Draft aftermath: Jacksonville Jaguars

Da anni non facevamo un draft scegliendo così tardi, e forse assimilando l’abitudine di scegliere sempre presto, non riusciamo a mettere bene a fuoco quello che hanno messo assieme quelli del Front Office in questa tre giorni.

I “grandi analisti” hanno avuto pareri discordanti sulle scelte e sul valore complessivo del Draft 2018 dei micioni, io stesso mi trovo in difficoltà nel giudicare a caldo i ragazzi e soprattutto la filosofia dietro scelte come evitare di coprire una need come l’ILB puro se non con il settimo giro, e sempre in questo giro scegliere un punter.

La lettura complessiva che ne faccio è questa: dato il momento favorevole della nostra difesa, stiamo draftando uomini che possano crescere in questo humus positivo, la scelta di Ronnie Harrison (SS, Alabama, #93, Round 3) e Leon Jacobs (LB, Wisconsin, #230, Round 7) crea profondità nella zona nevralgica della seconda linea centrale dove la perdita di Poszluszny determinerà un bisogno di rivedere questa area.

Harrison tuttavia è quel tipo di giocatore a tutto campo figlio di Alabama in grado di ricoprire più ruoli e che può facilmente essere riconvertito a ILB per caratteristiche di efficienza contro i big target come i TE e potenza contro le corse. I gravi problemi di tackling efficiency sono probabilmente quelli su cui si cercherà di lavorare per avere un prospetto che possa dare sicurezza anche sulle corse lasciate da una prima linea comunque eccellente.

https://www.youtube.com/watch?v=cK5ORU1Lvao

Leon Jacobs partì in Wisconsin come ILB per poi essere spostato a OLB dove ha fatto vedere cose eccellenti per la sua stazza. Un giocatore solidissimo che ha portato grande contributo a una difesa eccellente nel 2017. Sebbene per alcuni scouter sia più di un “progetto”, la sua esplosività prevalentemente lineare ed il suo affidarsi troppo all’istinto gli creeranno sicuramente dei problemi in una lega come la NFL, la speranza è che possa trovare la giusta collocazione sulla linea dei LB che al college ha frequentato in tutta la sua estensione.

La scelta di DJ Chark (WR, Louisiana State , #61, Round 2) puntella un reparto che ha perso Allen Hurns e Allen Robinson, ovvero due degli eroi della stagione 2015, fornendo un giocatore estremamente produttivo soprattutto sui passaggi profondi dove PFF lo classifica tra i Top 5 di questa classe di draft sia come ricezioni che come yard conquistate. La scuola da cui proviene e le sue caratteristiche possono farci ipotizzare che riesca da subito a ritagliarsi molti snap nei Jaguars versione 2018.

https://www.youtube.com/watch?v=U8oyVMpT7pg

Taven Bryan (DT, Florida, #29, Round 1) rappresenta, seppure scelto al primo giro, un progetto in un’area che Jacksonville può ritenere già solida. tuttavia l’avanzare dell’età di prospetti fantastici come Campbell e Dareus, e la scelta di non esercitare l’opzione di quinto anno su Dante Fowler ha fatto scattare nel front office l’idea di lavorare d’anticipo su questo lato. Bryan è esplosivo ed estremamente flessibile ma probabilmente non ha ancora ben individuato la sua “via”, e stando tra certi campioni speriamo che la capisca in fretta…

La sistemazione della linea offensiva ha trovato uno dei suoi perni in Will Richardson (OT, North Carolina State, #129, Round 4) eccellente bloccatore che ha concesso briciole ai rusher avversari anche sotto pressione. Ricordiamo a livello biografico che è un junior di belle speranze, da molti considerato in grado di diventare starter in NFL quanto meno come guardia, ma che è già stato beccato per DWI, che a Jacksonville dopo l’esperienza Fowler ormai non ci fanno nemmeno più caso.

https://www.youtube.com/watch?v=xQinur0J4XQ

Veniamo a due scelte particolari, che lasciano il giudizio sul draft più “sospeso” di quello che normalmente farei.

