Hernandez sempre più nei guai.

Continuano le indagini sull’omicidio avvenuto a poca distanza dall’abitazione del tight end dei Patriots, e aumentano i sospetti sul suo coinvolgimento, visto che nelle ultime ora la polizia ha rivelato che, misteriosamente, sia il sistema di sorveglianza della casa che il cellulare di Aaron Hernandez sono stati distrutti, come appurato dagli investigatori nella perquisizione dell’altra notte e dal telefono portatile, disintegrato, che gli avvocati hanno consegnato agli agenti nella giornata di ieri.

In più, sempre oggi, è trapelato che la vittima, più che essere un socio d’affari dell’ex stella di Florida, era il ragazzo della sorella della sua ex compagna, nonchè madre di suo figlio; scoperta che complica ancora di più la posizione del giocatore di New England, che in queste ultime ore ha cominciato anche ad attirare le attenzioni della NFL, pronta a prendere eventuali provvedimenti.

La lega, sempre attenta ai comportamenti sconvenienti dei suoi atleti, sta inoltre cercando di far luce su un altro fatto di cronaca che riguarda Hernandez, avvenuto nel mese di febbraio a Miami, quando, da quanto appurato finora dalle indagini, l’atleta ha sparato ad un ragazzo dopo una lite in un locale, mirando alla testa, come fosse una vera e propria esecuzione, ma ferendolo, fortunatamente, solo ad un braccio.

Che il ragazzo originario del Connecticut fosse “difficile”, visto anche i suoi trascorsi con le gang nel periodo liceale, lo si sapeva fin dai tempi del Draft, tant’è che molti team NFL decisero di passare su di lui considerandolo un investimento rischioso, ma che potesse arrivare a tanto (se confermato), dopo aver dimostrato di avere qualità e classe per imporsi tra i professionisti, nessuno l’avrebbe mai immaginato.