Cut&Paste

Il football è da decenni spinto verso la misurazione delle prestazioni, o meglio, verso la misurabilità delle prestazioni, che vengono poi trasformate in dati, ed elaborate per ottenere profili “freddi” da quello che un corpo umano caldo fa in campo o in allenamento.

E’ notizia di qualche giorno fa che la Zebra Technologies Corporation, azienda di cui ho pure una stampantina termica, ha interfacciato i propri prodotti al sistema Kinduct Athlete Management per ottenere un tracking preciso e diffuso delle informazioni di movimento e biomediche, fornendo agli staff ulteriori armi per studiare un migliore allenamento, un migliore gameplan e prevenire al meglio gli infortuni.

Il Kinduct Athlete Management System è disponibile per tutte le squadre NFL e NCAA che si appoggiano a Zebra. La sua Sport Solution si occuperà del tracciamento dei giocatori inserendo dei tag RFID nei paraspalle per monitorarne i movimenti, per misurare la sua velocità e posizione, calcolare la distanza percorsa, l’accelerazione e la decelerazione dell’atleta.

Travis McDonough, CEO e fondatore di Kinduct, ha dichiarato:

“Kinduct è un sistema di gestione degli atleti basato su cloud e dagli alti standard di sicurezza, che trasforma i dati in importanti informazioni operative che guidano azioni concrete, aiutando il lavoro di allenatori, preparatori e atleti. Con la nostra collaborazione con Zebra forniremo ai team NFL e NCAA i dati e gli strumenti giusti per contribuire a rendere informato il processo decisionale, promuovere un miglioramento costante e offrire ai team un vantaggio competitivo”
(fonte: Corriere dello Sport)

Zebra non è che un aspetto di un mondo che sempre di più cerca di misurare in maniera oggettiva la prestazione per avvicinare sempre di più il football a dei giochi quali gli scacchi. Se si ottengono prestazioni standardizzate, il coach può meglio prevedere il comportamento dei propri giocatori in vari contesti ed il lavoro di disegno degli schemi diventa più semplice, mentre il peso delle chiamate offensive e difensive diventa più importante del singolo sforzo straordinario dell’atleta.
Gli assistenti ai coach analizzano valanghe di dati ogni settimana utilizzando dispositivi mobili e connessioni internet, fogli di calcolo ecc, di fatto trasformati da allenatori di esseri umani a selezionatori ed elaboratori di dati informatici spesso seriali.

Tuttavia la completa standarizzazione, ovviamente, è impossibile e ci auguriamo che mai lo sia, perchè il fattore umano è ciò che rende interessante, e coinvolgente, un gioco.
Avreste voglia di guardare una partita a Madden giocata computer contro computer?
Io no, ma il destino della competizione sportiva, e dell’allenamento per la sua preparazione ottimale, è comunque legato alla misurabilità, e subito dopo all’elaborazione di queste misurazioni. E qui vengono gli attuali problemi.

SportTechie ha realizzato un articolo sulla problematica del riversamento dell’elaborazione dei parametri, intervistando un coach di condizionamento fisico che ha rivelato come i parametri attualmente non bastino, e che come la scorsa stagione la sua squadra (anonima) pur avendo eccellenti parametri fisici, buttò via la stagione perdendo una gara cruciale a metà campionato.
Per SportTechie il problema sta negli utilizzatori finali, ovvero i coach ed i loro assistenti, che possono elaborare una infinità di dati diventando degli stakanovisti da tastiera, ma spesso li elaborano non presentando una vera metodologia costruita su schemi di efficienza dimostrati, e non conoscono a fondo il mezzo per cui il loro lavoro è, se non inefficace, quanto meno inefficiente.

Questo pone le squadre professionistiche davanti ad una nuova sfida, quella di riaddestrare i propri coach ad un uso più metodico dei mezzi, oppure mescolare analisti sportivi con analisti informatici, per superare il problema dei software standardizzati che “non fanno quello che voglio io!“: avere a disposizione persone pagate per scrivere codice che genera le analisi che cerco è, oggigiorno, il non plus ultra per una organizzazione che mira all’eccellenza da questo punto di vista. Anche perché la comunicazione dei dati e delle elaborazioni, rimane un aspetto fondamentale e può essere fatta solo attraverso connessioni mobili che hanno dei limiti di portata, per cui meglio si elabora, meno si elabora, e meno si sovraccarica la struttura di comunicazione.
Senza contare una vita migliore per chi analizza i dati, oggi sotto torchio anche per 10-12 ore al giorno in certi periodi come le Combine, dove enormi quantità di dati devono essere elaborate nel giro di poche ore.

Forse la soluzione tecnica per ottenere software più funzionale è utilizzare un percorso se vogliamo simile a quello che viene utilizzato nelle gare automobilistiche quando molte soluzioni tecniche studiate per le alte prestazioni vengono replicate sulle vetture di serie. La produzione di alto livello può essere poi riapplicata a quella definita “wearable health technology“, ovvero tecnologia che utilizzano gli atleti amatori, rendendo così economico lo sforzo di progettazione del materiale.

Tuttavia ancora oggi la soluzione più funzionale sembra essere quella dei programmatori a disposizione dei team, come nel caso di Ravi Ramineni, assunto dai Seattle Sounders per questo motivo, ed i Sounders in effetti ultimamente non vanno per nulla male…