Michael Bennett e la protesta di Kaep

Nel 2016 diversi atleti professionisti hanno protestato contro l’inno americano restando seduti durante la sua esecuzione.

La protesta nasce dall’ex QB dei San Francisco 49ers Colin Kaepernick (Attualmente Free Agent) come protesta contro la tradizione di alzarsi all’inno, instaurata nel 2009 allorché i giocatori furono chiamati a mettersi sulla sideline al posto di aspettare nelle locker room. Kaep spiegò che:

“Non mi alzo per mostrare orgoglio verso la bandiera di un paese che opprime i neri”.

La contestazione ha subito creato polemiche negli USA nonostante la difesa da parte del club che ha cercato di sostenere il giocatore sottolinenando che ogni individuo ha il diritto di partecipare o no alla cerimonia.

A un anno di distanza, il Defensive End dei Seahawks Michael Bennett ha preso la sua stessa posizione restando seduto durante l’inno prima della partita di preseason contro i Los Angeles Chargers.

Dopo la partita di Domenica lo stesso giocatore ha commentato:

“Siediti con qualcuno del sesso opposto, siediti con qualcuno della razza opposta, religione diversa e capisci come le persone sono differenti e uscire e aderire alla comunità e cercare di cambiare la società, cambiare quello di cui stai facendo parte. Se non ti piace, continua a cambiarla”.

Le controversie razziali di Charlottesville, Va. che hanno contribuito alla morte di una donna di colore, hanno aiutato a promuovere la sua decisione. Il coach Pete Carroll e il compagno ricevitore Doug Baldwin hanno espressamente sostenuto la decisione presa dal difensore.

“Michael ha veramente dedicato gli ultimi anni della sua vita per cercare di capire cosa stesse succedendo in tutto il mondo” ha detto Carroll. “Ha viaggiato ovunque per cercare di comprendere le questioni e le preoccupazioni della gente. [Queste] hanno davvero catturato il suo cuore e hanno davvero rivolto la sua attenzione a fare un buon lavoro, aiutare le persone e fare tutto il possibile per le cose che pensa dove possa aiutare. Sostengo l’imbarazzo delle sue preoccupazioni e dei suoi problemi e tutto questo “.

Carroll ha riconosciuto, tuttavia,  che mentre “è facile per me sostenerlo nei suoi problemi”, la sua preferenza è che “dobbiamo tutti stare in piedi quando suonano l’inno nazionale”.

Il TE dei Green Bay Packers Martellus Bennet e fratello di Michael ha tweetato :

“Puoi stare sulla piattaforma fornita per promuovere i prodotti ma non promuovere la modifica ai prodotti delle tue condizioni”.

[Filippo Menghi]