Broncos week 6 recap: la nave imbarca acqua

OFFENSE

Probabilmente la causa di queste due sconfitte. Il playcalling ha lasciato a desiderare, con chiamate assolutamente prevedibili e scontate. Non esiste che un team faccia correre solo “inside zone”, gli avversari lo capiscono presto e prendono le giuste contromisure. Allo stesso modo è inutile forzare verticalmente il gioco e abusare della shotgun, non abbiamo gli interpreti adatti a questo tipo di situazione. Durante le prime quattro apparizioni l’attacco era riuscito ad emergere graze alla gran quantità di tipologie di pass, dallo screen alle time routes senza dimenticare il preziosissimo aiuto che potremmo ricevere dai nostri TE.

LA LINEA è stata semplicemente imbarazzante. Abbiamo imbarcato acqua da ogni lato e concesso troppe (ma veramente troppe) flag. Max Garcia non ha bloccato nemmeno se stesso e si è rivelato tanto inutile quanto in zone quanto in pass blocking. In questo reparto non abbiamo un fenomeno, e questo già lo sapevamo, ma proprio per questo motivo lo staff deve puntare tutto sulla coesione dei singoli elementi, cercando nel gruppo quello che il singolo non riesce ad esprimere. Ed invece oltre alle pessime prestazioni individuali ho notato molto confusione anche nel collettivo, con combo block che lasciavano spazio ai blitz avversari.

Il QB non ha convinto. Trevor Siemian è stato messo sotto pressione per tutta la partita e non è stato quasi mai lucido. Siamo consci delle difficoltà dei nostri QB contro le zone defense ma non sono ammissibili dei lanci al centro del campo su un 3&10. Non ha assolutamente senso soprattutto se hai degli ottimi ricevitori come Demaryius Thomas e Emmanuel Sanders. Bisogna osare e sfidare la copertura avversaria, le partite si vincono anche rischiando dei lanci difficile se questo vuol dire dare una scossa alla partita.

Il reparto RB è l’unico che riesce a strapparmi un sorriso. CJ Anderson e Devontae Booker sono riusciti a trascinare la squadra in una quasi rimonta che avrebbe avuto del clamoroso. In particolare credo che il secondo si stia seriamente candidando al ruolo di starter (solo io ho notato la sua esplosività fuori dal comune?).

Tornando ai WR mi è piaciuta la prestazione di Emmanuel Sanders, come sempre. Il ragazzo è un fenomeno e adoro il suo carattere ultracompetitivo. Lo stesso non si può dire del suo collega DT, che spesso e volentieri lascia la cattiveria nel locker room per limitarsi a qualche catch di poco conto.

DEFENSE

Un conto è partire cauti, un altro è concedere sistematicamente un TD di vantaggio agli avversari. Ogni partita la difesa fatica a mettersi in moto e molto spesso è questo strappo iniziale a costarci la partita. Serve più audacia fin dall’inizio.

Due certezze per il nostro front 7. Von Miller è un mostro anche contro le corse e Todd Davis in pass coverage fa più che pietà. Per il primo diciamo che questa non è una rivelazione, il ragazzo è un fenomeno e ha dimostrato di essere un fattore anche non arrivando al QB avversario. Per il nostro ILB la situazione è delicata; è già la seconda settimana che veniamo colpiti dai RB e TE avversari che cercano l’accoppiamento con Davis. Urge trovare una soluzione rapidamente.

Per la secondaria non ho molti appunti. L’unica nota negativa è stato il mismatch venutosi a creare tra il loro TE e Chris Harris Jr. Wade Philips non è riuscito a trovare le giuste contromisure e il loro rookie è stato una spina nel fianco per tutta la partita.

SPECIAL TEAM

Non capisco il motivo di ritornare la palla in situazioni tanto difficili. La nuova regola spinge ad andare knee down e ripartire dalle 25, facciamolo! Non ha senso forzare un ritorno che costantemente si spegne prima delle 20 yds, soprattutto visto che non abbiamo dei grandi specialisti.

La sconfitta è stata pesante e lascerà strascichi sulle nostre ambizioni a lungo termine. Questo non tanto per il punteggio, perchè incredibilmente siamo riusciti ad arrivare ad un TD di svantaggio (e se non fosse stato per una chiamata discutibilissima saremmo riusciti a rimetterci in gioco), quanto per come è maturata la sconfitta. Semplicemente non abbiamo costruito un gioco aereo credibile, venendo dominati sulla linea di scrimmage da una squadra mediocre come i Chargers. Altro campanello d’allarme è stata la reazione alquanto tardiva dei nostri giocatori e coach, che per tutta la partita si sono limitati ad un gioco passivo e incredibilmente prevedibile.

Sinceramente non mi aspettavo un passo indietro del genere, visto che mai ho avuto tanta difficoltà a guardare una partita dei Broncos negli ultimi anni (forse pareggio il SB di due anni fa). Tra i fumble, la disorganizzazione e la totale mancanza di aggressività offensiva posso solo sperare che il ritorno di Kubiak porti la fame che manca ormai da due settimane. Parliamo dei campioni del mondo, con tanto talento e giovani promettenti. Serve una reazione che deve arrivare già contro i Texans; forse il ritorno del “mai tanto amato” Brock Osweiler accenderà i cuori dei nostri giocatori. In ogni caso non ci resta che sperare e continuare ad incitare i nostri idoli, sempre #unitedinorange.

 

[Sergio Barone]