Houston Texans Week #4 Recap: vs. Tennessee Titans

Una win è una win e i Texans sono riusciti a portarsela a casa nello scontro divisionale contro i Tennessee Titans, finito 20-27 a favore dei padroni di casa. Ciò che conta alla fine è arrivare a lunedì e vedere una classifica della AFC South in cui Houston è l’unica squadra sul 3-1, mentre le avversarie restano tutte sull’1-3.

Tutto sommato poi, la prestazione dei Texans è stata pure abbastanza convincente, ma per favore O’Brien e ragazzi, non fateci più vedere un secondo quarto come quello di ieri sera. I texani giocano un primo quarto praticamente perfetto, sia in attacco che in difesa portandosi subito sul 14-3, poi però nel secondo quarto si assiste ad un blackout totale che permette agli avversari di segnare 14 punti filati, recuperando lo svantaggio e di fatto riaprendo la partita. Questa volta è andata bene, anche perchè dal terzo quarto in poi si è rivista la squadra del primo, ma per una squadra che vuole puntare in alto un quarto come quello di ieri sera spesso può costare caro. Per carità, stiamo cercando il pelo nell’uovo in una partita che ha visto comunque Houston sempre al comando e che alla fine ha portato a ciò che conta di più, una win divisionale; tuttavia meglio ricordarsi di quel secondo quarto la prossima volta.

 

-OFFENSE-

QB

Caro Brock, evidentemente devi soffrire di qualche disturbo relativo ad una doppia personalità perchè in ogni partita di Houston, senza che entri il back-up, si vedono chiaramente 2 qb in campo.

Scherzi a parte, personalmente non sono tra quelli che lancia già fumo su Osweiler considerandolo una “pippa” o non adatto ad essere uno starter qb, anzi. L’ex quarterback di Denver in queste prime partite ha spesso mostrato di avere un ottimo braccio e un buon coraggio nel cercare i suoi ricevitori in profondità. Tuttavia il suo difetto più grande allo stato attuale è senza dubbio la costanza; il QB di Houston infatti è capace di giocare un quarto praticamente perfetto come il primo di ieri (in cui lancia 18/19 con 2 TD), per poi dimenticarsi presto tutto quanto giocando il quarto successivo in maniera orribile, con lanci decisamente fuori misura.

Anche ieri sera la partita di Osweiler è stata questa: benissimo-malissimo-benino-bene, quindi nel complesso OK, ma ciò che si chiede ad un franchise QB è di rimanere costante sempre, dall’inizio alla fine, senza enormi cali che permettano agli avversari di rimontare. Alla fine Brock torna a casa con 25/37, 254 yards, 2 TD e 2 INT che però, diciamolo, chiaramente dipendono da lui ma sui quali il qb può condividere la colpa con Hopkins.

Insomma, forse è quasi esagerato parlare così del qb di Houston dopo una partita comunque soddisfacente e che ha portato ad una WIN, ma chi scrive dal giovane QB si aspetta molto ed è convinto che possa fare ancora meglio, quindi come on Brock, basta solo un po’ di costanza in più.

RB

Lamar Miller non è stato il protagonista della vittoria contro Tennessee. Il RB si è visto pochino, è riuscito a macinare 82 yards con qualche gain molto interessante in situazioni difficili, ma per il resto gioca una partita un po’ nell’ombra, lottando più con i suoi compagni di squadra della OL nel tentativo di trovare qualche varco, piuttosto che contro i difensori dei Titans. Niente di grave nè di scandaloso, semplicemente questa volta il gioco di corse non è stato l’arma numero 1 dei Texans, nè la numero 2.

WR

Partiamo da un nome: Will Vincent Fuller V. Il first round pick 2016 dei Texans è stato considerato da molti un vero e proprio bust al draft, un giocatore che non meritava di essere preso al primo giro. Bene, quello che Fuller è oggi per i Texans lo si può vedere nella partita di ieri: 7 ricezioni, 81 yards, 1 TD + 1 TD su return, dopo aver seminato il panico nella difesa del Tennessee grazie alla sua velocità. Fuller è leader di yards ricevute a Houston e il 12° in tutta la NFL. Il giovane WR sta giocando un inizio di stagione davvero convincente e si sta rivelando un’ottima arma nell’attacco texano, Osweiler sembra averlo capito prima di tutti. Lui è sicuramente una delle differenze tra l’attacco di quest’anno e quello dell’anno scorso: Fuller è l’alternativa a Hopkins che manda in crisi le difese avversarie, costrette a considerare anche un’altra minaccia oltre a quella rappresentata da DeAndre.

Ecco, DeAndre. Serata decisamente NO per lui, complice anche la secondaria di Tennessee (in particolare Cox) che fa un gran lavoro nel marcare il WR dei Texans. L’inizio di partita per Hopkins dev’essere stato frustrante, marcatura strettissima e un Osweiler che di certo non ha aiutato con gli occhi sempre al centro del campo e mai sull’esterno. Poi nel momento in cui il QB di Houston decide di tentare un lancio verso il suo WR N.1, Hopkins droppa e concede un intercetto che rigira la partita. Per di più, anche il secondo intercetto di Osweiler arriva su un lancio per Hopkins e in questo caso la colpa è di entrambi: Osweiler lancia decisamente male, troppo vicino al DB avversario, d’altra parte Hopkins nel correre la route non si sgancia dal suo marcatore per cercare spazio nel profondo, il risultato è un lancio (bruttino) da head to head che vede vincitore il DB dei Titans. Insomma, Hopkins chiude la partita con una sola ricezione da 4 yards su 4 volte in cui è stato targettato, 2 delle quali hanno portato ad intecetto. Serata difficile e da dimenticare. A favore di Hopkins però non dimentichiamoci di dire che nonostante il tabellino sembra dire altrimenti, il suo lavoro è sempre fondamentale in quanto permette di portare su di se difensori avversari, creando così spazi per Fuller e gli altri.

