Eagles Divisional Recap: vs. Atlanta Falcons

Divisional Round. Dopo il primo turno di bye conquistato grazie al miglior record della lega, i Philaldephia Eagles entrano di scena in questi playoff forti del loro “#1 seed” ospitando gli Atlanta Falcons che invece nel Wild Card Round hanno eliminato i Los Angeles Rams.

Lincoln Financial Field sold out e pronto a trasmettere la carica di uno dei tifi più caldi e morbosi della nazione. Philaldephia deve togliersi ancora le ruggini di due settimane di stop e nel primo drive il RB Ajayi perde subito un fumble che verrà convertito dall’attacco di Atlanta in un field goal. L’attacco di casa si rimette subito in moto e cavalca fino alla red zone avversaria dove però un altro fumble, stavolta del rookie Clement, rischia di compromettere ancora una volta ciò che di buono era stato costruito: il fumble però viene ricoperto da un pronto Foles e successivamente l’aggressività di coach Pederson su di un 4 e 1, porta il terzo RB utilizzato in questo drive, Blount, ad entrare in end zone con la palla. Ancora una volta Pederson dimostra di non avere nessun tipo di timore a giocarsi alla mano un quarto down, infondendo così alla propria squadra stima e consapevolezza nei propri mezzi. Questo però non evita allo ST di commettere un banalissimo errore su di un punt, errore che permette a Ryan di trovare con una magia Devonta Freeman in end zone: 10-6 Falcons. Sembra finito il primo tempo ma Foles orchestra un bel drive (grazie anche alla buona sorte nel caso della ricezione rocambolesca a dire poco di Torrey Smith) che permette a Jake Elliott di infilare i pali dalle 53: il rookie dopo aver sbagliato il quarto PAT stagionale, si conferma invece una macchina dalla lunga distanza. Si va al riposo in parità.

Il primo tempo abbastanza difficile per l’attacco di Philadelphia è solamente uno sbiadito ricordo al confronto con quello che accade nella ripresa. Foles, aiutato anche da un eccellente play calling del suo allenatore, entra in ritmo, grazie soprattutto a molte chiamate RPO (run-pass-option) che danno fiducia e gas nella mente e nelle mani del QB. Uno stile di gioco e di chiamate molto simile a quello che fu di Chip Kelly, dove Foles giocò molto bene e all’interno del quale evidentemente si sente più al sicuro e consapevole dei suoi mezzi. Anche qui intelligenza e umiltà del coaching staff di Philaldephia nello quasi stravolgere un play book che si era rivelato vincente (con Wentz) per adattarlo ad un altro tipo di QB (Foles). L’alto rendimento dell’ex Arizona (23-30, 246 yards) è dovuto anche all’eccellente prova in pass protection della O-Line di Philadelphia, con gli All Pro RT Johnson ed il C Kelce sugli scudi. L’attacco degli Eagles è bello e fluido anche se fatica un po’ quando si tratta di concretizzare in red zone: qui si che manca la magia di Wentz. Letteralmente stellare invece la prova della difesa di Philaldephia nella seconda parte della gara, nella quale è riuscita a tenere a zero un attacco bombardiere come quello dei Falcons. La D-Line (con una voluta rotazione limitata a 3 DT, con l’utilizzo del DE Graham all’interno nei terzi down) è stata dominante, con il Pro Bowler Cox autore di un sack e di una prova clamorosamente dominante sia in pressione che sul running game: esattamente quel tipo di prova che ci si aspetta da un giocatore da oltre 100 milioni di dollari. Come al solito solidi il duo di LB Bradham e Kendricks, mentre fantastica la prova di tutta la secondaria. Mills-McLeod-Jenkins-Robinson-Darby hanno giocato un secondo tempo da cineteca, con aggressività e disciplina sulla copertura delle tracce dei WR avversari. Le 101 yard concesse a Julio Jones non fanno testo, è il miglior WR della lega, metterebbe e mette queste cifre contro qualsiasi tipo di difesa.

E’ stata proprio l’intensità e l’aggressività di tutta la D di coach Schwartz a sorprendermi ed a farmi sperare durante la gara che forse questi giocatori ci avrebbero portato alla vittoria. E così è stato. Altri due FG di Elliott mettono il risultato sul 15-10 ma l’ultimo drive e la possibilità di ribaltare tutto è nelle mani di Atlanta e di Ryan. La classe di Matt “ice” (22 su 36 per 210 yard ed 1 TD) è indiscutibile e dimostra di essere veramente glaciale nei momenti di pressione, come quando converte un quarto down con un siluro millimetrico da 20-y nelle mani di Jones. Si arriva così a pochi secondi dal termine, con l’attacco di Atlanta alle porte della end zone di Philaldephia: la difesa di casa tiene botta e forza fino al quarto down, che deciderà la partita. Ryan cerca nell’angolo della end zone il suo bersaglio preferito, ovviamente Julio Jones, ma la man coverage asfissiante del CB Jalen Mills è fantastica e forza il QB avversario al passaggio incompleto che fa esplodere rispettivamente il Linc prima ed il mio condominio poi (!!!) e che spalanca agli Eagles le porte del Championship.

Che dire, ho patito, sofferto e sudato come un cammello per tutta la partita, come penso parecchi di voi, ma alla fine la soddisfazione e la goia sono stati immensi. Certo ancora la strada è lunga, ma questa squadra ha un cuore ed un orgoglio infinito. Oltre ad essere guidata magistralmente dal suo coaching staff. Adesso non si deve pensare più a cosa potrebbe succedere se in campo ci potessero essere i vari Wentz, Peters, Hicks, Sproles, Maragos: si deve solamente pensare a giocarsi, in casa, l’accesso al Superbowl. Non c’è più spazio per le scuse, quello che è successo è successo. Questa squadra ha dimostrato di non temere niente e nessuno. I Vikings, che hanno battuto ieri sera i Saints in un finale incredibile, sono avvertiti.

– Philadelphia Eagles Italia –