Lions preseason 3: Una scoppola salutare (Patriots 30 – Lions 28)

Hogan TD
via mlive

I Patriots sono arrivati al Ford Field e hanno assestato una salutare legnata ai Lions (non fatevi ingannare dal punteggio).

Il cielo ci sta cadendo sulla testa, quindi?

No, semplicemente conferme a diversi timori che già circolavano nell’offseason ma di cui è bene prendere coscienza ora che più tardi, quando le gare contano veramente. Anzi, nessuno mi toglie dalla mente che un favore più grande i Patriots non potevano fare che arrivare con la marcia alta ed il motore che gira come un orologio per dare un bagno di umiltà ai giovani, magari convinti che Scott Tolzien e Christian Hackenberg siano il meglio che la lega ha da offrire.

Cronaca

Si parte con i Partriots in attacco e Tom Brady che sfrutta senza pietà le incertezze di Jarrad Davis e i mismatch, come Quandre Diggs contro Rob Gronskowsky per marciare agevolmente per il campo, coronando il tutto con una corsa breve in cui la linea offensiva il blu e bianco malmena senza pietà la controparte in blu e argento.

Unico grosso problema per i Patriots: si infortuna Julian Edelman, rottura dell’ACL confermata oggi e stagione finita.

Ahi!

Il drive dell’attacco Lions dura meno di nulla con Tate che, rara avis, perde palla al primo gioco.

Ahio!

Brady non perdona dalle 32 e si connette con Hogan per il 13-0 ( addizionale mancato).

L’attacco Lions colleziona tre e fuori con i primi timidi fischi del 2017, mentre Brady porta i campioni del mondo sul 21-0 (conversione da due punti) in un quarto, maraldeggiando sulla difesa impotente. Si aggiunge un calcio piazzato per il 24-0, così per gradire.

La partita sarebbe finita ma la preseason non è una normale partita: la difesa Lions stringe un po’ le corde mentre l’attacco trova un minimo di ritmo ma un passaggio di Stafford per Jones viene toccato e la palla viene intercettata da Eric Rowe.

Il drive successivo non dura molto ma stavolta perché Brady cerca in end zone Chris Hogan dalle 38 ma il suddetto, fin lì perfetta sembra sbagliare la traccia e va verso il centro mentre Glover Quin segue la palla e la intercetta.

Con due minuti rimasti sul cronometro, Stafford marcia il suo attacco (finalmente) per il campo e conclude con un lancio dalle 23 che Marvin Jones riceve con il consueto controllo.

Al riposo si va sul 24-7 e al rientro Stafford affronta le seconde linee della difesa avversaria: anche stavolta tutto gira per il verso giusto e il drive si conclude con un passaggio sulle 18 che Dwayne Washington porta a casa per il 24-14.

Per i Patriots, termina il Tom Brady Show ed è il momento di Jimmy Garoppolo (che, ricordiamolo, secondo molti sarebbe un buono starter di suo) che però non riesce a schiodarsi da fondo campo contro la difesa titolare dei Lions.

Finisce anche la serata per Matthew Stafford ed entra in campo Jake Rudock che mostra ancora una volta carattere ed atletismo, avanzando per il campo tra le corse di Asiata e le ricezioni di Abdedreris. Proprio quest’ultimo riceve in endzone dalle 11 per riportare i Lions sotto: 24-21.

Segue uno scambio di drive sterili prima che Rudock orchestri un secondo bel drive che Dwayne Washington conclude con una corsa dalle una. 24-28 Detroit.

Garoppolo non ci sta e, appoggiandosi spesso al rookie Austin Carr marcia fino alle 7 iarde dove il drive si ferma sul 4 e 7. Mostrando di essere il solito troll, con la squadra sotto di 4 Belichick opta per il FG. 27-28 Detroit.

Entra in campo Brad Kayaa con 3′ e 48″ sul cronometro ma si segnala solo per un passaggio sbilenco. Lo special Team di Detroit permette un gran ritorno fino alle 37 e Garoppolo deve solo guadagnare una manciata di iarde per facilitare il calcio di Gostkowski.

