Miami Redhawks: quick preview 2017

miami-ohio-13bFootball Nation Ranking: n. 92

Head Coach: Chuck Martin (4th year, 11-26)

Record 2016: 6-7

Match da non perdere: vs. Cincinnati (Victory Bell, Sep. 13), at Ohio (Battle of the Bricks, Oct. 31), at Ball State (Red Bird Trophy, Nov. 21)

Gus Ragland

Punto di forza: é innegabile che i RedHawks abbiano totalmente cambiato marcia e volto da quando coach Martin ha scelto di affidare l’attacco a Gus Ragland, ragazzo che dopo essersi rotto il legamento crociato anteriore del ginocchio in primavera é tornato in autunno per mostrare tutte le sue abilità di scrambler e guidare il team fino al St. Petersburg Bowl; con 202 yds corse, 2 touchdowns, e 1 solo intercetto lanciato in 179 passaggi tentati, completandone 115 per 1,537 yards e 17 TD pass, ha dimostrato che non difetta in precisione e accuratezza, semmai il problema é restare sano e star lontano dagli infortuni. Se ci riesce, Miami é decisamente un’altra squadra.

Punto debole: persi Austin Gearing e J.T. Jones la difesa presenterà qualche problema all’esterno, soprattutto sulle corse, visto che i due defensive end erano i primi ad aver la responsabilità di fermarle; i DC John Hauser e Matt Pawlowski cercheranno di ovviare alla mancanza di due dei protagonisti della passata stagione alternando Paul Mose, Quinn Calcagno e Brett Earnest, che sono già stati impiegati in rotazione nel 2016, con l’emergente freshman Ben Kimpler, ragazzo che ha colpito molto il coaching staff in primavera.

First look offense: il reparto receiver ha perso qualche pezzo per strada ma può ancora fare affidamento su una coppia di receiver intriganti quali James Gardner, 750 yards, 6 TD, e Jared Murphy, 552 yds, 5 touchdowns, e su un pacchetto di giovani emergenti di cui fa parte anche Dominique Robinson, reclutato come QB ma spostato a WR dopo il suo arrivo a Miami nel mese di Gennaio; alto 197 centimetri si attende da lui un contributo fin da subito nel mezzo, dove sarà utilizzato in alternativa al valido TE Nate Baker, che dopo aver saltato lo scorso torneo per infortunio tornerà a dividersi gli snap con il collega Ryan Smith, sempre positivo, con 356 yards e 5 TD all’attivo, in sua assenza.
Alonzo Smith, 709 yds e 3 touchdowns, continuerà a guidare un backfield che annovera tra gli interpreti anche Kenny Young e Maurice Thomas, tutti e tre chiamati a dare un supporto costante al gioco aereo; Jordan Diamond, guardia sinistra che ha ottenuto il sesto anno di eleggibilità dalla NCAA, é il perno di una linea offensiva esperta che recupera ben quattro starter, tra i quali il left tackle Jordan Rigg.

First look defense: la crescita di Junior McMullen, 90 placcaggi e 6.0 tackles for loss, é stata determinante per migliorare sensibilmente la difesa di Miami, che ha trovato il mix perfetto nel reparto linebacker unendo l’abile ball hawking De’Andre Montgomery, 65 stops, 4 INT, 7 pass defended, al solido pass rusher Brad Koenig, 72 placcaggi, 9.0 tkl for loss, 3.0 sacks, giocatore che all’esterno potrebbe svolgere parte di quell’importantissimo lavoro fatto nel 2016 da Gearing e Jones, dando una mano ad una linea che conferma entrambe i DT Nate Trawick e Ikeem Allen, 3.0 sacks.
Tanti i ritorni anche nelle secondarie, che oltre alla collaudatissima coppia di conrerback formata da Heath Harding e Deondre Daniels, 2 intercetti, 5 broken pass, ritrovano il leading tackler Tony Reid, strong safety che ha collezionato 98 tackles in autunno, e Josh Allen, promosso titolare nelle ultime sette partite di regular season nello spot di FS e autore di 39 placcaggi e 3 broken pass.

Heath Harding

NFL Prospect to watch: veloce, istintivo, abile a rimanere incollato all’avversario grazie alle sue ottime doti atletiche, Heath Harding é uno dei cornerback più promettenti della prossima classe, tanto che molti esperti prevedono una sua chiamata da parte di una franchigia NFL già nella secodna tornata di scelte; reclutato come ricevitore ma spostato sul lato opposto della palla all’inizio della freshman season, ha giocato come safety nelle prime due stagioni NCAA prima di essere impiegato sulla side all’inizio della successiva offseason.
Uscito di scena a causa di un infortunio non é riuscito a fare esperienza nel nuovo ruolo fino allo scorso torneo, quando ha riconquistato lo starting spot a forza di prestazioni positive sfoderate nel training camp; dotato di una buonissima tecnica di placcaggio, lui stesso si dichiara orgoglioso delle sue capacità di colpitore, ha messo a segno 67 placcaggi e 6.5 tackles for loss nel 2016, lavorando molto bene sia contro le run, sia in fase di copertura, come dimostrano i 4 intercetti e gli 11 passaggi deflettati fatti registrare nel 2016 che lo hanno condotto fino alla nomina nel First Team All-MAC.