Burfict, i Bengals, i media e una riflessione polemica sulla NFL…

Una delle cose che più mi infastidisce è l’incompetenza di chi scrive o parla di qualcosa che non conosce. Io scrivo sui Bengals perché conosco, mi documento e soprattutto guardo le partite dei Bengals (il che non è per niente da dare per scontato, ma sapete com’è, stiamo parlando di football giocato non di sensazioni a pelle e cartomanzia). Non dispenso conoscenze approssimative su argomenti o squadre che non conosco nel dettaglio, a differenza, a quanto pare, di molti “autori” che trattano di Football, in particolare di NFL. E qui mi riferisco a tutti, dalle paginette italiane, ai siti di appassionati (italiani e non) fino ai “presunti tuttologi” dei vari NFL(.com), ESPN, FOX ecc… spesso (ma non solo) ex-giocatori che di alcune squadre non hanno probabilmente visto neanche gli highlights.

Viviamo nell’epoca in cui per fare un articolo basta incollare due tweet sgrammaticati, un video fatto col cellulare o qualche foto photoshoppata, se poi mettiamo un bel titolone fuorviante si fanno molte più visite di articoli “fatti bene”, lascio a voi decidere cosa essi siano. La quantità domina sulla qualità, la veridicità del contenuto è superflua, basta solo creare un gran casino nei commenti, l’internet funziona così ormai.

Non tiriamo fuori l’onestà intellettuale, per carità, servirebbero sia l’onestà che l’intelletto, troppo complicato, lasciamolo ai pro, tanto ormai il giornalismo in generale è andato a clickbait. Siate però consapevoli che se scrivete boiate su squadre di “Serie B” qualcuno, i pochi che seguono un minimo quella squadra, se ne accorgerà… se citate statistiche false o carenti qualcuno se ne accorgerà… e la vostra credibilità calerà nei confronti di quei pochi. Il gioco vale la candela? Probabilmente sì.

La NFL probabilmente ci crede perché altrimenti non si spiegherebbe l’atteggiamento nei confronti dei Bengals e forse di altre squadre, ma come ho già detto non ho le competenze per parlarne. Come siamo arrivati a questo punto?

Facciamo un passo indietro. Di norma in questo periodo dell’anno l’hype è altissimo, la vicinanza al kickoff condiziona lo spirito critico dei fan più sfegatati (in senso buono), per cui anche il classico bidone di turno accende le speranze per tappare l’unico buco che vi rimane a roster. Per non parlare delle battaglie in fondo al roster, che a mio parere sono un elemento fondamentale del fascino di questo sport. Certo, il tifoso che guarda una partita ogni tanto in tempi di magra -salvo diventare il fan n° 1 quando si vince- del sesto LB non conosce neanche il nome; ma quei pochi che seguono sempre, quasi a prescindere dai risultati, che si scambiano opinioni su partite giocate ad Agosto a orari per noi non semplicissimi, loro sì che sapranno chi alla fine sarà il sesto LB o l’ottavo OL. Lungi da me giudicare gli uni o gli altri, è un hobby, ma io appartengo alla seconda categoria: le battaglie al training-camp mi appassionano, così come le storie di quei giocatori meno talentuosi che hanno una sola chance di farcela, altro che i buffoni di turno col talento da vendere anche ai compagni di reparto, che fanno le scenette con le kicking net. Che poi, alla fine, è tutta un’illusione, l’unica cosa che conta è alzare il Vince Lombardi Trophy a Febbraio, se non di quest’anno, nel futuro prossimo. Ah, ve lo dico una volta per tutte, visto che molti pensano sia un argomento caldo per provocare un tifoso Bengals, vincere una partita di playoff non serve a nulla, bisogna vincerle tutte (e ovviamente avere il roster per farlo), già si sfascia il roster a sufficienza così, perdendo i coordinatori ogni due anni, figuriamoci se ci mettiamo a vincere anche il wild-card. Poi se togliete anche Pittsburgh dalla division evitiamo di arrivarci con mezza squadra in infermeria, avevo scritto a Marvin di far giocare le riserve in quella sciagurata week 14 del 2015, non mi ha voluto ascoltare, ma quella è un’altra storia…

Dunque, torniamo a noi, dov’è l’articolo che ci racconta queste battaglie prima che sia troppo tardi e gli altri 37 vengano lasciati a casa? Beh… non c’è. Era mia intenzione farlo in questi giorni ma probabilmente non arriverà. Hai poca voglia di parlare del “famoso” sesto linebacker quando il tuo linebacker numero 1 viene squalificato per 5 giornate senza un motivo valido. Non solo perdi un LB, la tua squadra perde il difensore più forte a roster, il capitano della D, nonché uno dei LB migliori della lega.