Di Tanner Lee (QB, Nebraska, #203, Round 6) al college sono state dette cose non molto positive per una incapacità di scegliere costantemente la soluzione giusta e di mettere in bocca agli avversari troppe palle. Accreditato da molti come un possibile UdFA in cerca di un posto in practice squad, ha invece sedotto il nostro FO spingendolo ad una scelta di costruzione che chissà…

Logan Cooke (P, Mississippi State, #247, Round 7) era talmente atteso al draft che la NFL ancora dopo dieci giorni non ha trovato una sua foto. A parte gli scherzi, Cooke è la pick che non ti aspetti e se rappresenta un punter estremamente solido e un possibile concorrente di Lambo per i kickoff, ancora mi chiedo se non potevamo scegliere magari qualcosa a livello di linea o qualche coniglio dal cilindo al cornerback, ma vabbè, speriamo almeno di vedere molti di questi:

https://youtu.be/hO79MAeBhm8

A questo aggiungo la classe degli UdFA:

  • Tony Adams (G, NC State), in grado di ricoprire anche il ruolo di centro, da alcuni scouter considerato tra i migliori dieci centri al draft, due volte 2nd All-ACC
  • Dee Delaney (CB, Miami) alla fine del 2016 era un nome circolato spesso dopo l’esperienza di Citadel, la sua scelta di trasferirsi a Miami probabilmente lo ha penalizzato
  • Tre Herndon III (CB, Vanderbilt) in grado di giocare sia corner propriamente detto che nickel, è stato un uomo chiave della difesa dei Commodores
  • Mike Hughes Jr. (DT, Nevada-Las Vegas) 2nd Team All-MW nella passata stagione, con ottimi risultati come penetratore di backfield.
  • Reggie Hunter (LB, North Carolina Central): inside linebacker All-MEAC 2017 per la sua produzione è stato uno dei migliori di tutta la storia della scuola
  • Darius Jackson (LB, Jacksonville State): Defensive Player of the Year per la FCS, Darius Jackson è un OLB definito “furioso”, per rimanere tra i pro dovrà migliorare il suo arsenale.
  • Lyndon Johnson (DE, Cincinnati): poderoso strongside end proveniente ai Bearcats, già esperto dopo l’esperienza del communuty college.
  • Allen Lazard (WR, Iowa State): ricevitore di possesso fisicamente eccellente a cui manca velocità, è inaspettatamente finito fuori dal draft. Può trasformarsi in un buon TE.
  • KC McDermott (T, Miami): in grado di giocare sia tackle che guardia, mani forti ma che ammancano di tecnica, dovrà migliorare per “sopravvivere”
  • Quenton Meeks (CB, Stanford): in grado di giocare anche safety, è figlio del DC dei Colts anellati. Anche lui è inaspettatamente finito fuori dai sette giri nonostante il college di provenienza fosse una “sicurezza” a livello mentale.
  • Dorren Miller (WR, Carson-Newman): chi???
  • Andrew Motuapuaka (LB, Virginia Tech): 3rd Team All-ACC, numeri eccellenti soprattutto nelle giocate importanti (11,5 TFL, 3,5 sack) fanno ben sperare per lui.
  • C.J. Reavis (S, Marshall): giocatore ibrido safety/nickel, versatile ed ottimo placcatore, ha avuto anche esperienza come special teamer.

Giudizio complessivo
Ci provo lo stesso, anche se sicuramente sbaglierò tutte le previsioni: primo e secondo giorno da B, il terzo giorno andiamo da un B+ per Richardson e Jacobs a un forse-C per Lee e Cooke. UdFA signing da B+ sia nelle aree del CB e del LB che nella possibilità di lavorare su Lazard come ricevitore. Nel complesso direi B-.