Draft Guide: Minnesota Vikings

Offseason complicata per i Vikings, che dopo dieci stagioni hanno salutato la loro stella Adrian Peterson, fresco di firma con i New Orleans Saints nella giornata di lunedì, e hanno deciso di cambiare volto al loro backfield, puntando sull’ex Raiders Latavius Murray, runner che sembra più adatto alla West Coast Offense su cui pare sempre più deciso a virare Pat Shurmur.

Oltre al cambio che si può quasi definire epocale nella posizione di runningback, gli sforzi del GM Rick Spielman si sono concentrati sulla linea offensiva, e più precisamente sul ruolo di offensive tackle, dove dopo l’addio dell’ex prima scelta Matt Kalil, mai del tutto convincente nonostante le ottime prove fornite al college con la divisa di Southern California, sono stati firmati Mike Remmers e Riley Reiff, candidati ad essere gli starer alle estremità della linea alla partenza della prossima stagione.

Inserito un altro ex avversario divisionale sulla linea opposta, Datone Jones, pass rusher che andrà ad allungare una depth chart che può già contare su Everson Griffen, Danielle Hunter e Brian Robinson, tutti confermati in una difesa cresciuta davvero tantissimo sotto la guida di coach Mike Zimmer, e diventata, senza ombra di dubbio, il vero punto di forza del team di Minneapolis.

Proprio il reparto arretrato, che rischia di dover fare i conti con la perdita di Sharrif Floyd, sul quale si sono accumulate diverse voci di ritiro negl’ultimi mesi a causa dei continui infortuni che l’hanno addirittura portato a saltare l’intera stagione 2016, è quello che dovrebbe subire meno variazioni durante il prossimo weekend, a meno che i purple&gold non decidano di investire pesantemente sulla posizione di defensive tackle.

Una mossa del genere starebbe sicuramente ad indicare che il talentuoso first rounder da Florida è giunto davvero al capolinea della sua carriera da professionista, e i Vikes hanno bisogno di trovare un nuovo potenziale starter da affiancare al vulcanico, nonchè produttivo, Linval Joseph; molto dipenderà ovviamente da quello che troveranno ancora disponibile al secondo e al terzo giorno di scelta, ma certamente andrà preso un giocatore più futuribile di Tom Johnson o Shamar Stephen.

In ogni caso lo staff dirigenziale di Minnesota sembra però più orientato a proseguire sulla strada tracciata in questa prima parte di offseason e continuare ad effettuare investimenti sulla linea offensiva, quella che ha dimostrato di essere meno adatta a reggere la pressione quando si alza la temperatura, e proprio per questo dopo aver speso tanto per acquisire Alex Boone nella free agency 2016, è auspicabile che utilizzino la quarantottesima scelta assoluta per mettere le mani su prospetto in grado di competere per lo starting spot fin dal training camp.

Forrest Lamp di Western Kentucky e Dorian Johnson di Pittsburgh paiono essere i due nomi più gettonati sulla board, con il secondo che sarebbe forse una delle più forti guardie “pure” di questa classe, visto che nel caso di Lamp, come di molti altri lineman di grido di questo Draft, l’impiego come OG è una sorta di ripiego doveroso per dare seguito in NFL all’ottima carriera universitaria sviluppata nel ruolo di offensive tackle.

Posizione dove i Vikes sembrano essere ancora molto attivi, soprattutto dopo aver passato la regular season 2016 a firmare svariati free agent per tamponare i continui infortuni che hanno decimato la OL e reso particolarmente sensibile l’esterno della stessa, dove potrebbe trovare spazio in rotazione un possibile talento pescato tra quelli rimasti ancora disponibili domenica prossima, nel terzo giorno di Draft.

Quasi certo, nonostante l’ingaggio di Murray, un investimento nel backfield, favorito anche dalla profondità di una classe di runningback particolarmente qualitativa in cui Minnesota potrebbe trovare un diamante grezzo da lanciare in orbita nel giro di poche partite, a partire da quel Wayne Galliman che molti emissari del team paiono aver seguito con estrema attenzione l’autunno scorso; l’ex stella di Clemson e Dont’a Foreman di Texas potrebbero ancora essere disponibili nel third round, e non è da escludere che uno di loro possa andare a rimpinguare una depth che non può fare affidamento solo sull’eterna promessa Jerick McKinnon, sul giovane C.J. Ham e sulla meteora Bishop Sankey, letteralmente sparito dai radar dopo il biennio 2014-15 con la divisa dei Titans.

Sempre in attacco una pick andrà sicuramente utilizzata per un tight end dotato di buone mani, vista i tanti milioni che dovrebbero riconoscere a Kyle Rudolph nel 2018, e che potrebbero privare i Vikings di uno dei migliori target del gioco aereo; l’ex rookie David Morgan è principalmente un bloccatore, e servirà certamente un interprete del ruolo più abile a ricevere e in grado di fornire un qualsivoglia contributo ad una passing offense che sarà chiamata ad incrementare notevolmente le proprie stats dopo la perdita di All Day e, di rimando, una probabile diminuzione delle yards conquistate palla a terra.

Per aumentare ulteriormente il numero delle opzioni a disposizione dei Sam Bradford, probabile inoltre che la franchigia guidata dai fratelli Wilf decida di aggiungere talento nella posizione di wide receiver, dove, in attesa che la prima scelta 2016 Laquon Treadwell dimostri finalmente il suo valore, si continuerà a puntare sulla coppia formata da Stefon Diggs e Adam Thielen, fresco di rinnovo milionario in offseason.

Visti gli ultimi Draft condotti da coach Zimmer, infine, non va di certo dimenticato che diverse pick potrebbero essere utilizzate per rinforzare ancor di più la difesa, magari cercando un upgrade per i ruoli di weakside linebacker e di strong safety.