New York Giants-Cincinnati Bengals (21-20). I 10 insegnamenti della settimana

Seconda vittoria consecutiva in casa e quarta nel computo generale per gli uomini di coach Ben McAdoo nel Monday Night contro i quotati avversari dei Bengals di Cincinnati. Contro le tigri capitanate dallo storico QB Andy Dalton e dal temibile ricevitore A.J. Green, I Bigblue di New York sono riusciti a spuntarla di misura (come spesso è capitato quest’anno) grazie ad una difesa straordinaria nei momenti finali di gara, ad un sapiente uso del cronometro e ad un attacco dimostratosi spietato quando si trattava di capitalizzare in End-Zone (nonostante le assenze di due pedine importanti come la G titolare Justin Pugh e il WR Victor Cruz).

Come per la passata partita, ecco qui i 10 insegnamenti che possiamo raccogliere al termine di questa sudatissima quanto importante vittoria:

  1. L’attacco dei Giants per la prima volta bilanciato: le statistiche del match hanno messo in risalto un dato molto interessante, ossia un numero di corse e di azioni di lancio praticamente uguali (rispettivamente 27 e 28 tentativi che hanno portato ad un guadagno di yard). Nelle scorse settimane era stato piu e piu volte rimarcata l’incapacità dell’attacco dei Giants di creare giochi di corsa decenti, sia per la mancanza nel roster di FB di ruolo (l’unico FB di ruolo presente in squadra, Will Johnson, si è infortunato a poche settimane dall’inizio della stagione regolare), che per alcune defezioni che hanno colpito la linea dei Giants. Nella sfida contro i Bengals ci sono stati invece miglioramenti evidenti, grazie anche ad….
  2. ….una Depth di ottimo valore: contro la temibile difesa dei Bengals, degnamente rappresentata anche in sede di Pro-Bowl con Geno Atkins e da DE di primo piano come Carlos Dunlap, gli uomini di linea in maglia azzurra si sono ben disimpegnati. L’infortunio patito da Justin Pugh (sarà fermo per qualche settimana, si spera di recuperarlo per la trasferta di Pittsburgh o, piu probabile, per la sfida contro i Cowboys) ha permesso al suo backup Brett Jones di macinare i primi snap in NFL. L’infortunio occorso allo stesso Jones ha concesso al secondo backup nella Depth Chart Adam Gettis di esordire in NFL e di contribuire con un blocco decisivo alla corsa da 25 yard di un ottimo Rashad Jennings. Completiamo l’analisi della linea offensiva dei Giants menzionando….
  3. ….l’ottima performance di Marshall Newhouse come LT: si tratta di un insegnamento importantissimo per il futuro della franchigia in questa stagione. Gli infortuni citati nell’insegnamento precedente costringeranno i pochi superstiti agli straordinari, molto spesso in ruoli non proprio a loro congeniali. Come dichiarato dallo stesso Newhouse al termine del match, non ricopriva il ruolo di LG dai tempi dell’ High School. Anche per lui si segnala un blocco altrettanto decisivo nella corsa da 10 yard di Rashad Jennings che ha di fatto chiuso la pratica Bengals.
  4. Una piacevole sorpresa nel secondario, Andrew Adams: l’undrafted Free Agent Andrew Adams, Rookie da UConn non sta affatto facendo rimpiangere le assenze che hanno colpito per il secondo anno il secondario dei Giants nel ruolo di FS (su tutti il third round pick Darian Thompson, stagione finita per lui, e il suo Backup Nat Berhe, rientrato da due settimane a causa di un infortunio alla gamba). Nel corso della stagione ha concesso solo 48 yard agli avversari in 5 occasioni sulle 10 in cui lui era l’incaricato alla copertura. Le ottime prestazioni gli sono valsi la nona posizione nella classifica redatta da Pro Football Focus sui Rookie 2016.
  5. I Rookie Jerell Adams e Eli Apple “finalmente” sugli scudi: per motivi diversi i due rookie provenienti rispettivamente da South Carolina e da Ohio State hanno mostrato forse per la prima volta perché Jerry Reese ha deciso di puntare su di loro in sede di Draft. Soprattutto l’ex cornerback dei Buckeyes di Ohio State, decima scelta assoluta, era stato etichettato già da molti com un Bust  in virtù dei numerosi acciacchi avuti quest’anno e di performance non esaltanti (si pensi ai due tackle mancati nella partita contro i Rams). Nella sfida contro i Bengals, Apple ha dato un significativo contributo alla causa, tenendo bene l’uno contro uno con il suo diretto avversario, concedendo la miseria di 14 yard. Per il TE six round pick invece si stanno definitivamente aprendo le porte dell’attacco di New York, aggiungendo quella fisicità che spesso è mancata in passato (per lui si segnala il primo TD da professionista, notizia relativa visto il gran numero di ricezioni che lo vedevano protagonista ai tempi del college).
