Lions week 5: Con gli artigli.

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I soliti Lions.

Proprio quando stai pensando che la sconfitta con gli orridi Bears attuali abbia mandato definitivamente in vacca la stagione, vanno a vincere contro una delle squadre più calde del momento.

Magari non cambierà il risultato finale di una stagione difficile ma sicuramente rende tutto più interessante.

Se uno non soffre di cuore, certo visto che c’è voluto Darius Slay in versione davvero "Big Play" per rimettere in piedi in 77 secondi una partita sfuggita di mano.

Ma i Lions, ahinoi, si amano (e si odiano) così.

Cronaca

(Full disclosure: avevo deciso di guardare fino a che le Eagles non sarebbero state sopra di 14 e poi passare su redzone. Questo per testimoniare lo spirito della serata.)

Invece, complici i cambiamenti imposti da Cooter all’attacco sia per scelta che per necessità, le cose assumono subito un’altra piega. Corey Robinson come 6° uomo di linea e Golden Tate nel backfield danno subito da pensare alla difesa di Schwartz (per l’occasione con Tulloch in campo. Vai sempre troppo sul personale, Jim) e marciando rapidamente Riddick va a ricevere praticamente sulla Goal line.

7-0 Lions e primo TD stagionale nel primo quarto subito da Philly.

Carson Wentz sembra soffrire di rallentamente post-bye, rischia di essere intercettato da Nevin Lawson e il drive Eagles finisce presto.

Al contrario quello di Detroit, aiutato da una ricezione chiave di Aquan Boldin avanza e Riddick segna il secondo TD ricevendo uno screen pass ben costruito: finto handoff a Tate e screen veloce a Theo che si invola e segna dalle 17.

Nel secondo drive delle Aquile, Wentz decide che non è più il caso di scherzare e decide di affondare dove fa male, servendo Zach Ertz e facendo correre Ryan Mathews contro i martoriati LB Lions. Il buon vecchio Darren Sproles porta Philadelfia alle porte della endzone e Mathews viene pescato da Wentz in endzone con un passaggio ultraveloce difficile da difendere.

14-7 Lions.

Torna in campo l’attacco in blu e argento e si dimostra all’altezza del compito. Tate arriva quasi all’endzone spuntando dal backfield ma viene bloccato a pochi pollici. Tocca a Marvin Jones ricevere il passaggio vincente da Stafford con una ricezione sulle punte da far invidia a Roberto Bolle & co.

L’ultimo drive del primo tempo è per le Eagles ed è un tripudio di bandierine, fortunatamente per la mia sanità mentale quasi tutte contro Phila che deve accontentarsi di un FG sul quarto tentativo e 36 (Quella delle bandiere non era un iperbole).

Si va al riposo sul 21-10.

Io, tordo, non riconosco il punteggio della sofferenza: quella di San Diego lo scorso anno e Indianapolis quest’anno.

Si torna in campo con Wentz in cabina di regia: nove giocate dopo Josh Huff riceve un passaggio corto per il 21-17.

Ma c’è di peggio: nella serie offensiva, Stafford cercando di sfuggire alla pressione nella tasca perde il pallone sulle proprie 15.

Panico, TD sicuro con questa difesa pensiamo tutto.

E, invece, primo miracolo: la difesa forza lo stop e gli Eagles si accontentano del FG.

21-20 Lions.

Torna in campo l’attacco Lions ma ora stenta e le squadre si scambiano punt fino a che le Eagles, non riuscendo a far saltare il fortino della secondaria in blu, si accontentano di segnare un altro FG per avere la testa per la prima volta. 23-21.

L’attacco Lions è comatoso: altro tre e fuori e gli Eagles sembrano marciare deciso quando la giornata del tifoso Lions viene illuminata per la prima volta da San Darius.

Mentre Mathews sta correndo a centrocampo sulla fascia, Slay lo placca e mette l’elmetto sulla palla che schizza fuori.

Antony Zettel si immola, mettendo il suo corpo tra la palla e linea laterale e Tyrunn Walker fa la prima giocata giusta dell’anno ricoprendo il fumble.

Siamo sulle 45 di Philly e l’attacco che non ha fatto un tubo in tutto il secondo tempo si sveglia con un passaggio di Stafford per Tate che riceve e sguiscia da par suo per 27 iarde, fino a 5 iarde dalla meta.

