Broncos: Sky’s the limit

Alla vigilia del match contro i Cowboys avevo predetto che solo una prestazione superiore da parte di tutti i reparti avrebbe permesso ai Broncos di giocarsela fino alla fine.
Evidentemente mi sbagliavo, perchè la gara di livello da parte dei nostri c’è stata, ma gli orange & blue non se la sono mica giocata.

Hanno spazzato via gli avversari.

Andiamo ad analizzare a mente fredda incontro e statistiche per capire come è maturata una vittoria talmente schiacciante da sorprendere un po’ tutto l’ambiente.
I Broncos hanno corso per 178 yd, dimostrando gli enormi passi in avanti fatti in questo senso. Ha di sicuro aiutato l’inadeguatezza della secondaria dei Cowboys, infatti per raddoppiare i receiver i Texani hanno sguarnito il box e aperto varchi sfruttati dai nostri back. Leader indiscusso CJ Anderson, che ha viaggiato su una media di 4,7 yd per portata segnando anche un TD. Bene anche il secondo violino Charles, il cui uso è estremamente ponderato ma efficiente, per lui una avg di 5,1 yd. Naturalmente il gioco di corse non ha i suoi interpreti esclusivamente nei back, ma altrettanto merito va dato alla run blocking della linea, praticamente sempre sul pezzo. Sfruttiamo questo spunto per parlare delle poche note stonate di questa partita; Menelik Watson ha concesso un sack da cui è scaturito un fumble, in un’azione estremamente simile a quella della scorsa settimana contro i Chargers. Se a destra si è ballato, sul lato opposto la situazione è apparsa migliore della scorsa settimana; Bolles ha mostrato segni evidenti di miglioramento ma è stato costretto a uscire dal campo a causa di un brutto infortunio, che poi si è rivelato (grazie agli dei del football) solo una brutta distorsione. Al suo posto ha giocato prima Stephenson e poi Barbre.
Passiamo al QB. Ad oggi mi sembra chiaro che Siemian, se adeguatamente protetto, riesce ad essere estremamente produttivo in questo attacco cucitogli su misura da McCoy. Per il prodotto di Northwestern 22/32, 231 yd per 4 TD e un intercetto (incomprensione tra il 13 e Thomas), un bottino che permette a Trevor di conquistare il primato per TD pass (quasi rido mentre lo scrivo) e una certa attenzione mediatica da parte degli addetti ai lavori. Da migliorare la visione sul profondo e la presenza in tasca (ancora un sack sanguinoso che ha costretto il K a un calcio non agevole), per il resto prova più che convincente. Tra i ricevitori gran giornata per DT e Sanders, con il secondo imbeccato alla perfezione da Trevor per una meravigliosa segnatura; hanno chiuso rispettivamente con 71 e 62 yd. Tra i TE continua la staffetta a 3 tra Derby, Heuerman e Green; gli ultimi due hanno combinato per 26 yd e 3 ricezioni, offrendo un buon apporto al team.
Ho trovato il playcalling molto funzionale, in particolare il mix di lanci veloci del nostro QB e le corse di CJ hanno fatto a pezzi la difesa avversaria. Continuo con piacere a riscontrare una nuova tendenza nei terzi down, dove anche oggi abbiamo fatto registrare un confortante 9/15; anche in redzone i Broncos si riscoprono più cinici e mettono a segno un sorprendente 4/4.

La difesa ha ammutolito un attacco celebrato da tutta la nazione. Le 8 yd in 9 tentativi per Elliott parlano da sole, così come i primi down di Dallas (16) confrontati con quelli dei padroni di casa (26 – considerando che tutto l’ultimo quarto i Broncos non hanno fatto altro che consumare il cornometro). Joe Woods ha disegnato la partita puntando tutto sull’abilità dei nostri corner, che hanno giocato sistematicamente in man to man coverage; quindi ha riempito il box per chiudere qualsiasi spazio in trincea e portato i blitz giusti al momento giusto. Peko e Gotsis hanno fatto il lavoro sporco, con l’australiano lontanissimo parente dell’oggetto sconosciuto visto lo scorso anno; anche oggi la sua è stata una prova di sostanza condita da 4 tackle. Barrett ha portato a casa 7 tackle e tanta pressione su Prescott; quando parliamo della grande profondità tra i pass rushers non scherziamo mica. Von Miller ha martellato la talentuosa linea avversaria producendo 2 tackle, 2 TFL, ben 5 QBHTS; Vonster ha anche interrotto la sua astinenza da sack e dopo qualche tentativo a vuoto (e false partenze annesse) ha obliterato il QB un paio di volte.
Il duo di cornerback dei Broncos è il migliore della NFL. Harris JR ha giocato safety, corner e slot; solo un talento cristallino come l’ex JayHawk può combinare in questa maniera efficenza e versatilità. E cosa dire a proposito di Talib? Due facili intercetti contro un WR a caso, tale Dez Bryant. Anche il nickel Roby ha giocato bene e si è riscattato dalla prova a due facce della scorsa settimana. Reparto S da promuovere, Stewart una sicurezza in copertura e tackle; Simmons si conferma duro nei placcaggi ma da rivedere la copertura su Witten, speriamo siano solo peccati di gioventù.

Una prova di forza della franchigia del Colorado che in pochi si aspettavano e che ha messo in luce il talento, forse troppo spesso ignorato, di questo team. I livelli su cui ha viaggiato la difesa sono paragonabili a quelli di due anni fa, l’attacco orchestrato da McCoy invece continua a stupire. Siemian è a suo agio con questi schemi e se sarà adeguatamente difeso ne vedremo delle belle. Sì, perchè siamo solo alla seconda settimana e i miglioramenti sono evidenti, ma non scordiamoci che a questa squadra manca ancora di qualche pedina ed automatismo. Per cui che dire, se non “sky’s the limit”

DALLAS COWBOYS 17 – DENVER BRONCOS 42