Chiefs: esordio benaugurante all’Arrowhead

I Chiefs esordiscono all’Arrowhead Stadium con un’altra vittoria sui Philadelphia Eagles.

Partita difficile con due attacchi molto simili e la west coast offense praticata da Doug Pederson, ai tempi in cui era OC dei Chiefs, esportata a Philadelphia (anche se con qualche aggiustamento).

L’esordio in casa si presenta come una partita temuta per tante ragioni; c’è da confermare la buona prova offerta contro i Patriots, c’è da verificare la secondaria priva dell’infortunato Berry, gli Eagles presentano una difesa ostica che mette pressione all’attacco ed Alex Smith deve confermare la straordinaria prestazione della week 1.

L’incontro è difficile da subito per entrambe le squadre, con le difese che dominano ed un primo tempo che termina 6 a 3 per Kansas City. I Chiefs faticano da morire contro il front seven di Philadelphia che riesce spesso a trovare spazi nella OL red and gold e mette una pressione devastante su Smith. Il Qb dei Chiefs è in evidente difficoltà e spesso difetta nelle letture di attacco proprio a causa della mancanza di tempo. Dall’altra parte Wentz conferma di essere un QB smart, molto agile e cerca a sua volta di sfuggire alla pass rush di KC. Anche in questa partita gli avversari dei Chiefs lanciano sul lato opposto al forte CB Marcus Peters, sfruttando l’assenza di Nelson e le chiare titubanze di Phillip Gaines. Nelle secondarie malconcie orfane di Berry, Parker cerca di portare a casa lo stipendio nonostante delle condizioni fisiche precarie che hanno messo in dubbio la sua presenza fino all’inizio del game.

Sorensen e Murray però sono due backup di valore e dimostrano la loro affidabilità giocando una partita di tutto rispetto.

Nel secondo tempo le cose cambiano e dopo un terzo quarto equilibrato, i Chiefs legittimano la vittoria con un ultimo quarto di ritmo ed intensità superiore agli avversari.

Nelle due partite di inizio stagione KC ha sempre accesso il turbo nell’ultimo quarto dimostrando una buona condizione fisica e soprattutto un’intensita mentale finalizzata al desiderio di vincere.

Il rookie Hunt continua a fare il fenomeno chiudendo con 2 TD dopo un primo tempo opaco e lo stesso Smith presenta statistiche non brillanti ma di assoluto rispetto con 21/28, 251 yards ed un TD.

FIn dalle battute iniziali si capisce che è una giornata positiva per Travis Kelce che supera le 100 yards di ricezione e sigla un TD in tuffo, trascinando gli avversari con sè.

In difesa Chris Jones domina, mettendo sul tabellino 4 tackle, 3 sack, 1 intercetto e 2 FF ma è tutta la DL che brilla nei momenti importanti e che insieme a Houston e Ford non consente a Wentz di respirare, costringendolo spesso a forzare.

Anche Sorensen prova il sack lanciandosi letteralmente sul QB avversario.

Alla fine, a risultato ormai acquisito, sono brave le aquile a non mollare comunque e trovare un TD (complice questa volta una marcatura timida di Sorensen) a pochi secondi dalla fine.

Onside kick, palla recuperata da Philadelphia ed hail mary di Wentz neutralizzato da Murray che fa il Berry della situazione.

Una partita difficile che i Chiefs vincono dimostrando grande volontà e che oltre ai soliti Kelce ed Hill, si appoggiano alla grande rivelazione Hunt, rookie da sogno e a Conley (4 ricezioni per 55 yards).

Nota di merito per il long snapper Winchester che su punt return costringe Sproles al fumble con un tackle degno del miglior Derrick Johnson.

Gli Eagles tornano a casa con una sconfitta ma non demeritando ed anzi confermandosi squadra in salute, con possibilità di giocare una buona stagione ad alti livelli.

In difesa Jenkins su tutti ma ottimi anche Kendricks e Curry; in attacco un buon Wentz con 333 yards all’attivo, 2 TD ed 1 INT. Ertz sempre ottimo target alternativo e Jeffery con quasi 100 yards all’attivo.