Draft Guides 2017: Buffalo Bills

Partiamo dalla fine, ovvero dalla decisione della proprietà, all’indomani della fine del carrozzone del Draft, di licenziare il GM Doug Whaley, che non più tardi di un anno fa sembrava culo e camicia con Terry Pegula nuovo proprietario della franchigia con sede nella ventosa Buffalo.

Assieme a Whaley, ha dovuto fare le valigie l’intero staff che si occupava di scouting, ed i player personnel director Jim Monos e Kelvin Fisher, probabilmente per una decisione presa grazie ad una crescente fiducia che ripone Pegula nel coach Sean McDermott. Altre cose attualmente non sono trapelate ma dalle parole di Pegula sembra che non siano stati accadimenti in war room dei Bills a portare a questa decisione. Ora a Buffalo si cerca pure un GM, se avete un buon curriculum l’indirizzo del team lo trovate su Google.

Round 1, Pick 27 (from Kansas City): Tre’Davious White, CB, LSU Tigers

La cessione della pick a KC in cambio di materiale pregiato per il prossimo Draft 2018 pone già dell’avviso che questa stagione possa essere interlocutoria per i Bills, tuttavia nonostante il carico di qualità nei cornerback 2017 e la trade per la pick, i Bills sono riusciti a portarsi a casa White che come CB assolutamente non si discute e che va a coprire quella che ritenevamo già prima del Draft la necessità più grossa non avendo in pratica starter se non Darby.

White è un cornerback aggressivo e versatile che a LSU ha giocato sia outside che in slot e come punt returner, tutte caratteristiche interessanti per Buffalo che però dovrà anche guardarsi dalla brutta abitudine di White di focalizzarsi sull’avversario e non sulla palla, che sarà assai deleteria quando giocoforza dovrà affrontare atleti assai più smaliziati di lui.

Round 2, Pick 37 (from Los Angeles Rams): Zay Jones, WR, East Carolina Pirates

Sul taccuino la seconda need era il WR, dato che mancava un buon WR2 e Watkins ha dimostrato di essere injury prone, ed ecco puntualmente Zay Jones, giocatore diventato assoluto terminale dei Pirates grazie a mani a dir poco sicurissime. La sua scarsa attitudine a creare separazione e la sua non bruciante progressione vengono però compensate da una particolare abilità nel correre le tracce. Se dovesse sviluppare capacità di separazione, potrebbe diventare un gioiello.

Round 2, Pick 63 (from Atlanta): Dion Dawkins, G, Temple Owls

La interior offensive line non sembrava proprio la prima preoccupazione dei Bills, ma già al secondo giorno di Draft è arrivato un complemento proprio in questo reparto da Temple, dove Dawkins giocava tackle ma, per un evidente cambio di necessità al piano di sopra, verrà sicuramente riciclato a guardia per run blocking.

Risultato comunque eccezionalmente ermetico nella protezione del QB l’anno scorso, Dawkins ha alcune caratteristiche importanti come un eccellente primo passo, forza per dare un primo colpo già decisivo e una certa esperienza a tackle in una squadra con attacco pro style, che ne dovrebbe semplificare l’inserimento nella nuova organizzazione. Tutto questo ben di dio non ha controindicazioni? in realtà una è piuttosto grossa: gli avversari non hanno offerto un metro di paragone sempre di livello, e se si considera che la sua peggior prestazione stagionale è venuta contro Penn State, ci si deve domandare che tara fare alle sue qualità.

Round 5, Pick 163 (from New England via Denver): Matt Milano, LB, Boston College Golden Eagles

Come ogni buon ignorante di Draft, al nome “Matt Milano” ho detto CHI?? E poi ovviamente sono andato a vedere chi fosse ed ho scoperto che era pure alla combine (dove ha fatto ottime prove alla panca e nelsalto in lungo da fermo) quindi fate voi i vostri conti di quanto io possa essere attendibile. Boston College è comunque terra di eccellenti linebacker ultimamente e Milano sembra essere almeno in parte figlio di questa arte grazie ad un fisico erculeo nella parte superiore ed una disciplina derivata dal suo passato come safety, tuttavia l’ipermuscolarità lo imballa nei cambi di direzione e inficia la sua reattività nella lettura dell’azione. Stiamo parlando di un quinto giro, ma è possibile che nelle intenzioni dello staff ci sia un uso ibrido del giocatore in subpackage dove possa rendere proprio come safety, ruolo in qualche modo facente parte delle need della squadra. Vi allego un filmatino del ragazzo:

 

Round 5, Pick 171 (from Dallas): Nathan Peterman, QB, Pittsburgh Panthers

Quando ci si sta avviando sonnacchiosi verso il sesto giro, Buffalo pesca il Quarterback Peterman da Pittsburgh. Un giocatore che non possiede un braccio spaventoso ma è a suo agio anche sotto pressione e fa del rapido rilascio una delle sue armi migliori assieme a una eccellente visione del campo. Sembra decisamente l’antitesi di Taylor, per una solida presenza in tasca ma viceversa una inconsistenza fuori, con pessime decisioni e frenesia, si salva come scrambler dove ha dimostrato buone qualità quando si è trattato di chiudere i terzi down con le proprie gambe.

Può attualmente essere un buon backup e se lavorerà con serietà al rinforzo del braccio ed alle situazioni fuori tasca, diventerà un buon starter, di quelli che vincono anche i Super Bowl con le squadre mostruose in difesa.

Round 6, Pick 195: Tanner Vallejo, LB, Boise State Broncos

Vallejo rappresenta un buon fit per il weakside linebacker o accoppiarsi come ILB in una linea composta da quattro elementi ma rimane una incognita fisica che non gli ha permesso di interpretare le stagioni 2015 e 2016 cosi bene come la 2014 dove aveva brillato per eccellente sicurezza nei placcaggi. E’ un atleta veloce che aggira bene i bloccatori e riesce a sentirsi a suo agio anche negli spazi ampi, mentre in copertura sul passaggio è stato un ottimo “mi piego ma non mi spezzo” l’anno scorso concedendo una media di YPC attorno a 6 ma un solo big play da oltre 20 yard e nove da oltre 10.
Tuttavia l’efficienza nel tackling nel 2016 è decisamente calata ed i problemi fisici non gli hanno consentito di crearsi appieno quell’esperienza necessaria ad essere utile in NFL in copertura. Nel complesso un prospetto ancora da costruire appieno come LB per la lega professionistica, dove difficilmente potrà essere utilizzato come successo a Boise in una sorta di Nickel contro set di 4 WR, ma quella che viene indicata come una eccellente competitività dovrebbe essergli sufficiente per essere pronto a breve, sperando che non si ri-infortuni negli special team!

Giudizio finale: Nel complesso direi che Buffalo ha coperto con sei pick la maggior parte dei propri problemi trovandosi anche una bella pick di primo giro per il 2018 ed arrivando al terzo giro a Zay Jones, nelle pick basse Peterman può diventare con un buon lavoro un buon backup per Taylor e Milano rappresenta un prototipo di LB utile ai piani di McDermott. Se White darà la consistenza da starter che con più probabilità avrebbe dato Lattimore, Buffalo si potrà considerare una delle squadre uscite vittoriose dal Draft. Voto B+