Houston Texans Wild Card Recap: vs Oakland Raiders

E la prima è andata!

Un po’ per sfortuna dei Raiders, un po’ per una difesa stratosferica, i Texans vincono il wild card game dominando la partita contro una Oakland decimata dagli infortuni e imponendosi per 14-27.

Ora le cose per Houston si fanno davvero dure, ma intanto rimane il grande risultato di essere tornati ai divisional dopo ben 4 anni. Peccato poi che si dovranno affrontare i New England Patriots, probabilmente i migliori di questi playoff e gli stessi che eliminarono Houston proprio nel divisional di 4 anni fa. Ma questa è un’altra storia.

Intanto godiamoci questa vittoria e l’avanzamento ai playoff, analizzando ciò che ha convinto e ciò che invece non lo ha fatto per niente nella vittoria contro i Raiders.

OFFENSE

Nonostante la vittoria, nonostante i 27 punti, purtroppo l’attacco di Houston rimane tuttora un enorme punto interrogativo.

Con Brock Osweiler tornato starter, l’inizio partita di Houston è un incubo, o meglio, purtroppo è semplicemente identico a quasi tutti gli altri della stagione: passaggi incompleti, incapacità totale di guadagnare yards e di segnare punti, gettando al vento le opportunità create dalla difesa.

Arriva il TD solo grazie alla partenza a poche yards dall’endzone (ancora, grazie difesa) e in generale si soffre davvero troppo nel tentativo di guadagnare un 1st down.

Poi finalmente inizia a intravedersi qualcosa. Proprio da Osweiler, fino a quel momento decisamente poco convincente, arriva una serie di giocate e di ottimi deep passes che inizia pian piano a piegare i Raiders. Alla fine di punti ne arrivano 27, quelli che bastano per volare in New England.

Le cose che preoccupano sono sempre le stesse ma nella partita contro i Raiders si è visto pure qualcosa per poter essere fiduciosi (per quanto si possa esserlo contro i Patriots).

Osweiler, per esempio, dopo lo start da incubo inizia appunto a giocare come si deve, ma soprattutto a segnare TD, sia su lancio che su corsa. Oltre la questione di punteggio ovviamente, la cosa migliore per i tifosi di Houston è vedere quell’esultanza liberatoria del QB, quel braccio alzato per chiamare il pubblico e i tanti abbracci ai compagni. Osweiler quest’anno è stato un QB criticatissimo (spesso anche giustamente) e circondato da ombre riguardo la sua personalità e i rapporti con coach e team, ma le espressioni di ieri sera sembravano voler dire “Voglio fare bene e ho bisogno del vostro supporto”. Magari alla prossima sarà di nuovo un incubo, ma è stato bello vedere questo tipo di reazioni.

Udite Udite, è andata piuttosto bene anche la OL! Vero è che, nonostante la presenza di Mack, i Raiders non potevano impensierire in quanto a sack, ma in ogni caso la linea ha tenuto piuttosto bene, ha concesso ad Osweiler il tempo necessario per lanciare e i risultati si sono visti. Un po’ meno bene nei blocchi per le corse ed infatti Miller ne ha risentito con una partita piuttosto anonima, TD a parte.

Di Hopkins non stiamo nemmeno a parlare. Si prende di ignoranza falli importanti per avanzare e quando arriva la palla, non ne sbaglia mezza. Il deep pass Osweiler-Hopkins, seguito dal TD dei due poi, è oro puro.

L’attacco quindi convince? Mmm, mica tanto. Ma per lo meno ha mostrato di sapersi svegliare e poter fare meglio di quanto visto in regular season. Siamo ancora lontanissimi da una prestazione degna di una contender, ma almeno…

DEFENSE

Ecco. Qui ci sarebbe da parlarne per ora. Anche se in realtà basta giusto qualche dato per riassumere:
3 i drive in cui i Raiders guadagnano più di un first down.
2 i TD concessi, di cui uno arriva da un drive iniziato praticamente in red zone a causa dello special team e l’altro quasi in garbage time.
3 i sack.

3 gli intercetti.

La difesa è semplicemente fantastica e, per i Raiders, praticamente insuperabile. Poco da dire, bravi tutti. Nonostante il precoce infortunio di Demps, il neo-entrato Moore si comporta più che bene ed è autore anche di un intercetto. A.J. Bouye quest’anno gioca ormai da tempo da shutdown cornerback e anche contro Oakland non è da meno (intercetto anche per lui e annullamento totale di chiunque provasse a ricevere dalle sue parti). Con Cushing, McKinney Wilfork, per Murray è praticamente impossibile guadagnare yards. Mentre Mercilus domina nel back-field avversario, atterrando Raiders senza pietà.

E poi c’è lui. Jadeveon Clowney. Doveva essere la sua partita e così è stato. Il 1st pick dei Texans manda un segnale forte e chiaro a tutti quelli che, dopo i primi sfortunati tempi caratterizzati dagli infortuni, lo davano già per “flop”, “bust”, “finito”, “inadatto per l’NFL”. Senza JJ Watt (che però sprona la squadra dalla sideline), Clowney si è preso quest’anno il ruolo di leader, ha trascinato la difesa per tutta la season e ieri ha coronato questa sua fantastica stagione da pro-bowler. Gioca senza pietà alcuna per il giovane QB Cook, da subito spinge tantissimo e rischia quasi un intercetto. Non ce la fa, ma ci riesce poco dopo, riprendendo palla e permettendo all’attacco di iniziare un drive a poche yards dalla endzone, dal quale infatti arriva il primo TD.

Clowney è la più bella notizia della serata, forse della stagione, per i tifosi texani, ma la difesa, tutta, è semplicemente da applausi e, questa sì, assolutamente da contender.

La prima è andata, ed è andata bene. Tornare in Divisional è una soddisfazione per tutti e il miglior risultato raggiunto da O’Brien, in una stagione, non dimentichiamocelo, senza JJ, Kevin Johnson e con un’altra marea di infortuni, quindi c’è da essere fieri di questo team.

Ci aspettano i Patriots e va beh, andrà come andrà. Chiaro è che anche con un attacco come quello visto contro i Raiders non si va da nessuna parte, ma magari ci si trasforma in Giants e si trova il modo di battere la migliore squadra della NFL. Chissà.

We Are Texans!

-Divi-