Chiefs: termina ad undici partite l’imbattibilità in regular season

Termina ad undici partite l’imbattibilità in regular season dei Chiefs, sconfitti ad Houston da JJ Watt e soci per 19 a 12.Non è stato un gran game, diciamolo subito, perché dominato dalle difese; in particolate i texani sono riusciti a creare pressione su Smith e a coprire bene i ricevitori di Kansas City limitando al minimo l’attacco dei Chiefs che chiude l’incontro con 4 FG all’attivo.

Anche domenica scorsa l’attacco di KC non aveva convinto per più di metà partita sfoderando poi però una progressione nell’ultimo quarto in grado di far recuperare 21 punti di distacco, andare all’OT e vincere una rocambolesca comeback, come mai si era visto nel Missouri.

La partita inizia con una certa sofferenza per la difesa della squadra di Alex Smith e soprattutto Peters sembra soffrire ancora una volta il ricevitore avversario. Poi però, come spesso capita al CB di KC, scatta un intercetto e la partita sembra svoltare per la squadra di Reid.

Purtroppo in realtà, non sarà così a causa di un Alex Smith timoroso ed impreciso, a causa di un drop di Maclin che ha dell’incredibile, a causa di uno snap alto che consegna la palla a JJ Watt, a causa di un fumble di Ware e a causa di un fumble di Smih alla fine del secondo quarto.

Nonostante l’attacco sia poca cosa, la difesa argina bene i texani ed i Chiefs restano in partita fino alla fine.

In difesa buona prestazione di quasi tutti con nota di demerito a Phillip Gaines che sbaglia troppi tackle ed al solito Dee Ford che proprio non mi convince nella pass rush nonostante qualche timido segnale di miglioramento si percepisca.

In attacco il solito convincente Kelce, un buon Ware anche se con meno occasioni rispetto a domenica scorsa ed un fumble a carico, una discreta prova delle due guardie che rimpiazzavano gli infortunati ed una gran fatica di Schwartz e Fisher che finiscono col lasciare passare qualcosa ed arginare quel che possono caricandosi di penalità.

Dall’altro lato una difesa compatta, impressionante nella pressione e forse un po’ più debole nelle secondarie ed un attacco che sinceramente convince poco soprattutto perché Osweiller dopo il secondo intercetto di Peters sembra diventare piccolo.

Houston però è una squadra contro cui giocare sarà complesso per molti e con Deandre Hopkins in buone condizioni potrà di certo dire la sua in una division che sembra poter tranquillamente dominare.

Domenica prossima dovrebbe tornare Charles e poi si attende il rientro di Houston fra qualche settimana che dovrebbe portare ad una maggiore pressione difensiva.

Reid avrà del lavoro da fare perché le costanti che si sono presentate dopo le partite contro San Diego ed Houston sono che la squadra gioca col freno tirato e timorosa e che però, quando si sveglia, può davvero giocare ad alti livelli; insomma c’è da lavorare sull’aspetto principalmente psicologico per limitare errori ed imprecisioni e regalare serenità e determinazioni ad un team che sembra non conoscere appieno il suo potenziale.

 

[Antonio Carugo]