Stesso avversario, stesso risultato

Per la terza partita in 11 mesi tra gli Atlanta Falcons ed i Green Bay Packers non potevamo scegliere titolo migliore: stesso avversario, stesso risultato. Si perché la squadra allenata da Mike McCarthy ha perso tutti e tre gli incontri, tra cui il Championship NFC, non riuscendo mai a prendere le misure all’attacco guidato da Matt Ryan e con una gestione delle due fasi di gioco sicuramente da rivedere. L’ultima di queste sfide (giocata nel nuovo impianto avveniristico dei Falcons nel Sunday Night) è stata un passo indietro, sopratutto in difesa, rispetto all’opener contro Seattle ed inoltre l’infermeria (che già era piena prima della partita) si è rimpolpata ulteriormente ed ha estromesso dopo pochi snap giocatori importantissimi come Jordy Nelson e Mike Daniels.

Naturalmente gli infortuni giocano un ruolo fondamentale nell’economia di una stagione, e questo i Packers lo hanno provato nella loro pelle questi ultimi anni ma come ripetiamo ormai da troppo tempo a questa parte, la si sta usando troppo come scusa per mascherare lacune di coaching staff e giocatori.

Parlare nello specifico della sfida di domenica non è semplice perché, dopo 8 mesi in cui hai tutto il tempo per preparare la rivincita, per porre rimedio agli errori fatti nel Championship, per trovare un modo per fermare Matt Ryan e Julio Jones in particolare, ricadere negli stessi errori è quanto di più frustrante possa esserci. Si dovrebbe voltare pagina in questi casi ma la memoria torna irrimediabilmente a quel 22 gennaio ed al fatto che i Packers non sono cambiati affatto a livello di gestione e di mentalità.

Parlando nello specifico di domenica notte non era iniziata neanche male la partita di Green Bay e il gameplan offensivo, di solito monotono e poco “fantasioso”, era risultato vario con alcuni rilasci veloci di Rodgers, una end around di Cobb e alcuni giochi di corsa appositi per Montgomery. Purtroppo i soliti problemi di miss tackle, una marcatura di Randall su Jones assolutamente inadeguata (ma tutta la secondaria è stata punita da Ryan) e la mancanza di Daniels, vero leader difensivo di questa squadra, hanno portato di nuovo a galla le lacune dei Green and Gold; inoltre la penalità chiamata contro MMC per proteste alla fine del primo tempo, ha definitivamente confermato che questo coach, per quanto esperto possa essere, non ha il pieno controllo in determinate situazioni.

Anche la O-Line, che presentava Murphy e McCray come Tackle titolari al posto degli infortunati Bulaga e Bakhtiari, ha retto finche ha potuto l’impatto di un front seven tosto come quello di Atlanta. Da rivedere anche la prestazione di Rodgers che nonostante abbia messo in fila numeri decenti (non eccelsi per come ci ha abituato) non è parso a suo agio, ha lanciato un intercetto bruttissimo per i suoi standard e in generale ha dato l’impressione di un atteggiamento sommesso e rinunciatario.

Bene invece il rookie Kevin King che ha impattato perfettamente la partita e messo in coverage su Jones ha difeso benissimo facendo mandare off target Matt Ryan. Molti si sono chiesti dopo la partita se è il caso di far giocare qualche snap in più all’ex Washington ed anche MMC, intervistato a riguardo, ha espresso un parere in questo senso. Non serve però ricordare che si tratta pur sempre di un giocatore al primo anno e che quindi le sue prestazioni possono alternarsi a seconda della partita. Chi non è invece al primo anno è Clay Matthews che finalmente ha dato le risposte che tutti si aspettavano. Probabilmente quella contro i Falcons è stata la migliore partita delle ultime due stagioni; ecco perché con l’assenza di Daniels (che pare prolungata anche nella partita contro Cincinnati) è di vitale importanza il suo supporto in pass rush.

Tuttavia, ciò che resta di questa sconfitta alla fine sono sempre le stesse domande:

Vista l’inesperienza di entrambi i backup Tackle (a cui non si possono imputare chissà quali colpe) non era meglio andare a scavare più a fondo nella FA per trovare dei lineman con alle spalle qualche partita in più?

Perché dopo neanche un anno non si è riusciti ad aggiustare una secondaria infilzata dalle yard di Jones e Sanu e perché continuare a mandare in coverage giocatori come Randall e Rollins in evidenti difficoltà davanti a ricevitori del genere?

Perché non si riesce a tenere uno standard di gioco alto, sia per l’attacco che per la difesa, che non duri meno di due partite?

E ancora. Perché puntualmente a Green Bay i giocatori sono cosi injury prone? Come mai troppo spesso questi infortuni muscolari accompagnano la carriera di chi arriva nella Titletown a tal punto che anche alcuni insider dei Packers hanno rivolto le stesse domande ad un fisioterapista?

Ora come ora è difficile dare una risposta che non sia troppo scontata ma già la partita di domenica contro i Bengals (insidiosa nonostante un avvio pessimo da parte di Cincinnati) ci dirà se ai Packers manca sempre quel centesimo per fare il dollaro.