  6. Il lavoro del DC Steve Spagnuolo sta pagando: “Dovevano licenziare lui, non Tom Coughlin”…..suonava all’incirca cosi il motivetto piu ricorrente all’interno della tifoseria azzurra. Le performance disastrose della difesa dei Giants (ultima nella scorsa stagione) avevano inevitabilmente portato il DC nell’occhio del ciclone. Il materiale umano a disposizione di Spagnuolo era ahimè di scarsa qualità, soprattutto nella front-line, rea di non esercitare quella pressione necessaria nei confronti dei QB avversari. E’ altrettanto doveroso sottolineare come i 203 milioni spesi in Free Agency per rinforzare quel reparto non significassero automaticamente miglioramenti significativi, almeno fin da subito. Il football è un gioco di meccanismi che devono olearsi col tempo, e a Spagnuolo è stato dato questo delicatissimo onere. I risultati stanno cominciando ad arrivare e tutto questo è merito, oltre che alle qualità singole dei giocatori arrivati quest’anno, anche al lavoro del DC che sta traendo il massimo da ogni singolo giocatore a sua disposizione.
  7. Il numero di penalità è sceso considerevolmentein concomitanza della pausa per la Bye Week coach McAdoo aveva promesso alla tifoseria un lavoro massiccio per diminuire il numero di “yard gratuite ” concesse agli avversari tramite penalità. Ebbene, i risultati stanno arrivando anche in tal senso. Da un preoccupante numero di 5.3 penalità a partita, il valore dopo la Bye Week è sceso ad un “più rassicurante” 3.3.
  8. OBJ devastante anche nell’insolito ruolo di “Slot-Receiver“: la grandezza di questo giocatore sta assumendo contorni sempre più importanti anche in relazione alla sua duttilità in campo. L’assenza già citata di Victor Cruz ha concesso un minutaggio importante al suo Backup Roger Lewis (anche lui UFDA), con relativo spostamento di Odell Beckham Jr nel ruolo di Slot-Receiver. In ben 11 snap OBJ si è rivelato protagonista delle azioni d’attacco partendo da una posizione più accentrata, consentendo ai ricevitori “Wide-Out” di liberarsi delle attenzioni dell’intero secondario dei Bengals, inevitabilmente focalizzate sul numero 13.
  9. Coach McAdoo “mostra gli artigli”: un antico proverbio (applicabilissimo anche al mondo della palla ovale) diceva : “Chi osa, vince”. Il rookie Head Coach pare aver fatto tesoro di questa massima, chiamando un quarto down nelle fasi iniziali dell’ultimo periodo di gara, quando i Bengals erano avanti nel punteggio di 6 punti (distanza relativamente minima considerati i 13 minuti di gioco ancora a disposizione, un’eternità nel gioco del football), poi risultato decisivo con l’ingresso in End-Zone di Sterling Shepard (quarto TD stagionale nel suo anno da Rookie nel circuito professionistico).
  10. E ora arriva il difficile….: vi starete chiedendo il perché di questa preoccupazione, visti i record deficitari delle due prossime squadre che i Giants andranno ad affrontare (rispettivamente 2-7 per i Bears, nostri prossimi avversari al MetLife, e 0-10 per i Browns, autentica Cenerentola di questa stagione NFL). Il motivo è molto semplice cari ragazzi e si fonda su un unico termine, SUPPONENZA!. Le gare citate sono di capitale importanza per il cammino dei Giants di quest’anno, considerata anche la caratura degli avversari delle ultime cinque gare di campionato, di cui tre da affrontare in trasferta (rispettivamente Pittsburgh, Dallas, Detroit, Washington e Philadelphia). Coach McAdoo a tal proposito è stato molto chiaro: ” ….questa è la National Football League, dobbiamo dare il 110% in queste due gare per non rovinare quanto seminato fino ad ora”. Molti giocatori delle nostre due prossime avversarie sono pronti a giocarsi tutto, pur di evitare il taglio a fine stagione, e quindi tanti milioni. A complicare la faccenda ci sono anche i numerosi infortuni che, caratteristica di quest’anno, sembrano focalizzarsi tutti nello stesso ruolo. Dopo le perdite nel secondario, ora è il turno della OL con le assenze di Justin Pugh e del suo sostituto Brett Jones. Staremo a vedere quali soluzioni saprà adottare il Coaching Staff per arginare questa nuova situazione di emergenza.

Alla prossima settimana con il focus dedicato ai BigBlue di New York!!!!

 

Claudio “TheBigBlue” Tatoli