Idaho Vandals: quick preview 2017

idaho-12-Football Nation Ranking: n. 112

Head Coach: Paul Petrino (5th year, 15-33)

Record 2016: 9-4

Match da non perdere: vs. Louisiana-Lafayette (Oct. 7), at Troy (Nov. 2)

Isaiah Saunders

Punto di forza: l’attacco dei Vandals é davvero ben costruito, ed oltre a contare sul talento di Linehan nella posizione di quarterback, può fare affidamento su una coppia di runningback produttiva e capace di mettere parecchi punti sul tabellone; Isaiah Saunders, junior che ha corso per 731 yards e 9 TD, e Aaron Duckworth, senior che portato palla in 144 occasioni, collezionando 672 yds e mettendo a segno 5 touchdowns, hanno dimostrato di sapere mettere in difficoltà molte difese, e quest’anno potranno contare anche sull’aiuto del redshirt freshman Dylan Thigpen, messosi in mostra negli allenamenti primaverili.

Punto debole: la passing defense é stata davvero un grosso problema per Idaho lo scorso anno, tant’é che il coaching staff ha deciso di spostare in difesa il terzo miglior runner della passata stagione, Denzal Brantley, ragazzo da cui si attendono buone prove dopo le valide doti di colpitore mostrte nello spring game; lui e il confermato senior Armond Hawkins saranno il nuovo duo che difenderà sul profondo, mentre Dorian Clark e Lloyd Hightower saranno i nuovi starter sulle sideline.

First look offense: la linea offensiva ha perso ben tre starter esperti, ma il senior tackle Jordan Rose, una garanzia sul lato destro, da continuità ad un reparto che ha lavorato bene in questi ultimi anni, offrendo sempre prove positive; l’unico altro titolare rientrato a Moscow, Noah Johnson, é solo uno dei tanti giovani di belle speranze che ha reclutato Coach Petrino nelle passate stagioni, e contribuisce a creare buone premesse anche in ottica futura, nonostante la discesa in FCS programmata per la prossima stagione.
Rinnovato in parte anche il gruppo di ricevitori a disposizione del QB veterano, in cui si contrappongono i confermati Jacob Sannon, 303 yards, 2 TD, e Alfonso Onunwor, 403 yds, 1 touchdowns, agli emergenti Michael Garner e Joe Wysocki, il nuovo TE; a loro si aggiunge Reuben Mwehla, senior utilizzato come WR backup in autunno.

First look defense: il DC Mike Breske continua a puntare sulla 3-4, forte di un reparto linebacker che sembra essere il vero punto forte della difesa, con in testa Tony Lashley, leading tackler del team nel 2016 con 105 placcaggi e 9.5 tackles for loss all’attivo; Ed Hall, 70 stops, e Kaden Ellis, 66 placcaggi, 7.5 tkl for loss, 3.0 sacks, 4 intercetti, completano un terzetto rinforzato dal BUCK, ibrido LB/S Leonhard Hazewood, per ora preferito al fratello minore di Kaden, Christian Ellis, secondogenito dell’ex stella NFL Luther che ha buone probabilità di vedere il campo già come tue freshman.
Sulla linea guida le operazioni Aikeem Coleman, che con 11.0 tackles for loss e 8.0 sack messi a segno lo scorso hanno ha dimostrato di saper fare un’ottimo lavoro in fase di pass rushing; ad aiutarlo altri due senior Arie Anderson e Zach Cable, che saranno chiamati a dare il loro contributo principale come run stopper.

Matt Linehan
Matt Linehan

NFL Prospect to watch: su di lui i pareri degli scout sono ancora discordanti, ed essere il figlio di uno dei migliori geni offensivi della NFL di certo non aiuta, ma in ogni caso Matt Linehan é senza ombra di dubbio il talento da seguire con maggiore attenzione nel roster dei Vandals, non tanto per il congnome che si porta appresso, quanto per i miglioramenti costanti e la crescita che ha avuto in questi anni.
Dotato di un buon braccio e di una buona lettura del gioco, mostra ancora alcuni limiti nella padronanza della tasca ed una minima lentezza in fase di rilascio che fanno sorgere ancora dei punti interrogativi nei suoi confronti; sempre decisivo nelle partite che contano, ha offerto una prestazione monstre nel Potato Bowl, lanciando 4 TD pass in un clima da tregenda. Dopo aver completato 257 dei 415 pass tentati, per 3,184 yards, 19 TD pass e 10 INT, si presenta come uno di migliori prospetti del ruolo della prossima classe, e compensa lo svantaggio di aver giocato in una conference poco competitiva con l’aver fatto esperienz ain una pro-style offense, che utilizza un playbook molto simile, anche se meno complesso, a quello dei New England Patriots.