Eagles Game Recap: @ New York Giants

Terza trasferta consecutiva per i freschi vincitori della NFC East, stavolta la tappa prevede la sosta nella desolata stazione della palude di East Rutherford, dove però sorge la meravigliosa cattedrale del MetLife Stadium (da me personalmente già omaggiato con un pellegrinaggio nell’ormai lontano 2010 in una non certamente epica Jets-Bills) che per questa volta è il teatro delle operazioni per lo scontro divisionale tra Giants e Eagles.

Il più classico dei testa coda, la più classica delle trappole. Ed infatti per gran parte della gara così sarà. Eagles alla prima senza Wentz, operato in settimana a Pittsburgh per ricostruzione dell’ACL rotto domenica scorsa a L.A. lo rivedremo in campo forse per il prossimo training camp. Nel frattempo Nick Foles “turns back the clock” e ritorna ad essere dopo qualche anno lo starting QB di Philadelphia: di quello che penso sul numero 9 mi sono già soffermato settimana scorsa, adesso quindi sono pronto a cospargermi la testa di cenere, lavica e infuocata.

Foles ovviamente non è Wentz, ma è un giocatore ed una persona intelligente e sul campo sa esattamente quali sono i suoi punti deboli e la sua forza: il suo primo drive è ottimo, senza neppure un incompleto e persino concluso col TD pass per Jeffery (4-49-TD). Ovviamente a questo seguiranno drive più mediocri ma Foles conclude il suo ritorno da starter con 24/38 per 237 yard, 4 TD e soprattutto zero turnovers lanciati. Decisamente all’altezz. Discretamente supportato dalla O-Line (orfana anche della LG titolare e si è visto) da un buon Ajayi (49 yards corse in 12 portate più 2 ricezioni da 40-y) e dai soliti Agholor (7-59-TD) ed Ertz (6-56-TD). Sia questi due che Jeffery con i touchdown segnati in questa partita, salgono tutti e tre a quota 8 in stagione.

L’attacco segna 34 punti e fa il suo, l’indice in questa partita è puntato soprattutto sulla difesa: inutile parlare di Wentz, Foles o chicchessia se la difesa gioca in maniera penosa come ieri. Il CB Darby, intercetto ritornato per 38-y escluso, ha giocato una partita in copertura veramente deficitaria, considerando il fatto che causa infortunio nei Giants non giocavano nemmeno OBJ o Marshall, ma i due WR erano Tavarres King (2-70-TD) e Sterling Shepard (11-139-TD). Tutta la secondaria ha giocato davvero con sufficienza, ha sbagliato tackle in campo aperto (cosa che difficilmente si è visto durante la stagione, anzi era uno dei punti di forza) ed in coverage gli errori sono stati davvero grossolani: oltre a Darby anche Mills evidentemente aveva preso la partita sottogamba vista la porosità della sua difesa. Nella NFL questi errori non te li puoi permettere, nemmeno se giochi col fanalino di coda della tua division, sennò rischi di far lanciare ad uno dei peggiori attacchi della lega ben 434 yard (nona volta che Eli Manning raggiunge questo traguardo in carriera). Oppure rischi di subire tre TD nei primi tre drive da una squadra che non ha più niente da chiedere, o rischi di perdere la partita, salvandoti solamente all’ultimo tuffo grazie anche ad una mezza pass interference non fischiata alla safety Graham in coperura sul rookie tight end Engram (8-87 altra grande prova per lui).

Non puoi rischiare di perdere una partita per un offside su di un punt a tuo favore: offside escluso, prova straordinaria dello special team capace di bloccare un field goal, un punt e un extra point. Il 34-29 finale permette a Phila di conquistare il bye nel primo turno dei playoff, ma per ottenere il fattore campo in tutta la post season oppure per fare strada a gennaio coach Scwhartz dovrà far tornare la sua D ai fasti di inizio e metà stagione. Se giocano come ieri si vola fuori subito, e facendo anche una figura parecchio cacina. Ho troppa stima nel coaching staff per pensare che possa accadere una sciagura simile. Anche perché alla fine siamo sempre a parlare di una squadra che nonostante tutto ha il record di 12-2 e questo non può essere certamente un caso.

– Philadelphia Eagles Italia –