Vontaze Burfict, sì parliamo di Vontaze Burfict e della nuova sospensione di 5 giornate rimediata nella partita contro i Chiefs. Il video recuperatelo se volete, le regole parlano chiaro, ve le riporto direttamente:

“The NFL’s suspension of Bengals LB Vontaze Burfict is likely based on a new rule for 2017 that gives defenseless player protection to a “receiver running a pass route,” as Chiefs running back Anthony Sherman was on the play in question. It is illegal to hit that receiver when approaching from the “side or behind,” according to the rule. But for the hit to be illegal, it must be one of three types: 1) Either a forcible hit to the receiver’s head or neck area with a helmet, forearm or shoulder, 2) A hit achieved by lowering the crown of the helmet into the receiver’s body or 3) Launching with both feet into air and hitting with the helmet. Based on one video angle available on Sunday night, Sherman was definitely a defenseless receiver. But we’ll need an explanation from the NFL to understand which of those three hit types Burfict was determined to have used.
None of those criteria seem to apply here.

  • Burfict did not hit Sherman in the head or neck area.
  • Burfict did not lower the crown of his helmet into the receiver’s body.
  • Burfict did not launch into the air, nor hit with his helmet.”

In breve, perché il colpo sia illegale deve verificarsi almeno una delle tre condizioni citate, ma dalle immagini nessuna delle tre si è verificata.

Questo è il regolamento. Il regolamento è uguale per tutti, mentre le multe e le sospensioni variano in base ai precedenti, questo è un concetto che molti sembrano travisare. Non si può multare e sospendere un giocatore se non ha nemmeno commesso fallo, è semplicemente ridicolo. Per chi insiste nel non voler vedere “questi interventi brutali” consiglio la lega di flag di Vick e T.O., c’è anche Jimmy Clausen, oltre al grandissimo Chad Ochocinco.
Burfict ha passato la stagione scorsa a placcare gli avversari spingendoli per non farsi sospendere, uno strazio da vedere.

Cosa penso di questa pagliacciata? I Bengals vinceranno l’appello per ovvi motivi, ma la NFL non curante dell’aver ancora una volta infangato il nome dei Bengals e di Burfict, si è fatta un bel di traffico con lo scoop della settimana. Lo stesso Sherman ha detto che il colpo ricevuto era legale. Ad ogni modo non disperate, da parte mia non è finita qui, presto arriverà una sorpresa per voi…

Si sa, agli americani piacciono le storie, anche se è tutto grigio a loro piace vedere il bianco e il nero, chi sta in piedi e chi si inginocchia, il bravo e il cattivo; e come ogni cartone (ah no pardon… film d’animazione) che si rispetti anche la NFL ha il suo cattivo, il nostro caro Vontaze è perfetto per il ruolo. Tanto che vuoi che sia continuare a scaricare “cioccolata puzzolente” su una franchigia dal valore di mercato così piccolo, qualche migliaio di abbonamenti in meno sono un prezzo che vale la pena pagare per aumentare il drama e il flame. L’importante è tenere alto il nome dei big brand! In ogni offseason, fateci caso, Packers, Steelers e Cowboys sono sempre in vetta ai ranking (hype alle stelle, abbonamenti, traffico merchandise), poi ci sono gli onnipresenti Patriots, un gradino sotto le fanbase più grosse Giants ecc… quest’anno c’era da pompare i Raiders per ovvi motivi, qualche anno fa erano trattati peggio dei Browns.

Alla fine è tutta una questione di marketing… Lotito approverebbe…

Ah dimenticavo, credo che il sesto LB possa essere Jordan Evans, rookie da Oklahoma, sembrava destinato alla practice-squad ma ha sorpreso molti in preseason.