Houston Texans Week #15 recap: vs Jacksonville Jaguars

La buona notizia è che i Texans hanno vinto, come dovevano.

La cattiva notizia è che ci sono troppe cattive notizie. E dato che sono così tante, questa volta cambiamo un po’: invece del classico recap reparto per reparto, parliamo un po’ della situazione Texans a 2 partite dalla fine.

Dalla partita di week #15 contro i Jacksonville Jaguars, Houston esce con una vittoria per 20-21 che permette di rimanere in testa alla classifica e, senza la quale le cose si sarebbero messe male, vista anche la vittoria all’ultimo secondo dei Titans. Tuttavia, risultato a parte, probabilmente saranno davvero pochi i tifosi di Houston soddisfatti di questa prestazione.

Il primo segnale davvero preoccupante di questa partita è Brock Osweiler. Chi solitamente legge questa rubrica sa bene che non sono tra quelli che vedono nel QB di Houston la causa maggiore degli insuccessi della squadra. Tuttavia è inutile negare che l’inizio partita di Osweiler contro i Jaguars è un completo disastro tra passaggi totalmente fuori misura e 2 intercetti. Quella del QB di Houston è una partita disastrosa al punto da portare O’Brien a optare per la scelta più drastica: panchinare lo starter QB e inserire Tom Savage. 

Ora, il fatto che sia stata una “partita no” non è di per se il vero segnale preoccupante, una giornata storta può capitare a tutti. La cosa preoccupante piuttosto è la situazione che si è venuta a creare a 2 giornate dalla fine e con tutte le speranze di arrivare ai playoff.
Bill O’Brien infatti, togliendo immediatamente Osweiler ha apertamente mostrato di non avere più fiducia nel suo QB e ha creato un precedente. Su due piedi è molto difficile affermare se la scelta di O’Brien sia stata quella giusta o se sia stata troppo avventata: da una parte effettivamente Osweiler stava compromettendo non solo la partita, ma tutta la stagione, e con quel cambio O’Brien ha effettivamente risollevato la squadra da un incubo; dall’altra parte però questo cambio si ripercuoterà forse sulla sicurezza di Osweiler e sulla fiducia del team verso il QB.
Insomma, quella scelta ha portato (in qualche modo) alla vittoria, ma la domanda ora è: chi giocherà la prossima partita? E come influirà questa scelta sulla solidità (soprattutto mentale) del team?

La seconda grande perplessità, Osweiler a parte, è rappresentata dalla prestazione complessiva dei Texans, soprattutto in attacco. OK, alla fine è arrivata la vittoria, ma da una squadra che è a un passo dai playoff SI DEVE pretendere qualcosa di più contro un avversario con due vittorie. E’ importante infatti che il buon risultato raggiunto sul finale, non faccia facilmente dimenticare la terribile prestazione di Houston e, soprattutto, il fatto di essere stati sotto (a tratti anche di molto) praticamente per tutta la partita.

L’attacco si è mosso davvero con troppa fatica e non è stata colpa solo di Osweiler. Il coaching staff ne esce (almeno per 3 quarti di partita) decisamente bocciato: O’Brien per primo sembra non avere idee sui 3rd e 4th & short, che continua inevitabilmente a tentare senza però convertire. Inoltre, forse il maggior problema è la gestione della palla in red zone. I Texans hanno statistiche a dir poco imbarazzanti quando si è vicini alla endzone avversaria e troppo spesso non si riesce a segnare, vanificando così tutti gli sforzi fatti per costruire un buon drive. E’ un dato preoccupante e i Texans devono saperlo, perchè se si dovessero raggiungere i playoff, allora ogni dannato punto sarà fondamentale e ogni occasione sprecata verrà pagata cara.

La terza brutta notizia riguarda gli infortuni. Se infatti proprio vogliamo trovare una scusante per questa brutta prestazione, possiamo dire che i Texans sono attualmente in una situazione alquanto preoccupante, se si guarda l’infermeria. In una stagione terribile per gli infortuni (non dimentichiamoci che i Texans hanno perso nel corso dell’anno JJ Watt, Kevin Johnson, Derek Newton, Nick Martin, Braxton Miller, Jaelen Strong, Devon Still e altri), questo fine stagione non sembra dare tregua, costringendo la squadra a giocare contro i Jaguars anche senza Jonathan Joseph, Jeff Allen, C.J. Fiedorowicz, John Simon Whitney Mercilus.
Con tutto il rispetto per i giovani rookie, vedere in campo gente come Joel Heath, Corey Moore, Brennan Scarlett, Ufomba Kamalu Wendall Williams (Chi?! Eh, appunto) la dice lunga di sul numero di assenti a Houston.
A questi Texans, già non sempre convincenti, servono tutti i giocatori possibili (non ancora in IR), altrimenti sarà davvero dura, sia arrivare ai playoff, sia giocarseli i playoff.

L’ultima brutta notizia è che i Titans sono riusciti a prendersi una vittoria a tempo scaduto con un field goal, prima sbagliato, ma sul quale Reid aveva chiamato timeout, poi convertito. Ma non ci possiamo fare niente, se non goderci un finale di stagione più accattivante e mettercela tutta per vincere il match che più conta.

Concludiamo con un po’ di belle notizie, perchè altrimenti ci deprimiamo quando invece siamo comunque ancora primi.

La prima bella notizia, che non si deve dimenticare nonostante il tono di questo recap, è che abbiamo vinto, cazzo! Ok, abbiamo vinto male, abbiamo sofferto troppo, ma siamo ancora lì.
Non sappiamo chi sarà il titolare a questo punto nella prossima partita, ma intanto godiamoci la prestazione di Savage che, chi l’avrebbe detto, con il suo ingresso ha decisamente girato la partita.

L’altra bella notizia, forse la più bella, è Jadeveon Clowney e, in generale, la difesa. In una partita storta, difficile e sempre in svantaggio, la difesa rimane solida, concede pochissimo e deve avere tutti i riconoscimenti del mondo per questa vittoria. Clowney gioca da leader difensivo vero, è l’incubo di Bortles e fa sognare i tifosi di Houston che finalmente quest’anno sembra possano gioire del loro 1st pick.

Godiamoci anche DeAndre Hopkins che, in una situazione da incubo, ha preso il posto del leader e con le sue catches e le flag provocate ha portato i suoi alla vittoria. Ed infine, nonostante la quasi pessima gestione di gran parte della partita, una piccola menzione d’onore se la becca anche O’Brien che non ha mai mollato e, punto dopo punto, è riuscito a mettere su una rimonta che potrebbe davvero aver cambiato le sorti di tutta la stagione.

Ora ci sono i Bengals, poi il big match contro i Titans. Solo due partite, siamo stanchi e mezzi rotti, ma come JJ insegna, non ci pensiamo neanche a mollare!

We Are Texans!

-Divi-