Jaguars: frutta, caffè e ammazzacaffè

Qualche giorno fa, ovviamente prima della sconfitta contro Tennessee, i power ranking ci davano attorno alla 26esima posizione in NFL. Schifo per schifo, era anche uno schifo quasi accettabile.

L’umiliante sconfitta rimediata contro i Trasfughi da Houston (leggi Tennessee Titans) credo abbia messo la parola fine a qualsiasi tentativo di tenere su la stagione di Jax, che è chiaramente destinata a naufragare. La gara di giovedi, giocata con delle uniformi che non si metterebbero nemmeno i Cugini di Campagna, ci ha consegnato una squadra completamente molle, capace di regalare agli spettatori mezz’ora di garbage time contro squadre come Titans e Chargers.

Il licenziamento di Greg Olson, ritenuto non più idoneo a svolgere il compito dopo che per tale mansione pure gli Oakland Raiders lo avevano esonerato, non so quanto possa incidere sulla restante stagione perchè se è vero che l’attacco latita in generale e la prontezza mentale dei giocatori altrettanto, occorre comunque almeno in parte sposare la tesi di Mike DiRocco di ESPN secondo cui Blake Bortles ce ne sta mettendo pesantemente di suo, condizionato dal fatto che sarà il terzo HC che incontrerà sulla sua strada in tre anni di NFL, non certo l’ideale per un giovane QB che ha già i suoi problemi di meccanica, di visualizzazione dei giocatori aperti e di footwork, cose che dicevo nel 2014 prima del draft e che permangono.

Bortles pare essere nel pallone, ma non solo in gara, a quanto pare anche in allenamento, e qualche giorno fa Big Cat Country ha fatto sapere che c’è almeno un suo compagno starter nell’attacco che è “concerned about Blake’s play, and believes that he is the problem with the team“.

Molto chiaro e senza giri di parole.

La promozione ad HC del suo QB coach Nathaniel Hacket potrebbe dargli un po’ di stabilità ma, guardando più in prospettiva alla franchigia, dobbiamo capire cosa significa questa mossa, e per me il significato è solo uno: Baffone ha intenzione di dare una nuova chance a Bradley nel 2017. Speriamo non sia vero.

Intendiamoci, non vogliamo svilire il lavoro di Bradley, che ha comunque beneficiato di una enorme iniezione di talento in difesa, il mix delle due cose ha portato il reparto a passare dal 24mo al 15mo posto per yard subite ma solo dal 31mo al 26mo per punti subiti. E questo perchè? La passrush è rimasta debole, finora la squadra ha provocato due fumble e tre intercetti pur non giocando contro attacchi paurosi; e l’attacco ha regalato palle su palle quasi più che a natale con ben nove intercetti e quattro fumble che portano Jax ad essere la squadra messa peggio nel give/take di tutta la lega, esclusi i Jets che non sono ancora ben sicuro che facciano ancora parte della NFL.

Rapoport cita una sorta di scontro tra Bradley e Olson sulla filosofia da tenere, con il primo che ha rimproverato il secondo di non sfruttare a dovere le corse guidate da due rusher come TJ Yeldon e Chris Ivory (lo ricordo sempre, stipendiato a peso d’oro), e questo sembra essere stato il motivo fondante del licenziamento. Resta da capire come possa un QB coach sistemare le lacune di un QB se l’interesse dell’HC è quello di correre di più. Ma è anche vero che se hai un QB nel pallone, meno gli dai la palla nelle mani e meglio è per tutti, compreso il QB stesso che può giocare più sereno.

Quindi?

Quindi si perpetuano gli stessi errori dell’anno scorso pur avendo una rosa oggettivamente più talentuosa, e se nel 2015 la combinazione tra i freschi ricevitori e buone prove del nuovo rusher Yeldon avevano fatto ben sperare, nel 2016 l’involuzione dell’attacco passato dalla 14ma posizione per punti fatti (oltre i 23 a gara) alla 24ma (19,9 PPG). La bilancia è in profondo rosso soprattutto per l’attacco e per una pessima predisposizione a sfruttare punt e kickoff, specialmente nei primi la squadra è nel fondo della classifica della NFL grazie alle “cagne” di Rashad Greene e, nell’ultima gara, di Marqise Lee.

Non possiamo credere che tutta la colpa sia di un QB che gioca male, pur ammettendo che sta giocando decisamente male, e non possiamo nemmeno credere che il semplice licenziamento di un OC possa risolvere tutto, specialmente se viene promosso al suo posto colui che tuttii giorni allena il giocatore che per molti è la causa di tutto questo casino.

Penso che sia evidente che la questione mentale colpisce tutta la squadra, ne sono la rappresentazione gli eject di Jalen Ramsey e Malik Jackson contro Oakland, la stagione di Dante Fowler carica di otto penalità e due personal foul, ed in generale una squadra che quest’anno ha già messo assieme sei unnecessary roughness, sei unsportsmanlike conduct e un taunting.

E, lasciatemelo dire, da sempre il responsabile di tutta la squadra nella sua interezza, è uno solo. Il responsabile dei coordinator che non fanno quanto si vorrebbe è uno solo. Il responsabile di chi va in campo e prende a pugni in faccia gli avversari, è uno solo.

Il responsabile dello spreco di questo buon carico di talento, è uno solo.