30-27 per i Patriots e tutti sotto la doccia.

Qui il boxscore per proseguire con gli highlights

Post partita.

Dal confronto con i Patriots ci si aspettava un quadro più realistico di quello che le prime due partite avevano dipinto e così è stato.

L’inizio partita ha messo in luce le difficoltà della difesa messa sotto pressione da un Tom Brady che non ha esitato a metterla sotto pressione in tutti i modi: per esempio, il tempo è stato molto elevato in modo da metter la difesa ancora di più in confusione, specie Jarrad Davis ma non solo. Il povero Davis in particolare è stato bersagliato spesso per grossi guadagni ed è sembrato sperso di fronte all’attacco più temuto della lega.

Anche Quandre Diggs (abusato da Gronk) e Nevin Lawson (penalità, TD regalato) sono tornati sulla terra dopo due prestazioni più che convincenti.

Ma la vera sconfitta è stata la linea di difesa che, in assenza di Ansah, non è riuscita a collassare la tasca e a generare pressione sul QB. Molto preoccupante, anche per la prestazione incolore di Cornelius Washington, presunto titolare.

Tutto da buttare?

Non direi: Davis ha avuto il suo caldo “benvenuto in NFL” e l’ha avuto nella situazione ideale: contro l’avversario più difficile ma senza conseguenze. Ora ha un sacco di cose da rivedere e migliorare e sa meglio cosa aspettarsi dai peggiori avversari.

Il suo compagni Jalen Reeves-Maybin ha giocato con echi del DeAndre Levy dei tempi che furono, al posto di Tahir Whitehead (lieve infortunio per lui).

I problemi della linea difensiva erano preventivabili, anche se magari non così importanti, ma durante la stagione regolare TA non si affiderà solo al 4-men rush ma varierà di più. Se non ci aspettano miracoli ed Ansah rientrà, ci saranno miglioramenti.

Idem per i Corner: se Lawson e Diggs non perfomano sia DJ hayden che Tabor stanno mostrando buone cose.

In attacco da segnalare sul fronte negativola ruggine ed un po’ di sfortuna (Tate ha perso 10 fumble in carriera. Se perde l’undicesimo in preseason, permettete ma chissene anche se spedisce la squadra nel fossato.
Gli intercetti con la palla deviata capitano e, per stessa ammissione di Stafford, bisogna fare un lavoro migliore sui terzi down.
Per finire, c’è da notare una perdita di vapore dal Golladay express, per la prima volta con i titolari.

Ma in positivo: Adbullah c’è e corre mentre la linea offensiva per 4/5 gira bene (quello che non gira è Graham Glasgow che proprio non ingrana). Greg Robinson è cresciuto per tutta l’estate mentre TJ Lang e Rick Wagner a destra sono solidi al punto giusto. Darren Fells come TE non perde un blocco.

E questo per gli starter, per la profondità non c’è niente da dire: qualcuno dei ricevitori che i Lions si troveranno a tagliare (che sia Abracadabra o Jace o Martin) non arriveranno alla pratice Squad perché verranno reclamati da un’altra squadra.

E faranno bene, segnatevelo.

In più Jake Rudock ha fatto passi da gigante e sta già iniziando ad essere considerato merce da trade e la competizione in più ruoli è fiera.

Quindi qual è il quadro generale?

Allo stato attuale di una squadra con un reparto in difficoltà (la linea difensiva) e diversi dolori di crescita nei reparti.

Ma la preseason serve proprio a sistemare queste cose.

Ultimo appunto: ogni tanto i Lions di Caldwell hanno queste partite in cui partono stentati e non si riprendono come se avessero la testa altrove (basta ricordare l’indegna partita con i Bears dello scorso anno o la tristezza contro i Rams nel 2015). Non si capisce come mai capitino, visto che arrivano random anche in mezzo a prestazioni convincenti ma anche qui, ripeto: meglio ora che dopo.