Game Over Houston: la sconfitta contro i Patriots e la fine del sogno texano

Finisce qui la stagione texana, come in realtà un po’ tutti si aspettavano.

Gli Houston Texans escono dai playoff e concludono così la loro stagione con una sconfitta in casa dei Patriots per 34-16; un risultato pesante certo, frutto di una netta superiorità dei padroni di casa e di troppi errori da parte degli ospiti, ma che forse, tutto sommato, non rende giustizia alla prestazione dei texani.

Sia chiaro, i Patriots hanno tutto il merito di essere al Championship e una vittoria dei Texans sarebbe stata di certo clamorosa e forse immeritata. Tuttavia il risultato non rispecchia la lotta che si è vista in campo per 3 quarti buoni di partita, in cui i Texans sono sempre stati sotto, ma senza permettere ai Patriots di allungare, rimanendo incollati agli avversari grazie a diverse big plays.

A dir la verità poi, Houston ha addirittura avuto più di un’occasione per agganciare gli avversari. Occasioni gettate immancabilmente al vento con il risultato di dover ripartire da capo ogni volta, ed in una situazione sempre più complicata di quella precedente.

Si potrebbe parlare malissimo di Brock Osweiler, autore di 3 intercetti (uno dei quali decisamente spezzagambe per i Texans); si potrebbe trovare la causa della sconfitta nella differenza tra l’incapacità di deep passing del QB di Houston e i lanci da più di 40 yards di Brady sui terzi down. Così però si finirebbe per trovare un unico colpevole, senza ricordare che quel colpevole di lanci buoni ne ha fatti, uno dei quali da più di 50 yards in endzone che avrebbe rimesso in discussione le sorti della partita, se solo Will Fuller non avesse droppato. Se i lanci di Osweiler sono stati a volte inguardabili, è anche vero che gli attacchi di Houston sono stati caratterizzati da una marea di drop.

Si potrebbe allora incolpare Lamar Miller, che corre per 73 yards sì, ma senza mai essere davvero determinante. Ma anche in questo caso, si finirebbe per non considerare una OL disastrosa per tutta la stagione e che, anche contro i Patriots, non ha garantito sicurezza al backfield.

Si potrebbe accusare lo special team, colpevole di aver concesso un TD proprio nel momento di maggior equilibrio del match. Lo stesso special team però, dopo la strigliata di Clowney, è il reparto che restituisce subito palla all’attacco in un altro momento chiave.

Ce la si potrebbe prendere con Kareem Jackson Coorey Moore, disastrosi in coverage, che concedono più volte agli avversari una quarantina di yards su terzo down, permettendo così a Brady di rimanere in campo, avanzare e aggiungere punti. Tuttavia le secondarie fermano più volte gli attacchi di Brady, mettendo a segno 2 intercetti (tanti quanti quelli dello stesso Brady in tutta la stagione).

In tutto questo, una difesa semplicemente pazzesca e capace di costringere a diversi 3&out l’attacco dei Patriots e di fermare quest’ultimo a 1 yard dal TD, è la stessa difesa che concede il primo TD agli avversari in 3 azioni: pass interference, completo da 22 yards, completo in endzone.

Quello che ne esce è il passaggio del turno della squadra effettivamente più forte e con un risultato anche piuttosto netto. I Texans però non sono scesi in campo come carne da macello, hanno giocato la loro partita a viso aperto, hanno messo in campo per l’ultima volta quest’anno un front 7 strepitoso che ha messo in crisi anche una macchina offensiva come quella di Belichick. Ha scricchiolato un po’ tutto però, troppi errori sono stati determinanti e proprio per questo la fine della stagione dei Texans sembra essere la metafora perfetta dell’intera season: una squadra con tante potenzialità, una difesa pazzesca e tante possibili armi anche in attacco, ma che non ha mai trovato solidità per competere davvero con le regine della NFL. Quella solidità che trasforma una buona squadra in una contender per il Super Bowl. Quella solidità che, in partite come questa, ti permette di commettere qualche errore in meno e passare il turno.

Finisce qui dunque la stagione dei Texans, ma O’Brien e la squadra possono tornare a casa a testa alta. Perchè per l’ennesima volta la division è stata vinta, perchè comunque è stato raggiunto il traguardo dei divisional, perchè l’ultima partita è stata una partita piena di coraggio e che, anche se per poco, ha spaventato almeno un po’ Brady Belichick. Forse da questi Texans non ci si poteva aspettare di più.

We Are Texans!

-Divi-