stagione. Mi mancherà. Questo in particolare, proprio no ma in linea generale…

  • Ultime highlight

  • Cosa che nessuno vi dirà 1: Zenner ha corso per 34 iarde. Jay Ajay per una di meno.

  • Cosa che nessuno vi dirà 2: Lions-Seattle è stata l’unica partita ad arrivare nel quarto periodo con ancora meno di un possesso di distanza. (10-6). Prima di parlare di meltdown, parliamone.

  • Stafford Stat Corner: 18/32 (56.2%), 205 iarde, 0 Int, 0 TD, 75.7 QBR. Per quanto la statistica sia vizia dai diversi drop, è sempre più chiaro che la Stafford pre infortunio è solo parente di quello post. Peccato per lui e la squadra.

  • Russel Wilson stat: 23/30 (77%), 224 iarde, 2 TD, 0 INT, 119,3 BR.

  • Ricevitori rimandati (o bocciati) quasi in toto: guida il gruppo Marvin Jones con 81 iarde, segue… rullo di tamburi… Zach Zenner con 54. Boldin, Tate ed Ebron non superano le 30 ma in compenso, tra loro e Marvin mettono in carniere un bel drop su un terzo down. Se fossi Stafford sarei idrofobo.

  • Thomas Rawls (nativo di Flint, Michigan giova ricordare) corre per 161 iarde, strappando il record per iarde corse in una partita di playoff ad un "certo" Marshwan Lynch. Dovrebbe mandare un cesto di frutta a Ngata e soci, perché senza di loro non ce l’avrebbe fatta.

  • Linea difensiva bocciata senza appello, unica eccezione A’Shawn Robinson che può diventare un building block e Ziggy Ansah (due sack). Viene ripetutamente malmenata da una delle O-Line più disastrate della lega.

  • Facile profeta era stato Teryl Austin che in settimana aveva dichiarato "Dobbiamo bloccare la corsa. Le ultime tre partite non abbiamo fermato la corsa e abbiamo preso frustate nel culo".

  • Cose positive: la linea offensiva priva di due titolari e con un rookie a tackle sinistro ha retto bene in pass protection. I blocchi sulle corse invece non sono stati ottimali, per così dire.

  • Non azzardatevi a dire che i Lions hanno perso per colpa degli arbitri. No. Ma l’arbitraggio è stato pessimo. Se qualcuno dice il contrario, sbattetegli in faccia questa dichiarazione di Mike Pereira (Ex capo degli arbitri e analista per NBC): "L’arbitro questo fine settimana è stato ok, tranne a Seattle". E ditegli che la mando io.

  • A supporto una penalità che non ho riportato nella cronaca. Sul primo punt dei Lions, gli arbitri lanciano una bandierina, confabulano un po’ e poi assegnano una penalità per Blocco alla schiena a Johnson Bademosi. Che stava correndo verso il ritornatore. Totalmente impossibile che abbia potuto bloccare qualcuno nelle spalle mentre corre in avanti. Il team che può commettere un block in the back semmai è quello che ritorna. L’arbitro ha visto qualcosa, è andato in confusione e ha sparato una penalità a caso, totalmente impossibile contro Detroit. Una vera schifezza che spero Roger Godell in tribuna abbia debitamente notato.

Considerazioni

Come detto prima, la squadra si è presentata all’appuntamento senza carburante, l’attacco è apparso sempre fuori ritmo con i ricevitori affetti da droppite acuta, sempre nel momento sbagliato.

Stafford, come già scritto, patisce gli effetti dell’infortunio e non ha un livello costante ma vedere i ricevitori Lions perdere palle piazzate perfettamente mentre quelli dei Seahawks ricevevano l’impossibile (vedi alla voce: Baldwin) da capire che il rendimento del numero 9 sia stato l’ultimo dei problemi.

La difesa, malgrado i moniti di Austin, si è fatta dominare (non ci sono altre parole) nelle trincee. L’immagine vista più spesso era quella di un difensore completamente murato dietro un raddoppio offensivo con il linebacker che andava a collidere nel sedere del medesimo.

Non un bello spettacolo.

Da lì, in puro effetto domino, la secondaria si è trovata a mettere le proverbiali pezze rendendosi vulnerabile contro i passaggi (certo, anche lo stato di grazia dei ricevitori in blu e verde va considerato).

Tutto considerato, è stupefacente come il punteggio sia rimasto così ravvicinato fino al quarto periodo visto che le premesse per un’esplosione offensiva di Seattle c’erano tutte.

Ora è il momento di trovare le altre motivazioni di questa debàcle.

Una parte di colpa va data ai coach che non sono riusciti a dare ulteriori energie alla squadra.

Non credo, invece, sia colpa del game plan.

In attacco, i drop hanno massacrato drive promettenti mentre, in difesa, il modo con cui la linea offensiva apriva voragini non ha certo origine dallo schema.

Alla fin della fiera, credo che il motivo fondamentale sia stata proprio la fine della benzina.

Ad un certo punto, una rosa non eccelsa si è trovata a giocare contro giocatori più dotati, proprio quando l’unico che poteva dare quella marcia in più (Stafford con la sua inesauribile riserva di talento) non ha potuto farlo.

Anche l’assenza di vari giocatori (Riddick, Swanson) ha imbolsito ulteriormente il lato offensivo.

La difesa, al netto di Robinson ed Ansah nel finale di stagione, non ha mai generato risultati all’altezza delle aspettative. L’ultimo turnover causato dai Lions è stato nell’ultimo gioco della partita contro i Saints un mese fa (probabilmente il picco di quest’annata come gioco).

Da allora quello che i giocatori avevano in corpo non è più bastato.

Hai voglia a motivare, a lavorare di schema ma avevano in corpo un tempo, tre quarti di partita al massimo.

Ma non posso (e spero nessuno possa) fargliene una croce.

Quest’anno era previsto di transizione, si parlava di 6 vittorie massimo ed, invece, i Lions sono arrivati ai playoff.

E sono arrivati ai playoff grazie alla maturazione di Stafford, al rapido sviluppo dei Rookie ea qualche inserimento azzeccato.

Non tutto ha funzionato, certo.

La rosa ha ancora più buchi di un groviera, certo.

Ma stiamo entrando solo nel secondo anno dell’era Quinn.

Non piangiamo troppo addosso e ringraziamo tutti per gli sforzi e le tante vittorie al cardiopalma del 2016.

(Da I soliti Lions.)


  1. Avrei potuto scrivere Tom. O Peyton. Il punto è che alcuni QB godono di più protezione di altri. Chiedere a Cam Newton per conferma.