TE

Evviva! Il duo GriffinFiedorowicz, nonostante l’assenza del rookie Anderson, sono cercati spesso da Osweiler e producono un totale da più di 100 yards ricevute e un bellissimo TD (Fiedorowicz). Quello che fa ben sperare non è tanto la prestazione dei due, comunque solida, ma l’utilizzo dei TE che nelle ultime partite si sta vedendo sempre più spesso e che sembra stia entrando a far parte del playbook dei Texans. Se questi giochi dovessero iniziare ad essere efficaci e più utilizzati, l’attacco texano potrà contare su una minaccia in più oltre ai suoi WR e al running game, facendo paura anche con rapide Play action come si è visto ieri sera. Molto bene.

OL

Eh, insomma. Forse il reparto peggiore in attacco nella partita di ieri sera. Ancora una volta la OL non gioca una partita tragica, ma risulta molto traballante nel coprire Osweiler e sembra in grande difficoltà nel cercare di creare varchi per le corse di Miller. E’ evidente che Duane Brown manca tantissimo e speriamo che il suo imminente ritorno possa dare a questa linea quella solidità che gli manca. Alla fine quella di ieri, e delle partite scorse, non è affatto una OL disastrosa dato che anche ieri Osweiler ha subito solo un sack, ma diciamo che non convince pienamente e quando l’attacco è inefficace ha di certo le sue colpe, come gli altri.

 

-DEFENSE-

FRONT 7

Un po’ come per il resto della squadra, il front 7 gioca una partita nel complesso soddisfacente, ma un po’ troppo altalenante. Se infatti si riesce a gestire bene Murray per gran parte del tempo, contro il RB dei Titans cede per 2 volte proprio sul più bello concedendo 2 TD. In questo è complice Wilfork che non è sembrato nella sua migliore serata, a tratti stanco e spesso in ritardo ha concesso molto spazio intorno a se e i Titans ne hanno approfittato. Ciò che ha funzionato meglio, nonostante un solo sack, è stata la pressione su Mariota che, anche se non è finito molte volte a terra, è stato sempre costretto a liberarsi velocemente della palla o a fuggire da una parte all’altra per evitare i blitz della difesa texana.

Jadeveon Clowney doveva prendersi carico dell’assenza di JJ e possiamo dire che ha risposto piuttosto bene. A parte qualche problema con le offside sulla linea di scrimmage, il ragazzo gioca una partita di grande intensità, sacka una volta Mariota ed è un pericolo costante per il QB dei Titans. Quello che convince di più poi è vederlo così carico e determinato in campo, segno molto positivo e che serve tantissimo ai Texans in questo momento.

Mercilus McKinney fanno il loro: come sempre giocano una partita di quantità, pochi errori e tanti tackles che rendono il front 7 dei Texans uno scoglio duro da superare. Il ritorno di Cushing invece, come era normale aspettarsi, rimane un po’ nell’ombra. Il MLB torna a giocare qualche snap senza forzare troppo la mano, di certo ci mette il suo ma nulla di eccezionale. Con calma tornerà al 100% anche lui.

SECONDARY

Il neo più grosso della partita dei Texans è forse la prestazione del reparto dei DB che, in queste prime 3 partite, era stato di gran lunga il migliore del team. Sui lanci di Mariota, specialmente nel 2° quarto, un po’ tutti si perdono troppo spesso il ricevitore da marcare e ciò permette ai Titans di riportarsi velocemente in partita prima e di mantenerla aperta fino alla fine poi. Ironia della sorte, forse il peggiore della serata in coverage, Demps, è l’unico che intercetta una palla. L’uscita di Kareem Jackson sembra pesare parecchio nel reparto e HallJohnsonJames fanno una gran fatica.

Alla fine vengono concesse a Mariota 202 yards, ma c’è da dire a discolpa del reparto che comunque i TD concessi restano fermi a 0 e nei momenti più importanti di fine partita tutti hanno fatto il proprio lavoro, permettendo al team di portarsi a casa una win. Tutto ok quindi, solo che ci eravamo abituati molto bene.

COACHING STAFF

Quasi sicuramente anche questa settimana le scelte di O’Brien porteranno a spaccare in due i tifosi texani tra chi sarà dalla parte del coach e chi gli darà dell’irresponsabile fortunato. So già che mi farò qualche nemico, ma la gestione dei quarti down e del cronometro (soprattutto a fine primo half) sono state per me sicuramente aiutate dalla fortuna, ma di certo chiamate coraggiose, sinonimo di una personalità da vincente, di chi punta in alto e non si accontenta. Questo è lo spirito che devono avere i Texans quest’anno e O’Brien sta facendo scelte e chiamate con il coraggio di un coach che allena una big contender. Poco da dire, a chi scrive O’Brien fa di certo venire qualche mancamento durante la partita, ma gasa e convince, specie quando si infuria così con arbitri, assistenti o chiunque gli capiti intorno. 😉