A questo punto, i Lions corrono due volte e poi tentano il tiro con Stafford che subisce il sack per far finire i Time out agli avversari.

Prater entra e mette su il 24-23 Lions.

Ma ci sono ancora un minuto e 18" da giocare e basterebbe un calcio piazzato.

Carson Wentz guarda lontano e vede Nelson Agholor in lontananza e prova la bomba.

Darius Slay che sta comprendo Angholor, vede la palla che si avvicina e pensa "Oddio, l’ha tirata davvero. Tempo per il tuo primo intercetto".

E lo fa.

Big. Play. Slay·

San Big Play Slay.

Scivola per evitare problemi e partita finita.

Questo e quello.

  • Il box score di foxsport.

  • highlights praticamente obbligatori

  • Stafford 135 di QBR, 3 TD e appena 180 iarde lanciate. Più una corsa di 14 iarde per tenere vivo una drive e tanta mobilità.

  • Ancora più importanti, le cose che Stafford non ha fatto. Schwartz lo ha messo in condizioni di fare quelle scelte azzardate (tiri forzati, bombe) che tante volte gli si erano ritorte contro. Spiacente, Jim: siamo nel 2016 e il tuo ragazzo è cresciuto.

  • Ultima su Stafford: si è preso un colpo durissimo, ha perso l’elmetto ed ha subito un colpo aggiuntivo. Passaggio completato e penalità. Conseguenza: una bella risata, poi in piedi a lanciare. Tosto, già lo si sapeva ma sempre bello da sapere.

  • Per la difesa, il neo arrivo Armonty Bryant, ex Cleveland con problemi personali alle spalle si presenta con 1 sack e mezzo. Benvenuto e stai lontano dalle sostanze soggette a controllo che già ti vogliamo bene.

  • Zero sack per Kerry Hyder ma ugualmente partita positiva, giocata sia da DE che DT e praticamente sempre in campo.

  • I problemi coi LB non dovrebbero sminuire il lavoro di Tahir Whitehead che si batte e si sbatte per tenere a galla il reparto malgrado un gruppo largamente rimaneggiato.

  • Johnson Bademosi ha sostituito a lungo Nevin Lawson che aveva battagliato tutta la settimana con un virus intestinale. Nessuno dei due ha sfigurato a mio modesto parere.

  • In attacco Graham Glascow ha giocato a lungo in sostituzione di Laken Tomlinson. Caldwell rifiuta di parlare di panchinamento, ma fossi in Laken inizierei a preoccuparmi. Del resto con Swanson che ingrana al centro, qualcosa al Glascow gli andrà fatta fare, no?

  • Alla faccia di essere poco aggressivo, Caldwell si è giocato due quarti e uno nella propria metà campo. Entrambi trasformati. Particolarmente notevole il secondo con Riddick che lotta ogni palmo di quella iarda. Roba che vorrei rivedere sulla linea di meta.

  • Sam Martin sta rapidamente scavando un solco tra di sé e gli altri punter della lega.

  • Nota personale: voglio più Michael Burton.

Conclusioni

Che dire, doveva essere una strage ed invece è arrivata la vittoria che magari non riapre la stagione, come scrive già qualcuno, ma fa sempre piacere e prepara al meglio le altre due partite casalinghe (Rams e Redskins).

Non è detto che vadano meglio, ma sicuramente si vedono con altro spirito.

Detto questo, non è che i problemi siano spariti d’incanto. In particolare, l’incapacità di giocare 60 minuti di livello e di proporre aggiustamenti nell’intervallo è preoccupante (ed è ancora una volta responsabilità dei coach).

Tuttavia diamo a Cesare quel che è di Cesare: Caldwell quando ha potuto ha giocato agressivo (vedasi i quarti e uno) e ha preso dei rischi calcolati anche più sottili.

Il più importante è stato quello di far bruciare tutti i TO a Phila in modo da avere un vantaggio minore ma di mettere il giovane Carson in una situazione in cui non si era ancora trovato, buttandogli addosso ulteriore pressione che penso abbia contribuito alla scelta di lanciare "Ave Maria" sul 1 e 10.

Bel rischio, ma psicologicamente giusto.

Sempre per continuare a dare merito dove è dovuto: i playmaker Lions si sono fatti trovare quando è stato chiamato il loro numero.

E questo vale doppio per Slay.

50 milioni ben spesi.

(anche perché non sono miei).

Da I soliti Lions